15/08/2008: Da una lettera dal carcere di Poggioreale (NA)


…Vi aggiorno su quali basi è stata archiviata dalla Procura di Napoli l’indagine che mi vedeva accusato circa 270 bis co. 1 e 2 c.p.
Il provvedimento di archiviazione emesso dalla Procura di Napoli, inviatomi per posta dal mio difensore di fiducia e compagno Alfonso Tatarano, dice: "con richiesta di archiviazione ex art. 408 c.p. nei confronti di Rossetti Busa Mauro, in ordine al reato ex art. 270 bis c.p., in quanto il materiale indiziario acquisito non è certamente delitto in contestazione poiché solo dimostrativo dei rapporti che l’indagato, seppur detenuto, intrattiene con ambienti del così detto antagonismo politico di sinistra e/o anarchico e della adesione del detenuto a dette ideologie".
E, in altri termini, del tutto carente la prova in ordine all’esistenza di una organizzazione che si propone il compimento di atti violenti con finalità di eversione dell’ordine democratico. Napoli 25 Febbraio 2008.

...Come si può credere che questo governo di destra arrivi ad abolire l’ergastolo (pena di morte bianca) quando le vittime continuano strillare giustizia come atto di vendetta personale, quando lo stato rende omaggio ai servitori caduti e che, come abbiamo potuto vedere e constatare, non si è fatto attendere nell’applicare il 41bis come atto di
vendetta. Lo stato ha bisogno di continuare a mantenere in piedi certe emergenze quali terrorismo e mafia e, quando queste vengono meno, lo stato ne crea di altre. Lo stato è vendicativo e quindi non c’è da meravigliarsi che il Ministro della Giustizia abbia chiesto il prolungamento del 41bis per i reati di mafia e terrorismo.
Sono molto indignato nel sentire da giornali e televisione che Marco Pannella e i suoi simpatizzanti attuano proteste contro la pena di morte nel mondo. E se in Iran recentemente hanno impiccato sette prigionieri, nel nostro bel paese “democratico”, se così lo si può definire, lo stato non fucila i prigionieri ma li uccide lentamente con il suo famigerato 41bis, isolamenti ed ergastolo.
Ritengo quindi che, prima di farsi paladini e promotori di proteste contro la pena di morte nel mondo, sarebbe giusto che Pannella si facesse promotore della nostra pena di morte, l’ergastolo, che è anti-costituzionale, che lottasse quindi per l’abolizione dell’ergastolo!

Ecco! Ancora una volta un prigioniero è stato sottoposto al 14bis e per 6 mesi alla censura. Il 14bis viene applicato nel caso in cui un detenuto, all’interno del carcere, ha
mantenuto un comportamento non corretto come il ricevere rapporti disciplinari denunce o aggressioni nei confronti di altri detenuti. Il 14bis viene proposto dalla direzione del carcere al magistrato di sorveglianza oppure, in via arbitraria, viene applicato dalla direzione per la durata di 6 mesi associata alla censura. Il 14bis prevede che nella cella non si abbia la televisione o armadietti, fornelli e pentole ma è possibile avere solo la corrispondenza e gli indumenti, il passeggio lo si fa da soli. Questa è l’arma che oggi le autorità hanno a loro favore e che spesso e ben volentieri utilizzano contro tutti quei prigionieri che si sono resi responsabili di atti compiuti all’interno delle carceri oppure responsabili di aver promosso delle rivolte.
Ora vi racconterò la storia di Giuseppe Trombini, prigioniero nel carcere di Spoleto, il quale, dopo aver scontato una settimana di isolamento per aver litigato con un altro detenuto, è stato sottoposto all’EIV e al 14bis per la durata di 6 mesi. Tale restrizione sarebbe dovuta terminare col passare dei mesi ma, puntualmente, vengono applicate le proroghe di 3 mesi.
Giuseppe Trombini è affetto, come me, dal HIV, riscontrato nel 2001, però al momento non prende farmaci in quanto i suoi valori c.d.4 sono superiori a 300. In passato si è curato con il trizivir e il viramone, poi sospeso sotto consiglio del medico. Al momento conduce una cura in quanto è affetto da attacchi di epilessia, assumendo il tegretol.
Nonostante soffra di queste patologie è in cella da solo quando invece dovrebbe trovarsi sotto controllo sanitario.
Giuseppe viene definito dal DAP come un soggetto dal comportamento estremamente violento in quanto ha compiuto molti atti contrari alle regole interne, con una progressiva aggressività e indisciplinatezza ecc..
Come abitualmente faccio, ho voluto far conoscere a tutti i compagni e le compagne la causa di cui intendo farmi carico, il problema di questo prigioniero ora diventa anche mio anche per la sieropositività che ci accomuna. Chiedo quindi a tutti di prendere a cuore il caso di questo prigioniero come se fosse parte di tutti noi, chiedo che la storia di Giuseppe Trombini venga diffusa su internet anche a livello internazionale affinché si crei una rete di solidarietà da parte di tutti i compagni e le compagne. Per chi volesse aiutarlo economicamente, in quanto è solo e non ha un mantenimento da parte della famiglia, è possibile inviare anche un piccolo contributo tramite vaglia:
Giuseppe Trombini, nato il 19-4-1973 a Palermo (la data di nascita è da inserire nel vaglia perché, in sua mancanza, esso non viene recapitato).

Per chi volesse scrivergli: Giuseppe Trombini, Via Nuova
Poggioreale 177, 80143 Napoli

Mauro Rossetti Busa

http://www.autprol.org/