11/11/2008: Contributo dell'assemblea anticarceraria del 25-26/10 a Napoli


Anche quest’anno, a partire dal 1° dicembre 2008, inizierà lo sciopero della fame dei detenuti per l’abolizione dell’ergastolo (questa volta a staffetta). Ripartendo dalle esperienze della precedente lotta vogliamo esprimere alcune nostre considerazioni.

In quanto anarchici non intendiamo riformare il carcere ma distruggerlo insieme alla società di cui è espressione, una società che è basata sullo sfruttamento e che ha bisogno del carcere per garantire la sua esistenza. Il mondo che auspichiamo, libero ed antiautoritario, delle galere non sa che farsene.

Per anni le lotte dei detenuti sono state destrutturate attraverso l’uso di un sistema premiale garantito dalla “legge Gozzini”, tuttavia da un po’ di tempo a questa parte lo Stato ha abbandonato tali politiche di recupero per imboccare una strada prettamente repressiva. È caduta da tempo la maschera democratica del carcere come luogo di recupero, anche per questo chi si illude di percorrere un’ipotesi riformista troverà la strada sbarrata.

La prospettiva di finire in carcere sta coinvolgendo una parte crescente della popolazione sempre più esclusa dalle esigenze del capitalismo stesso e per questo motivo le carceri, “alleggerite” dal recente indulto, si sono in breve tempo nuovamente saturate. Aumentano le morti da carcere e vogliamo ricordare che sette ergastolani, i quali avevano partecipato alla predente campagna “Mai dire mai”, hanno preferito togliersi la vita piuttosto che sopravvivere in queste condizioni (in una lettera al presidente della repubblica questi detenuti insieme ad altri avevano provocatoriamente chiesto la commutazione del “fine pena mai” in pena di morte). Dall’interno delle carceri giungono sempre più notizie di violenze e soprusi e di mancanza delle minime condizioni di vivibilità. Queste voci rimangono inascoltate nell’indifferenza di una società disgregata ed in preda ad un delirio securitario.

Alcuni detenuti si sono resi conto che bisogna rompere questo silenzio e agire direttamente contro chi ha costruito un mondo disumano. A questi daremo la nostra solidarietà e il nostro appoggio.

Riteniamo che tra gli obiettivi della nostra lotta ci sia quello di mettere i diretti responsabili dell’esistenza del carcere di fronte alle loro responsabilità: direttori, medici, magistrati, secondini, assistenti sociali e chiunque lucra e vive grazie all’esistenza del carcere. Pensiamo che sia necessario spazzare via qualsiasi illusione democratica, per questo critichiamo il ruolo di tutte quelle associazioni che cercano di riportare nell’alveo istituzionale le lotte, recuperando le tensioni che nascono all’interno delle prigioni; di fatto queste associazioni stanno difendendo e garantendo l’esistenza del carcere. Ci rendiamo conto delle difficoltà per i detenuti di coordinare una lotta come questa, ma riteniamo che un’associazione esterna come Pantagruel non possa arrogarsi il diritto di dirigere una lotta in maniera centralizzata, come fece l’anno scorso dichiarando e decidendo la fine dello sciopero della fame.

Uno dei limiti nella lotta portata avanti lo scorso anno è stato il suo carattere corporativista; riteniamo che sia necessario allargare il conflitto estendendo le lotte con rivendicazioni che coinvolgano anche altri detenuti. Del resto alcuni prigionieri propongono, insieme all’abolizione dell’ergastolo di lottare contro il disegno di legge Berselli, contro la detenzione dei bambini, per la libertà immediata per i detenuti da oltre 26 anni, per abolire ogni forma di tortura, per l’abolizione del 41 bis (e le sue restrizioni) contro l’E.I.V., l’A.S., il 14 bis e il 4bis.

Ci auguriamo che questo sia il primo passo di una lotta a più ampio raggio che coinvolga quanta più gente possibile dentro e fuori le mura delle galere.

COMPAGNI E COMPAGNE PRESENTI ALL'ASSEMBLEA

P.S. Prossimo appuntamento per continuare a discutere di iniziative solidali e per fare il punto della situazione in merito allo sciopero della fame per l'abolizione dell'ergastolo sarà a Bologna il 15 novembre alle 13.00 presso lo spazio anarchico Fuoriluogo via San Vitale 80.


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