17/11/2008: Grecia - Comunicati e cronologia della lotta dei prigionieri iniziata il 3/11/08


CRONOLOGIA AGGIORNATA E CORRETTA
Comunicato dei prigionieri greci

Noi, i prigionieri di questo inferno chiamato eufemisticamente “prigioni dello stato greco”, stanchi delle false promesse di tutti i ministri della giustizia degli ultimi 10 anni, riguardanti migliorie delle condizioni detentive, del codice penale e del codice di giustizia penale, abbiamo deciso di muoverci in forza, col fine di rivendicare le nostre richieste.

Noi chiediamo:

1. L’abolizione delle misure disciplinari. La modifica degli articoli 68, 69, 70, 71 del codice carcerario. In ogni caso le condanne disciplinari devono essere rimosse dopo essere state scontate, e non essere accumulate o prese in considerazione quando si tratta di permessi, lavoro, educazione e libertà condizionale.
2. Riduzione del termine minimo per la richiesta della libertà condizionale, da 3/5 a 3/7 della condanna. Immediata abolizione del trattato anti-costituzionale che ha innalzato il termine, a 4/5 della pena, per i reati legati alla droga.
3. Una riduzione di 3 anni per tutte le condanne, per rendere più semplice la soluzione al sovraffollamento carcerario. NO alle nuove prigioni modello “panopticon”, costruite isolate dal tessuto sociale urbano.
4. Abolizione dei carceri minorili. Adottare strutture aperte per prendersi cura e proteggere adolescenti e giovani.
5. Riduzione del termine massimo di detenzione continua a 25 anni. Riduzione del termine minimo per essere scarcerati con la condizionale a 12 anni, rispetto ai 16 attuali, d’accordo con la legislatura europea.
6. Applicazione immediata e senza eccezioni di permessi, sospensioni, e altri benefici giudiziari, riduzione del termini minimi della sentenza. Incremento dei giorni di permesso a 60 per chi attualmente ne ha diritto a 5, e a 96 per chi ne ha diritto a 8.
7. Terminare l’abuso della carcerazione in attesa di giudizio e ridurne il limite a 12 mesi.
8. Il racket della para-giustizia è noto per la sua isteria degli ultimi 8 anni, che ha condotto a vendicative sentenza omicide. Chiediamo sentenze proporzionate e un’ampia applicazione delle misure di sospensione e rilascio condizionato.
9. Trattamento medico permanente, completo, 24 ore su 24 e rispetto dei pazienti. Creazione e implemento di adeguati spazi igienici (bagni e servizi). Immediata integrazione nel Sistema Sanitario Nazionale dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Korydallos, con nuove corsie, attualmente inesistenti, riservate a donne e giovani. Trasporto immediato dei pazienti negli ospedali pubblici con ambulanze, non con veicoli della polizia e le mani ammanettate dietro la schiena.
10. Offerta di diritto per tutti i prigionieri, in modo proporzionato e senza discriminazioni, alla retribuzione lavorativa, all’educazione, a second chance schools, a laboratori tecnici e alla partecipazione a diverse attività simili. Che vengano dati, a tutti i prigionieri, permessi di uscita legati all’istruzione, per andare incontro ai termini e ai criteri dello studio fuori dal carcere a tutti i livelli di apprendimento di educazione e capacità tecniche. Sostanziale amplificazione dei progetti di ritiro (withdrawal projects) in tutte le carceri.
11. Abolizione delle aree inaccessibili all’interno delle carceri. Libero accesso per istituzioni sociali e politiche, Associazione degli Avvocati, Associazione dei medici Ellenici e Einap, organizzazioni per i diritti umani, ONG e organizzazioni internazionali. Libera circolazione di materiale politico ed educativo, senza eccezioni.
12. Forme alternative di detenzione, aumento delle prigioni agricole, della formula della semi-libertà, come dei servizi per la comunità.
13. Aumento della visite libere, in condizioni umane e nel rispetto di personalità e dignità del prigioniero e del visitatore. Luoghi privati per incontrarsi con i propri partner.
14. Accesso al lavoro e alle attività creative per tutti noi. Conteggio positivo dei giorni di lavoro nella sentenza.
15. Diritto di scegliere se scontare o meno la pena nei propri paesi dei origine, qualora e se venisse richiesto dai prigionieri provenienti da altri paesi.
16. Condizioni di trasporto umane con aumento di spazio nelle assurde modalità di trasporto della polizia greca. Più soste durante il tragitto, più spazio nelle camere di detenzione della misera prigione di transito di Metagogon e trasferimento più rapido alle carceri di arrivo.

Richieste delle prigioniere nel carcere Eleonas di Thiva

Viste le condizioni di vita da terzo mondo all’interno di questa istituzione, ma anche per il nostro trattamento da parte della totalità dei servizi del ministero della giustizia, e più precisamente:
- servizio medico-farmaceutico inesistente
- carenza, fino all’assenza, di prodotti per l’igiene (senza il diritto all’acquisto privato)
- igiene di base inesistente (niente acqua calda)
- cure e servizi sociali inesistenti
- alimentazione assurda per carenza di approvvigionamenti
- bene di prima necessità è una parola sconosciuta
- trattamento razzista per quanto concerne permessi e sospensioni
- utilizzo scorretto dei calcoli per la sospensione della pena proporzionata al reato (2/5, 3/5, ecc.)
- ritardi considerevoli quando bisogna fare arrivare un caso in tribunale, soprattutto se per gli appelli
- la particolare rigidità delle persone che ci giudicano, nonostante le raccomandazioni che hanno ricevuto
- L’inesistenza di una seconda possibilità che tutte stiamo aspettando, alla quale abbiamo diritto, ma che non è mai arrivata.
Abbiamo deciso di astenerci dal vitto a partire dal 3 novembre 2008, fino a che non verranno prese misure adeguate per quanto riguarda quanto detto in precedenza. Ci aspettiamo che capiate.



--------------------------------------------------------------------------------


Su http://halastor.blogspot.com/2008/10/blog-post_30.html si può trovare a riguardo anche una lettera di Polys Georgiadis che provvederemo a tradurre nei prossimi giorni.



--------------------------------------------------------------------------------


Dal 3 novembre 2008, partendo con uno sciopero collettivo della fame e del vitto, è iniziata una nuova ondata di mobilitazioni dei prigionieri nelle carceri greche.

A partire da ottobre iniziano i primi scioperi e boicottaggi del vitto carcerario, specialmente presso il carcere di Creta. Si forma un comitato informale di prigionieri che attiva una rete di comunicazione e coordinamento. Viene fatto circolare un documento con le richieste e fissato un termine, a 3 settimane, a partire dal quale inizieranno lo sciopero della fame e il boicottaggio generale del vitto.

La grande maggioranza dei prigionieri, con un’adesione prossima al 100%, in tutte le 21 prigioni greche, ha iniziato lo sciopero della fame o il rifiuto del vitto carcerario.

Migliaia di detenuti in lotta hanno sottoscritto petizioni con le proprie richieste, nonostante il terrorismo delle autorità carcerarie che hanno subito reagito con violenti trasferimenti di massa e raid notturni nelle celle.

A Salonicco, un veicolo di una missione straniera è stato dato alle fiamme dalle Cellule di Solidarietà Aggressiva ai Prigionieri per “salutare la lotta dei prigionieri”. Sempre a Salonicco varie banche sono state attaccate.

Persino un gruppo ultras (PAOK-GATE 4) ha fatto sapere che darà supporto alla lotta dei detenuti.

Cronologia

30/10 “Iniziativa per i diritti dei prigionieri” - manifestazione di gruppi di sinistra in moto sotto il carcere di Diavata, Salonicco
1/11 L’associazione degli avvocati si esprime in senso favorevole alla mobilitazione dei detenuti
2/11 Circa 30 anarchici marciano verso il carcere di Volos scandendo slogan con grida e vernice sui muri
3/11 La polizia carceraria entra nelle celle, minaccia i prigionieri in vista dell’inizio dello sciopero della fame, varie brigate anti-sommossa vengono schierate nei pressi di alcune prigioni
3/11 Dozzine di anarchici si radunano per una manifestazione motorizzata e non autorizzata sotto il carcere Korydallos di Atene
3/11 Sono più di 8000 i prigionieri che boicottano il vitto del carcere
4/11 Una delegazione dei parlamentari del partito di sinistra (opposizione) SYN/SYRIZA incontra il ministero della giustizia per discutere riguardo una commissione sul carcere allargata a tutte le forze politiche
4/11 Anarchici e antiautoritari organizzano un corteo con interventi al microfono a Kamara, nel centro di Salonicco
4/11 Nel carcere minorile di Volos, i reclusi tirano le loro cose fuori dalle celle e si rifiutano di lasciarle per l’ora d’aria
4/11 La “Cospirazione delle cellule di fuoco” rivendica la “tre giorni” di furia contro obbiettivi polizieschi e militari e lancia un “segnale di fuoco ai prigionieri che hanno iniziato lo sciopero del vitto da lunedì 3 novembre”
5/11 Gruppi di tifosi, come PAOK-GATE4 e Panahaiki-NAVAJO esprimono solidarietà ai prigionieri in lotta
5/11 Documento collettivo di protesta da parte dei prigionieri del carcere di Diavata, vicino a Salonicco, viene spedito alle autorità
5/11 Il presidente della repubblica K. Papoulias parla del “grave problema delle carceri” con la solita banale retorica umanitaria
6/11 Una delegazione del gruppo di sinistra “Iniziativa per i diritti dei prigionieri” incontra il ministro della giustizia Hatzidakis per negoziare riguardo le richieste dei reclusi
6/11 Circa 400 anarchici e rivoluzionari manifestano con moto e macchine fino al carcere di Diavata. Gridano slogan, tirano giù parte della recinzione di filo spinato e lanciano fuochi d’artificio. I prigionieri rispondono con slogan e grida
6/11 Attacco incendiario a una sede del partito di maggioranza greco in solidarietà con la lotta dei detenuti, rivendicato dalle Cellule di Solidarietà Aggressiva ai Prigionieri
7/11 Circa 1000 prigionieri in sciopero della fame, una decina di loro devono essere trasferiti all’ospedale
7/11 Presidio di solidarietà con interventi al microfono al mercato di Chania, Creta
7/11 98fm, una radio autogestita di Atene, trasmette le richieste dei prigionieri e interventi solidali
7/11 Guardie carcerarie cercano di intimorire i detenuti delle carceri di Ioannina e Diavata, continuano i trasferimenti e le invasioni notturne nelle celle
7/11 Manifestazione solidale a Serres
7/11 Manifestazione solidale a Lamia
7/11 A Salonicco e Lamia vengono occupati gli studi di radio mainstream per diffondere le rivendicazioni dei prigionieri e la solidarietà
7/11 Imbrattamento del consiglio di stato ad Atene
8/11 Manifestazione solidale a Volos
9/11 Tre prigionieri Kurdi in sciopero della fame si cuciono la bocca nel carcere di Trikala. Altri 14 li seguiranno nei giorni successivi
9/11 Manifestazione solidale a Lamia, la polizia ferma alcuni manifestanti ma li rilascia dopo l’arrivo di avvocati e solidali alla stazione di polizia
9/11 Incendiari bruciano 4 macchine di lusso a Exarchia, nel centro di Atene e attaccano gli uffici del PASOK, principale partito dell’opposizione di “centro-sinistra”. Ignoti telefonano al giornale "Eleftherotipia" dichiarando che “gli incendi di auto di lusso nella notte di sabato ad Atene, sono in solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame nei sotterranei della repubblica greca. I possessori di auto di lusso devono limitare i loro giri ai quartieri a nord e stare fuori dal vicinato proletario nel centro di Atene. Fuoco alle auto e alle ville dei ricchi”
9/11 3.300 in sciopero della fame. Nei carceri minorili ha aderito la grande maggioranza dei reclusi
10/11 Il Delta Squat organizza un intervento solidale con un grosso striscione e volantini nel centro di Salonicco
10/11 I prigionieri politici Giotopoulos e Tzortzatos, accusati di far parte del gruppo eversivo “17 Novembre” e rinchiusi in celle speciali, entrano in sciopero della fame in solidarietà con i prigionieri “comuni” e denunciano il ruolo di “iniziative che parlano in nome dei prigionieri e vanno a parlare con il ministro della giustizia, considerandolo politicamente per la sua apatia, e anche se sono davvero solidali con i prigionieri, gli unici legittimati a parlare dei prigionieri sono i prigionieri stessi”. Dichiarano inoltre che “l’unica soluzione è che i prigionieri comuni siano gli unici a prendere parte a questi colloqui” e che “l’unica ragione per cui non c’è un’insurrezione dei prigionieri è l’elevata quantità di droghe diffusa nelle carceri ”
10/11 Il sopraccitato gruppo di sinistra “Iniziativa per i prigionieri” organizza un concerto solidale nel centro di Atene. La stessa sera una banca prende fuoco nel centro di Atene
10/11 Guardie carcerarie lasciano cibo fumante davanti alle celle dei prigionieri in sciopero della fame per torturarli e provocarli, oppure invadono le celle dei detenuti in sciopero del vitto e sequestrano lattine e confezioni di cibo
10/11 Le adesioni allo sciopero della fame salgono a 4.500
10/11 Un ufficio di Nuova Democrazia, partito al governo, viene attaccata con bombolette di gas a Halandri, Atene
10/11 Kyriakoula Lymnioudi, attendente medico alla prigione di Chios, pubblica un articolo di denuncia sulle condizioni medioevali di vita nelle carceri
11/11 Manifesti di solidarietà affissi in varie aree del nord ovest
11/11 Manifestazione solidale nel centro di Salonicco
11/11 Il gruppo per la riabilitazione sociale dei tossicodipendenti, 18ANO, esprime solidarietà con la lotta dei prigionieri
11/11 Su una radio di studenti, 1431 AM, vengono diffusi i comunicati dei detenuti, interventi di solidarietà e un’intervista con un ex carcerato
11/11 Una quarantina di anarchici attacca con bottiglie di vernice i nuovi uffici del PASOK (partito di opposizione) e gli uffici dell’ex-ministro Voulgarakis nel centro di Atene. Due poliziotti in borghese minacciano il gruppo con le pistole, ma vengono respinti da un lancio di pietre e bottiglie.
Nella loro “ritirata” gli anarchici vandalizzano una filiale della National Bank e una della Eurobank, un furgone portavalori, la moto di uno sbirro in borghese e la libreria fascista di Adonis Georgiadis (membro del partito fascista LAOS), lanciando volantini in solidarietà con la lotta dei detenuti
11/11 Una decina di anarchici attacca l’edificio del ministero della stampa con pietre e molotov
11/11 I prigionieri in sciopero della fame sono più di 5000, 6500 boicottano il vitto carcerario
11/11 Il consiglio di Stato sulle prigioni, in un incontro speciale, suggerisce di liberare 1500 prigionieri e soddisfare alcune delle richieste, come diminuzione delle sentenze, 3/5 di pena per i tossicodipendenti, 12 mesi di carcerazione in attesa di giudizio invece di 18, 6 giorni di permesso invece di 5 a altre
12/11 Il “Comitato Nazionale dei Prigionieri” invia una lettera al ministro della giustizia:
”Abbiamo iniziato una lotta come cittadini che reclamano i propri diritti. La partecipazione dei nostri compagni prigionieri ha superato ogni speranza o mobilitazione precedente. Vogliamo gestire la nostra lotta autonomamente, parlare con il nostro nome in nostro nome. Chiediamo che il nostro comitato nazionale dei prigionieri eletto, vero rappresentante dei detenuti, incontri il ministro. L’incontro potrà avere luogo a Korydallos e chiediamo che i membri del comitato vengano lì trasferiti. Il comitato nazionale è composto da: Radza Jabar (Trikala), Aleksandar Kola (Trikala), Abdel Halim Fatah (Trikala), Vaggelis Palis (Chios), Karabulea Danny (Kerkyra)”
12/11 Nonostante la volontà espressa dai prigionieri, “Iniziativa per i diritti dei prigionieri” continua con la sua opera di mediazione non richiesta. Incontra nuovamente il ministro della giustizia che promette un pacchetto di misure nei giorni successivi, accompagnato da un nuovo pacchetto di banalità da parte del presidente della repubblica. ”Iniziativa” afferma il proprio sostegno al comitato dei prigionieri e aggiunge che servono determinazione, consistenza e unità.
12/11 Alcuni dei prigionieri in sciopero della fame, una ventina di cui molti debilitati dalle droghe, devono essere trasferiti in ospedale dopo una settimana di digiuno. Un’altra ventina, nelle carceri di Trikala e Amfissa di prigionieri continua lo sciopero con la bocca cucita
12/11 Il gruppo “Comitato incendiario per la solidarietà ai prigionieri” rivendica i seguenti attacchi: (8/11) veicolo di Nuova Democrazia a Halandri, macchina di vigilantes a Gyzi – (10/11) macchina della polizia, uffici di una compagnia edile coinvolta nella costruzione di caserme di polizia, una filiale della Emporiki bank – (11/11) una della Cyprus bank, un veicolo della Sklavenitis (catena di supermercati che servono le prigioni), l’auto privata dell’ex-ministro dell’ordine pubblico Valyrakis responsabile della repressione della rivolta dei prigionieri nel 1995, un veicolo del governo a Ambelokipi
12/11 Kostas Karatsolis, Dimitris Koufontinas, Iraklis Kostaris, Vassilis Ksiros, Savvas Ksiros and Christodoulos Ksiros, in carceri speciali perché accusati di far parte del gruppo “17 Novembre”, esprimono solidarietà alla lotta dei prigionieri e richiamano all’unità nell’azione
12/11 Molti dei media, che “coprono” la lotta dei detenuti e il “problema delle carceri”, descrivono le azioni anarchiche come slegate dalla solidarietà ai prigionieri e invece connesse alla “marcia del 17 novembre” (data in cui nel 1973, una manifestazione studentesca fu repressa nel sangue dal regime dei Colonnelli) che si tiene ogni anno e per la quale verranno schierati 8500 sbirri e già si registrano fermi e arresti preventivi di sospetti.
12/11 Il comitato di coordinamento delle associazioni degli avvocati richiede l’accoglimento immediato delle richieste dei prigionieri e chiede di incontrare il premier Karamanlis
12/11 Scritte solidali e atti vandalici in solidarietà con la lotta dei prigionieri greci presso contro l’ambasciata greca di Londra e il memoriale della prigione di Moabit in Germania
13/11 Manifestazione solidale nel centro di Atene. Vari collettivi anarchici si radunano verso le 18.00 nell’area di Propylea, più di 2000 persone. L’antisommossa viene respinta con i bastoni delle bandiere e inizia la distribuzione di volantini e scritte a bomboletta. Finita la marcia, un’auto della televisione nazionale viene data alle fiamme
13/11 Manifestazione solidale di anarchici e antiautoritari nel centro di Eraclea
13/11 Un prigioniero, Nikolas Bardakis, viene trovato morto nella sua cella. Nikolas era in sciopero della fame, ma il ministero nega ogni correlazione tra il digiuno e la sua morte
13/11 Il gruppo antiautoritario “Schinovatis” manifesta a Veria in solidarietà con i prigionieri
13/11 L’associazione degli studenti di chimica di Creta vota a favore della solidarietà alla lotta dei prigionieri
13/11 Nella notte vengono attaccate 5 banche e supermercati a Salonicco
13/11 Il ministro dell’economia greco G. Alogoskoufis viene riempito di uova, durante un discorso alla London School of Economics, da un gruppo di solidali che lanciano volantini e gridano slogan sulla lotta dei prigionieri greci. Sulla via del ritorno viene nuovamente attaccato all’aeroporto con lancio di yogurt

directactiongr.blogspot.coma athens.indymedia.org

http://www.autprol.org/