29/08/2008: Lettera dal carcere di Siano (CZ)


Care compagne e compagni, come già avrete saputo, ci siamo trovati in buon numero in quel di Catanzaro, per la precisione nella sezione EIV del locale carcere. Era previsto e rientra benissimo nella gestione di questo processo, per cui si devono esercitare pressioni continue sugli imputati nel tentativo di averne spunti per prove che mostrano la corda ogni udienza che passa. Per ultimo, i compagni arrestati in Belgio, membri del Soccorso Rosso sono stati tutti rilasciati, nonostante la mobilitazione di media e magistratura locale. Che evidentemente hanno valutato come fumo, quanto propostogli dalla Procura milanese.
Ma non c'è dubbio che questa proverà a tirare fuori ancora qualche coniglio dal cappello, anzi dal prossimo abbiamo già avuto qualche indicazione. Per adesso ci troviamo qui, in una sezione in cui è limitato tutto, in primis i colloqui (un giorno alla settimana, il lunedì), ma anche l'igiene (vedi alla voce scarafaggi), alla possibilità di lavare e lavarsi (un secchiello tipo spiaggia per il bucato e doccia con acqua a filo), non c'è socialità. Non c'è nemmeno il barbiere, quindi se alla prossima udienza ci vedrete capelluti e maleodoranti non è perchè abbiamo aderito a una dottrina new-age o neo-hippy. Non c'è l'ascensore, siamo al 4° piano e bisogna portare su tutto, spesa e altro, a mano. Se qualcuno dovesse star male bisognerebbe portarlo qui a braccia per scale strette.
Pare che i soldi stanziati per ripararlo siano misteriosamente spariti. Il vitto è infimo e pure scarso. Insomma un carcere dotato di tutti i comfort o quasi. Però ho ritrovato con piacere compagni che non vedevo da anni, che hanno già passato i 25 anni di carcere e che si trovano qui, lontanissimi da chi ancora può o vuole seguirli. Con loro condividiamo oltre che lo spazio, la fiera determinazione di comunisti, e non sono queste vessazioni a farmi-farci vacillare.
Un caro saluto

Bruno
Siano, 3 Agosto 2008

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