03/07/2008: CORRISPONDENZA DALLE GABBIE N° 5 , 17 giugno 2008


5° udienza del processo ai militanti comunisti inquisiti dall'inchiesta contro il PCP-M. L'udienza si apre con la denuncia del compagno Claudio Latino verso il ricatto cui è stato sottoposto dall'amministrazione carceraria. Il compagno, dopo vari tentativi, è riuscito ad ottenere di farsi curare la periartrite alle spalle di cui è affetto presso il centro clinico del carcere di Firenze. Pochi giorni prima della partenza gli è stato chiesto di rinunciare a tutte le udienze contemporanee al periodo di cura facendogli chiaramente capire che, in caso contrario, la sua cura sarebbe stata rimandata a data da definirsi.
Da qui la sua decisione di rinunciare alla sola udienza del 17 pur di avviare le cure. Da notare che la periartrite alle spalle non impedisce affatto al compagno di essere tradotto alla sede del processo. Siamo quindi di fronte ad un vero e proprio ricatto e ad un abuso imposti mettendo in contraddizione due diritti (alla salute e alla presenza al processo) che non lo sono affatto.
Preso atto della situazione denunciata in aula tramite gli avvocati, la PM ne ha registrato la gravità e con la sua consueta arroganza l'ha girata contro il compagno intimandolo a prendersi le sue responsabilità qualora l'indagine da lei richiesta al giudice sulla questione ne rivelasse l'infondatezza. Ormai abbiamo imparato a conoscere la poca professionalità con cui l'accusa conduce questo processo, ma se pensa di spaventare qualcuno con queste risibili minacce o pensa di farci desistere dal denunciare le innumerevoli ingiustizie che perseverano nel sistema detentivo italiano, beh! si sbaglia di grosso.
L'udienza è poi proseguita con la richiesta di integrazione di elementi probatori da parte di difesa e accusa con le rispettive repliche e opposizioni. In merito la sentenza della corte si pronuncerà all'udienza del 25/06. In questa parte dell'udienza è emerso che l'accusa sta puntando a drammatizzare e rendere più spettacolare possibile il processo.
Persevera quindi nella sua linea di non considerare questo un processo politico per condannare gli imputati come pericolosi criminali incalliti. Per far questo non mette in campo gli elementi probatori di cui già dispone e che probabilmente non le sono sufficienti allo scopo ma va alla ricerca di chissà quali soluzioni. Valica quindi le Alpi e fa arrestare quattro compagni belgi mettendoli artificiosamente in stretta relazione a noi scatenando la conseguente campagna mediatica.
Chiede che venga acquisita agli atti la sentenza di un compagno imputato processato in un altro procedimento che non ha nulla a che fare con questo. Sentenza che, vista la scarsità di prove, ha tutta l'aria di essere stata appositamente forzata per pesare in questo nostro procedimento. Ma la ciliegina sulla torta consiste nella richiesta di portare in aula i testimoni della PG protetti da paratie, se non addirittura incappucciati, evidenziando così in modo esplicito la volontà di drammatizzare il processo accampando presunti pericoli cui potrebbero incorrere gli stessi testi di PG una volta riconosciuti. Alla faccia di chi accusa di essere clandestini, delle persone dalle doppie identità, di agire di nascosto. D'altronde ben si sa, mentre l'azione dei rivoluzionari nella storia è sempre stata conosciuta altrettanto non si può dire delle trame e degli intrighi degli apparati dello Stato borghese messi in campo per controllare, prevenire, reprimere e sottomettere le classi subalterne.
E anche qualora vengano scoperti è subito pronta e scontata l'omertà, la non procedibilità, l'assoluzione, da parte della giustizia borghese come in questi giorni sta accadendo nei confronti dei macellai della polizia di Stato scatenatisi contro i manifestanti al G8 di Genova. Ma nonostante i mille sforzi dell'accusa non abbiamo potuto fare a meno di sentire il calore costante della solidarietà che è giunta in aula a suon di slogan. Una solidarietà tenace e che non si spezza e che colora ogni udienza di un forte rosso rivoluzionario.
Non possiamo che ringraziare tutti innalzando i nostri pugni chiusi.
Alla prossima.
Gli imputati

18-06-08

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