15/08/2008: Aggiornamenti dal CPT (ora CIE) di via Corelli a Milano
Domenica 3 agosto, verso mezzanotte si é verificata una sommossa dentro al Cpt di via Corelli. Da quel che si capisce la scintilla è stata il mancato soccorso di un detenuto che non stava bene. I detenuti hanno dato fuoco a dei materassi in varie zone del cpt, anche nella sala della mensa. Radio BlackOut di Torino ha effettuato una diretta, che é disponibile sul sito di Macerie (http://www.autistici.org/macerie).
All'inizio di agosto, in concomitanza con l'arrivo dei militari nelle città, sono stati fatti dei volantinaggi (in via Padova e Imbonati) contro il potenziamento del controllo militare dei quartieri, nel Centro di Identificazione e Espulsione (CIE) di via Corelli e chissà che altro, nel CIE è partito uno sciopero della fame per l’immediata liberazione di tutti, contro soprusi, prepotenze, vigliaccherie di ogni genere, riservate là dentro ai prigionieri, da polizia, croce rossa e soci. A dar man forte a questo andazzo nazista ora sono giunti anche i militari, le Forze Armate.
Ciononostante, in barba al continuo ricambio, alla separazione del CIE in 4 sezioni (donne, trans, uomini e richiedenti asilo) venerdì 8 agosto i prigionieri sono riusciti a mettere in piedi una nuova protesta collettiva. Vogliono l’acqua da bere, poiché il mezzo litro fornito loro con il pasto di mezzogiorno e l’altro mezzo litro passato con la cena non sono assolutamente sufficienti. L’acqua dai rubinetti è imbevibile. Chi non ha soldi per acquistarne crepa di sete o deve andare ad elemosinare. I distributori automatici, dove le bottigliette costano 30 cents, a volte rimangono vuoti per ore.
I prigionieri si sono dati una delegazione chiamata più volte da chi dirige il CIE ma sempre rinviando ogni decisione e dilatando l’incontro decisivo fino a martedì (12) mattina. La sera di lunedì, dentro hanno dato vita ad una battitura collettiva a sostegno delle richieste e comunque contro lo schifo quotidiano e duraturo.
Martedì 12, giorno fissato per l’incontro, i prigionieri hanno avanzata un’altra richiesta: l'aumentata e il rispetto della durata dei colloqui con i familiari. Il tempo dei colloqui dovrebbe essere mezz’ora; sistematicamente il poliziotto di turno la riduce, volontariamente a piacere, a 15 minuti o anche 10, impedendo inoltre un qualsiasi gesto affettuoso con la sua presenza invadente. I prigionieri chiedono che il tempo sia eguagliato a quello minimo del carcere, cioè, 1 ora.
Sempre in questa giornata i prigionieri sono riusciti a far sentire la loro voce fuori attraverso interviste a Radio Popolare, Radio Onda d’Urto di Brescia e Radio Black Out in cui ci dicono apertamente che Guantanamo è qui, in via Corelli.
L’incontro non ha portato nulla di nulla. I prigionieri stanno discutendo sul da farsi. Oggi si è verificato l’ennesimo tentato suicidio, sventato dall’intervento dei compagni di cella. L’atto è stato compiuto da un ragazzo che chiedeva di essere espulso subito, piuttosto che continuare a subire il razzismo italico, ben espresso dalla gabbia merdosa di via Corelli. Chiedono anche una maggiore variazione nell’alimentazione: a Corelli ogni giorno li viene distribuito un piatto di riso, sempre riso, modificato nel condimento ma sempre e solo riso.
Mercoledì 13 e giovedì 14 agosto continua la protesta per avere un aumento della razione d’acqua potabile. Mercoledì i prigionieri hanno gettato le razioni di cibo nei corridoi, in alcune sezioni sono volati in aria i vetri (o la plastica che sia), in altre sono andati in fumo altre suppellettili. Questa è la risposta al disprezzo, all’arroganza ai continui rimandi di chi dirige direttamente il CIE, cioè, prefettura, questura e croce rossa, che rifiutano di ascoltare ed esaudire le richieste dei prigionieri.
Giovedì mattina numerosi poliziotti e militari, con scudi, manganelli, lacrimogeni… sono entrati nelle sezioni, hanno immobilizzate, ammanettate e trascinate via 6 persone; non si sa dove le abbiano trasferite.
http://www.antirazzistimilano.org
http://www.autprol.org/