05/10/2008: L’Antifascismo non si processa, né a Genova né altrove!
Il 2 ottobre si è svolta al Palazzo di Giustizia di Genova la prima udienza del processo che vede imputati due compagni dell’Assemblea Antifascista Permanente di Genova accusati di “rapina a mano armata” per avere allontano nel corso di un presidio antifascista nel quartiere popolare di Bolzaneto, l’estate dello scorso anno, alcuni fascistelli che avevano ripetutamente provocato i partecipanti al presidio, facendo il saluto romano.
La perdita di un monile raffigurante una croce celtica durante l’allontanamento e l’ipotetica presenza di una “arma” da parte di uno dei compagni, spiegherebbero questa accusa assurda.
Ancora più assurda se si considera lo serie di aggressioni fasciste che si susseguono quasi quotidianamente in Italia e che hanno, per chi ha la sfortuna di esserne l’oggetto gravi conseguenze, talvolta mortali.
La Digos che aveva fermato e perquisito alcuni compagni a fine presidio, senza che quest’ipotetica arma fosse stata trovata, aveva chiesto la custodia cautelare per i compagni, negata dal GIP che non disponeva alcuna misura di restrizione della libertà.
Le deposizioni “fotocopia” stimolate probabilmente dalla Digos dei tre fascistelli riportavano tra l’altro che il saluto di uno di questi sarebbe stato indirizzato allo zio e non sarebbe stato quindi un gesto politico provocatorio, peccato che le indagini hanno accertato che “lo zio” si trovasse in vacanza fuori Genova.
La Pubblica Accusa è in mano al PM Canepa, che ha regalato secoli di condanna a manifestanti contro il G8 a Genova 2001, mentre il “nuovo” collegio giudicante è lo stesso che ha di fatto assolto i responsabili del massacro alla scuola Diaz…
Proprio la Canepa ha chiesto di posticipare l’udienza all’8 di luglio, pare perché oberata di lavoro, mentre i fascistelli non si sono costituiti parte lesa…
Un processo tutto politico quindi, da una parte alcuni compagni attivi nelle lotte che hanno caratterizzato la città negli ultimi anni, dall’altro la Digos e i più tristi figuri che hanno avuto un ruolo di primo piano nei processi riguardanti le mobilitazioni contro il G8.
Il presidio organizzato in mattinata fuori dal Palazzo di Giustizia ha visto la presenza di una cinquantina di solidali.
Alcune/i Solidali
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