04/09/2008: Le «sementi della democrazia»: in Irak la pratica millenaria di conservare il grano per seminarlo un anno dopo l’altro è diventata illegale…
L’agricoltura è nata in Mesopotamia diecimila anni fa. La vasta e fertile pianura alluvionale situata fra il Tigri e l’Eufrate aveva permesso di coltivare tutte le varietà di grano oggi conosciute. Ma dal 2003 l’Irak è stato spogliato non solo della sua sovranità politica, del suo patrimonio archeologico e delle sue risorse petrolifere, ma anche della sua sovranità alimentare.
Infatti, fra le cento scellerate ordinanze emesse in Irak sotto l’amministratore provvisorio americano Bremer, e che hanno forza di legge, l’ordinanza 81 del 26 Aprile 2004 ha gettato il paese in pasto ai giganti agroalimentari che controllano il commercio mondiale dei grani, come la Monsanto (quella che fabbricava l’Agent Orange, l’erbicida alla diossina che gli americani usavano nella guerra del Vietnam per distruggere le foreste che offrivano riparo ai combattenti della resistenza).
Redatta in maniera estremamente perversa, tale ordinanza ha istituito di fatto l’obbligo per i coltivatori iracheni di cereali di acquistare ogni anno dalle multinazionali, oltre ad una licenza, le loro sementi trans-geniche ed i loro erbicidi estremamente tossici ad esse associati, il tutto in completa violazione delle leggi irachene che proibivano la privatizzazione delle risorse biologiche. Adesso queste società detengono un diritto di “proprietà intellettuale” che concede loro per vent’anni un monopolio sulle piante del patrimonio agricolo iracheno, delle quali si sono impadronite con la forza per modificarle geneticamente e poi brevettarle a nome loro.
La pratica millenaria di conservare il grano per seminarlo un anno dopo l’altro è quindi divenuta in Irak illegale, e gli agricoltori «colpevoli» di trasgredire il “diktat” dell’occupante non solo incorrono in forti ammende, ma sono anche passibili di arresto e di distruzione dei loro raccolti, dei loro mezzi di lavoro, e delle loro installazioni!
I coloni – diventati servi degli americani – sono ormai condannati a produrre delle piante artificiali (destinate per metà all’esportazione) ad unico beneficio della Monsanto e compagni, mentre la popolazione irachena muore di fame.
Gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) rappresentano un gravissimo pericolo in campo ambienta-le, sanitario, economico ed etico. La polluzione e la perdita della biodiversità che essi comportano sono irreversibili e causano inoltre, nel tempo, la rovina ineluttabile dei coloni.
Il «terrorismo alimentare» è anzitutto una delle armi principali degli istigatori del “Nuovo Ordine Mondiale” che mira ad asservire, una dopo l’altra, le popolazioni del mondo intero. L’Irak è diventato il nuovo laboratorio di questo strumento di dominazione diabolica, e gli iracheni sono diventati le sue cavie.
Joëlle Pénochet
Per maggiori informazioni leggere: «La Monsanto in Babilonia», di Joëlle Pénochet
http://internationalnews.over-blog.com/article-16530744.html
Da http://www.albasrah.net
http://www.autprol.org/