10/11/2008: Una lettera dal carcere di Montorio (VR)


Gli 007 (la digos) di Verona, pistola alla mano e sgurdo truce, ci conducono in questura trattenendoci 20 ore senza motivare le ragioni del fermo.
Poche ore prima di essere condotti nelle proprie celle veniamo a sapere che due compagni veronesi subiscono una perquisizione a casa che sfocia in accusa di favoreggiamento, mentre a Parma una quarta persona viene arrestata senza prove di sorte.
Nei giorni successivi le uniche informazioni disponibili ad avvocati, parenti, amici e diretti interessati sono da ripescare nel gran carnaio mediatico.
Oggi 25 ottobre, dopo la conferma degli arresti motivata dalla paura che ci si potesse ricongiungere a ipotetici complici abbiamo da ribadire alcune cose:

nell'italia dei c.p.t., delle ronde e delle morti bianche un paio di petardi servono a creare la coltre di fumo volta ad occultare la vera violenza che ogni giorno ha luogo in caserme, questure e strade.
Questo avviene grazie alla diretta complicità dei media che alimentano un clima di timore pseudo-terrore utile a chi, da destra come a sinistra, vuole misure repressive e maggior sicurezza. Ma che cos'è questa loro sicurezza?!
La sicurezza non è altro che una tattica studiata a tavolino per tenere sotto controllo chiunque osi pensare di poter dire la sua (vedi le parole del premier a proposito delle proteste studentesche); è un modo per rendere la gente schiava e complice dei più beceri soprusi che fanno ormai parte della vita quotidiana: dai pestaggi delle forze dell'ordine, alla ghettizzazione nelle città delle cosiddette "fasce deboli", alla deportazione nei lager (chiamati più umanamente c.p.t. ora c.i.e.).
La sicurezza sono più sbirri per le strade, con poteri più grandi (un esempio lampante sono i nuclei operativi della polizia municipale organizzati appositamente per le questioni sull'immigrazione); sono misure più dure nelle carceri, più telecamere, più controllo mentale (quello edulcorato propinatoci dai media o quello diretto e agghiacciante dei t.s.o.).
La sicurezza è rendere le persone controllori, non solo degli altri ma anche di se stessi, dei propri pensieri, delle proprie azioni e delle proprie emozioni per eliminare così l'istinto di ribellione.
LA LORO SICUREZZA, IN DEFINITIVA, è OMOLOGAZIONE E AQUIESCENZA!!
A chi da tutto questo si sente schiacciare e vuole dire basta ad una routine quotidiana che serve solo a tessere le sbarre per la propria prigionia, la lotta ISTITUZIONALIZZATA non serve a nulla se non ad aggiungere mattoni alla propria cella!!!!
L'unica soluzione dunque è alzare la testa e cercare di tirarla fuori da tutto questo merdaio che ci ricopre, dissentire e ritornare quello che veramente siamo: esseri umani senzienti, capaci di amare e bruciare, bruciare di rabbia per chiunque neghi ciò che rende la vita degna di essere vissuta - LA LIBERTA’!!!!!

MADDALENA NORA E PEPPE
Carcere di Verona Montorio, lunedi 20 ottobre

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