26/09/2008: Comunicato stampa migranti Castelvolturno


La conferenza stampa di oggi, cui hanno partecipato insieme ad alcuni parenti delle vittime e tantissimi amici e connazionali le realtà antirazziste casertane, ha lo scopo di chiedere ancora una volta verità e giustizia per le vittime e cura per i loro parenti (donne, bambini, fratelli) rimasti in molti casi senza un sostegno fondamentale. C'è stata una promessa del sindaco di Castelvolturno in queste ore, noi chiediamo che venga mantenuta!
Ma la scopo di questa conferenza stampa è anche di raccontare la realtà quotidiana delle migliaia di migranti che vivono a Castelvolturno e sul litorale domizio. Una realtà fatta di pullmans che a volte non si fermano se in attesa ci sono solo africani, di sveglie alle 5 del mattino per andare sulle rotonde ad attendere i caporali, del pane duro di un lavoro sfruttato e quasi sempre non garantito. E ancora di episodi di violenza gratuita e dell'indifferenza spesso esibita dai locali presidi di polizia.
Un esempio importante sono le aggressioni a molti immigrati da proprietari di casa che vogliono cacciarli dall'appartamento dopo le norme del cosiddetto "pacchetto sicurezza" (che per noi è un "pacchetto insicurezza". Talvolta queste denunce non sono state nemmeno raccolte ai Commissariati. Come nel caso di Angel, pestata a sangue dal suo affittuario.
Oggi un editoriale titolava "A Castelvolturno i neri chiedono più Stato".
In realtà i migranti chiedono innanzi tutto "più diritti" di cittadinanza, a partire da quello fondamentale al soggiorno. Senza la tutela di questi diritti spesso l'intervento dello Stato nella sua forma concreta finisce per punire le vittime molto più dei responsabili, come nel caso dei lavoratori al nero che prendono il foglio di via, mentre un foglio di via dalla civiltà spetterebbe ai caporali e a chi si arricchisce su condizioni di lavoro così insostenibili.
Il carattere discriminatorio della normativa sull'immigrazione, l'ossessione securitaria e propagandistica da cui è alimentata, contribuiscono in maniera determinante a ghettizzare le condizioni di vita degli immigrati nella nostra zona. Perchè non hanno modo di difendersi. E li espongono alle vessazioni di caporali, padroncini e criminalità organizzata.
Abbiamo ascoltato discorsi strani nelle ultime ore. Discorsi che sembravano quasi ribaltare l'ordine di gravità tra la strage efferata di sei ragazzi e l'umana protesta e l'esasperazione che ne sono scaturite. Li abbiamo ascoltati anche da qualche rappresentante istituzionale che troppo frettolosamente sembra ansioso di archiviare questa mattanza nella casella della "guerra tra bande", parlando di "azione chirurgica dei Killer" (!!?) e che ci spiega che il razzismo non c'entra, come se il disprezzo della vita di uno straniero, eivdente in questo caso, non stia invece in questa categoria al di là dei motivi che hanno mosso le armi. Mentre si punta il dito contro la rabbia sociale che questa strage ha prodotto! Una strage che rimane, vogliamo dirlo ancora, "una strage di lavoratori"!
Ora sentiamo annunciare l'arrivo di 400 agenti in più. Ci auguriamo che serva davvero a combattere la camorra e non si traduca invece in operazioni punitive verso gli immigrati, a uso e consumo di un'opinione pubblica intossicata dalla cosiddetta "emergenza immigrazione". Che non si traducano insomma le vittime in colpevoli.
Anche per questo, per rivendicare finalmente una stagione di verità e diritti facciamo appello alle forze antirazziste, al mondo del lavoro, ai movimenti e a tutti i sinceri democratici a partecipare a una grande manifestazione popolare il 4 ottobre a Caserta contro il razzismo, per i diritti di cittadinanza, contro la prevaricazione della camorra e di tutti quelli che sfruttano la condizione di subalternità giuridica e sociale in cui vivono i migranti.

21/09/08
Comunità immigrate di Castelvolturno
Movimento antirazzista di Caserta

interviste agli immigrati
http://www.insutv.it/blog/2008/09/23/videointerviste-a-castelvolturno-dopo-la-strage-e-la-rivolta/

http://www.autprol.org/