27/07/2008: Lettera aperta ai membri del SRE a tutti quelli che si sono mobilitati per la nostra liberazione


Cari compagni/e, cari amici/che,
oggi ho avuto la grande gioia di apprendere la liberazione di Wahoub, Abdallah e Constant. Il fatto che siate riusciti ad improvvisare, alla porta delle carceri, dei “comitati di ricevimento” di diverse decine di partecipanti, è un nuovo indice delle capacità di mobilitazione che siete riusciti a sviluppare. Tanto più che ciò avviene giusto dopo la manifestazione di alcune centinaia di persone (e un cane) davanti le prigioni.
Sono talmente contento di queste liberazioni e fiero che il SR abbia non solamente tenuto il colpo rispetto ad un blitz poliziesco così brutale, ma che sia anche riuscito a porsi all’offensiva. Ecco come le cose possono trasformarsi nel loro contrario; come un ennesimo giro di vite reazionario si trasforma in disfatte della reazione.
Voi avete inteso, ieri, alla Camera d’Accusazione, il rappresentante della Procura lamentarsi del dispiego dell’”affaire” sulla piazza pubblica, della sua mediatizzazione e politicizzazione. “Ciò che nuoce alla serenità dei dibattiti”, dice lui. Sappiamo cosa sia la loro “serenità dei dibattiti”, dietro cui cercono di portare a compimento i loro sporchi lavori repressivi. Che tutti capiscono che il nemico è sulla difensiva. È fuori questione di accontentarsi delle semplici liberazioni. Questa vicenda è l’occasione per dare, se non un colpo d’arresto, almeno un buon colpo di freno ai partigiani della dottrina della “controrivoluzione preventiva” nell’apparato di Stato. Questi non si accontentevano più di accumulare un arsenale repressivo tecnico, organizzativo e giuridico – sempre più potente: essi vogliono usarlo, alla minima velleità di resistenza. Tanto hanno fatto, che ci si sono bruciati le dita! Delle crepe appaiono nel dispositivo nemico: un portavoce della procura dichiara che la legge anti-terrorismo “ha delle malattie di gioventù”; un parlamentare socialdemocratico – che ha votato la legge – dichiara in televisione che questa legge è applicata in maniera eccessiva; ecc. Insomma, sentendo la malaparte, quelli che applicano la legge, e quelli che l’hanno concepita, si rimpallano la responsabilità del fiasco. Il tal poliziotto che, al primo interrogatorio, allineava foto su uscite dai meeting del SR domandandomi i nomi, si sente in dovere, al secondo interrogatorio di qualche giorno fa, di dirmi che non s’interessava assolutamente al SR, ma alle sue attività politiche. Non dubitate un solo secondo: se voi non foste riusciti a “portare l’affare sulla piazza pubblica”, la macchina repressiva ci avrebbe schiacciato nelle complicità generale di tutti gli ingranaggi del sistema e avrebbe realizzato un nuovo avanzamento nella controrivoluzione preventiva.
In quanto la solidarietà con le vittime della repressione è il terreno di lotta su cui le divergenze politiche si ridimensionano, questo terreno è anche quello dove le connessioni e le cooperazioni sono pìù numerose – a livello nazionale quanto internazionale.
Non stupisce perciò che la solidarietà stessa sia nel mirino di attacchi e intimidazioni. Ogni avanzata nella costruzione della solidarietà di classe provocherà una reazione del nemico.
Voilà, io vi ringrazio e vi felicito ancora una volta per il vostro notevole lavoro. So per esperienza, che non è facile di combinare in un’unica ed efficace strategia le diverse forme di sostegno (politiche, familiari e d’amicizia, nazionale, internazionali ecc.) rispettando le loro specificità. Abbiamo visto partecipare alle mobilitazioni forze politiche distanti dal SR, per diverse divergenze, e ciò onora sia queste forze che il vostro lavoro. Cio che è tanto più felice e notevole che, ciò che voi siete riusciti a realizzare sul piano nazionale, il SRI l’ha realizzato sul piano europeo. Le iniziative prese, in questo quadro in nostro favore si moltiplicano, e contribuiranno senza dubbio a sconfiggere i nostri nemici, strappando le nostre liberazioni e squalificando la legge anti-terrorista.
Vi saluto e vi abbraccio Bertrand Sassyoe

Prigione di Forest, 27.6.2008

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