27/11/2008: Da una lettera dal carcere di Voghera
Carissimi e Solidali compagni,
viviamo in una società che ha una ferita. Questa ferita è infettata. Si deve fare qualcosa. Abbiamo una lotta da portare avanti. Per noi ergastolani è questa, forse, la lotta più importante della nostra vita.
“Potè più la penna che la spada”
Della società siamo solo una minoranza. E minoranza di una minoranza, siamo quelli che hanno deciso di battersi per un passo in avanti di civiltà giuridica.
Tuttavia si deve evitare di restare nel conflitto con una incapacità di emanciparci ad andare oltre. Lo sciocco addossa agli altri le colpe delle sue sventure, il filosofo a se stesso, è invece il saggio che non perde tempo né ad incolpare gli altri né se stesso, ma cerca la soluzione migliore.
E di saggezza oggi se ne vede poca tra i giovani, meno tra gli adulti e pochissima tra i vecchi. Il dialogo, il confronto, il parlarsi è il metodo per condurre, a mio parere se stessi al superamento delle proprie condizioni… o quantomeno uno dei metodi.
Dobbiamo lottare fino alla fine.
Zito Pierdonato
Voghera 21 novembre 2008
* in carcere dal 1995, ergastolano, ex 41bis recluso presso il carcere di Voghera sezione 4a EIV
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