25/08/2007: Lettera dal carcere di Opera (MI)
Dal carcere di Opera ci è arrivata questa lettera sulle terribili condizioni di prigionia; anche noi a nostra volta divulghiamo queste pagine di miseria e prepotenza, per farle giungere al maggior numero possibile di persone, affinché si accresca la consapevolezza e il numero di coloro che non le accettino e che, allo stesso tempo, maturino una capacità di lottare assieme per cancellarle.
Milano, 25 agosto 2007
Collettivo OLGa – Milano, olga2005@autistici.org
per contatti: associazione “Ampi Orizzonti” CP 10241 – 20100 MILANO
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Alla cortese attenzione delmagistrato di sorveglianza di Milano
Oggetto: reclamo per alcune indigenze che non permettono una sana vivibilità.
I detenuti del carcere A.S. di Milano-Opera
CHIEDONO
All'illustrissima S.V. di voler intercedere al fine che vengano rispettati gli indispensabili diritti sotto-allegati.
Nell'attesa di un favorevole riscontro, ringraziano e salutano cordialmente.
SANITA'
In questo istituto nella sezione A.S. abbiamo il 70% dei detenuti cardiopatici, invalidi diabetici e infettivi, mentre il rimanente 30% è costretto a fare da piantone gratuitamente.
Le conseguenze sono gravi per quel 30% perché la convivenza forzata li sta facendo ammalare, le loro condizioni psico-fisiche sono ai limiti della sopportazione, tanto è vero che fanno tutti uso di psicofarmaci per dormire.
Le motivazioni di questo si racchiudono in una sola parola: non è possibile utilizzare il centro clinico perché mancano gli agenti. Inoltre, si dice che la finanziaria ha tagliato i fondi e, in tutto questo, si trascura che quel 30% ha famiglia e vorrebbe fare dei colloqui sereni con i propri cari, mentre si arriva al loro cospetto come dei pazzi. Per non parlare della paura di poterli contagiare con qualche malattia pericolosa.
CUCINA
Il carrello viaggia per centinaia di metri senza protezione ai coperchi e con un menù che non cambia mai; la qualità è scadente esattamente come l'igiene. La frutta è sempre la stessa per quattro giorni su sette, viene consegnata a mano anziché imbustata e pesata e i portavitti sono costretti a fare lo scarto della merce marcia mentre la consegnano, trascurando anche le più minime norme d'igiene. Il pane è sempre crudo e il più delle volte arriva ad alcuni detenuti senza busta di protezione, perché sono mal sigillate. Inoltre, anche sulla qualità, sia della frutta che quella del pane c'è tantissima carenza, eppure ci sono tanti detenuti che vivono solo del carrello, quindi si potrebbe avere un minimo di attenzione in più.
In questo istituto non esiste un servizio MOF addetto alla disinfestazione, si è arrivati al punto di correre dietro ai topi, per non parlare delle docce che sono fatiscenti e non si fornisce i detenuti addetti alle pulizie di prodotti disinfettanti.
Le sezioni C e B non vengono verniciate da oltre venti anni e le celle sono da terzo mondo; acqua che penetra dai tetti ecc. ecc.
La merce che compriamo al sopravitto è abbastanza cara nei prezzi, per non parlare della frutta e verdure ha prezzi da capogiro e pure di pessima qualità.
Questo istituto non permette attività socializzanti fra detenuti nelle stanze nelle ore di pranzo e cena, e non permette attività lavorative nei reparti di A.S. come conseguenza si è reclusi in cella 21 ore al giorno, le rimanenti 3 ore sono di passeggio.
Il disservizio educatori è patologico e nessuno prende seri provvedimenti; per vedere una sintesi chiusa ci vuole il cannocchiale, se tutto va bene si aspetta circa 3 anni.
Sarebbe nostro desiderio avere delle risposte da chi gestisce la giustizia, perché è nostro parere che tutto questo di civile ha poco, si ha l'impressione di stare al Terzo Mondo.
Poi c'è un sistema matricola, in questo istituto, molto particolare rispetto ad altri istituti italiani, quello che la legge ti consente di spedire tramite tale ufficio, qui devi fare le raccomandate, trovi pure delle difficoltà a spedire delle denunce.
Non esiste la telefonata di primo ingresso se provieni da altri istituti e c'è il problema che trovi difficoltà a poter effettuare le telefonate che facevi nel vecchio istituto. Devi rifare tutta la procedura come se fossi stato appena arrestato, aspettando tempi lunghissimi.
Ora tutte le aspettative sono poste sul nuovo direttore, ma già le chiacchiere che girano su di lui sono tante e poco rassicuranti, visto la strada che si sta prendendo.
Non ci resta che affidarci alla S.V. per far rispettare i nostri diritti e come noi ci impegniamo a rispettare i doveri.
Fiduciosi in un vostro autorevole intervento la ringraziamo anticipatamente.
In fede
http://www.autprol.org/