27/06/2008: Torino: i No Tav, il traffico e la questura
A Torino vogliono bloccare il traffico per 30 anni e allora vietano di bloccarlo per 30 minuti.
Sabato 28, in occasione della giornata No Tav torinese, la questura di Torino ci ha comunicato che per motivi di viabilità dobbiamo fermare la nostra camminata in piazza Statuto.
Forse preferiscono che prendiamo il treno alla più vicina stazione?
Confermiamo il programma della giornata No Tav di sabato 28, invitando tutti ad essere presenti con tante bandiere NO TAV.
250.000 torinesi verranno investiti dal Tav. Per quest’opera inutile e devastante verranno spesi miliardi di soldi pubblici, sottratti a sanità, trasporti, istruzione.
Giornata No Tav sabato 28 giugno, in occasione della conclusione dei lavori dell’osservatorio Virano e della prossima presentazione dei tracciati.
- Porta Susa ore 16: assemblea di piazza.
- Ore 17,30/18 si parte! "camminata" fino a corso Francia e ritorno a Porta Susa per via Cernaia e piazza Solferino.
Saremo dotati di carriole di sabbia e badili per l’allestimento di un cantiere. Interverranno anche numerosi sindaci con la fascia per la posa della prima pietra.
Invitiamo tutti a portare caschetti da cantiere, giacche gialle e arancio, secchi, pale e… tutto quello che la fantasia vi suggerisce.
Al termine, a Porta Susa, merenda sinoira con toma, birra, musica e interventi di chiusura.
Ci saranno banchetti informativi, banda musicale, teatranti e uno spazio allestito per far giocare i bambini.
Il governo, si sta preparando a far partire i lavori cominciando da Torino: fermarli è possibile, fermarli è necessario.
La marcia del popolo No Tav non si ferma né in piazza Statuto né a Porta
Susa.
Di seguito il volantino che stiamo distribuendo in questi giorni a Torino
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250.000 torinesi a rischio TAV... il super treno investirà anche te
In questi giorni il governo ha dichiarato che l’accordo per la realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Torino e Lyon è ormai alle sue fasi conclusive, perché le popolazioni interessate approvano il Tav e “l’anomalia” No Tav ormai riguarda solo pochi irriducibili estremisti.
Gran parte degli amministratori della Val Susa si è schierata sul fronte del “come Tav”, rinunciando all’opposizione all’opera e schierandosi con il sindaco di Torino che pretende che i lavori comincino dal capoluogo. Ma hanno fatto i conti senza le popolazioni interessate che in Val Susa e, in maniera crescente anche a Torino, si oppongono al Tav.
I nuovi progetti che vengono presentati come “novità” non sono altro che ipotesi scartate in passato perché ancor più devastanti e assurde di quelle del 2005.
Un inganno che si unisce alla truffa del Tav, un’opera che non serve, un’opera dannosa per l’ambiente e dispendiosissima per noi tutti, perché interamente pagata con denaro pubblico.
Quest’opera, oggi come quindici anni fa, serve solo agli interessi di chi la costruisce, una lobby politico affaristica, che, dopo tangentopoli, ha trovato nelle grandi opere il modo assicurarsi ingenti quote di denaro pubblico senza dover inciampare nelle maglie della legge. Il Tav non è altro che una truffa legale. Una truffa voluta da tutti i governi che si sono succeduti in questi anni, tutti interessati a dividere una ricca torta.
In molti credono che il TAV Torino-Lyon sia solo un affare valsusino ma si sbagliano: l’impatto dell’opera e dei cantieri che per 30 anni sventreranno la nostra città sarà fortissimo.
Secondo il commissario straordinario per la Torino Lyon, Mario Virano, ben 250.000 torinesi dovranno fare i conti con i cantieri del Tav. Uno su 4 di noi. Per 30 anni.
Cagnardi, l’architetto che ha preparato il progetto per Torino, ha chiamato “birillo” una casa ad otto piani che si troverà sul percorso del Tav a Torino. Che fine fanno i birilli lo sanno anche i bambini. Peccato che in questo, come nei tanti altri “birilli” che il Tav incontrerà sulla sua strada, ci abitino uomini, donne e bambini, gente che magari ha fatto fatica a mettere insieme i soldi per una casa che verrà espropriata a basso costo. E parliamo dei “fortunati”, perché gli altri, quelli cui la casa non la tireranno giù, il Tav se lo vedranno (e sentiranno) sfrecciare sotto il naso.
La retorica di chi vuole l’opera ad ogni costo è piena di due parole ripetute come una pubblicità ossessiva perché entrino nelle teste di ciascuno di noi.
Le parole sono progresso e collegamento con l’Europa: l’immagine è quella della piccola Italia schiacciata dietro la catena alpina, mentre fuori corrono veloci treni e autostrade: camion e vagoni pieni di biscotti, caramelle e copertoni che vanno in Francia mentre dalla Francia arrivano biscotti, caramelle e copertoni: in entrambe le direzioni viaggiano le merci prodotte con il sudore e il sangue dei lavoratori dei mille sud di un mondo dove la globalizzazione della miseria va di pari passo con la globalizzazione delle merci.
Ma a noi, alla nostra vita, serve tutto questo?
I dati, confermati anche dai tecnici governativi, dicono di no. Una linea che collega Torino alla Francia c’è già e basta e avanza. Far circolare sempre più merci non migliora le nostre vite ma aumenta i profitti dei soliti pochi.
Chi ogni giorno prende il treno per andare al lavoro o a scuola vorrebbe carrozze pulite, treni in orario, gabinetti nelle stazioni, e magari non rischiare la pelle su treni vecchi, dove negli ultimi anni si sono moltiplicati gli incidenti mortali. Ma queste “piccolezze” poco importano a chi ci governa, a chi ci governa oggi e a chi ci governava ieri.
Inoltre il TAV sarebbe dannoso alla salute a all’ambiente: presenza di uranio e radon, rumori, vibrazioni, polveri durante il mastodontico cantiere che durerà più di 30 anni, inaridimento della valle (verranno prosciugate falde acquifere disperdendo tra i 60 e i 125 milioni di metri cubi all’anno - dati LTF e “Rapporto Europeo COWI”).
Fare il Tav (cioè costruire una nuova linea) rende una montagna di soldi ai soliti noti che hanno saccheggiato e devastato mezza penisola, serve a finanziare i partiti (di tutto l’arco parlamentare) e ad arricchire le lobby del tondino&cemento e le banche, a spese della collettività.
Il TAV in Italia è assurdamente costoso: dagli studi comparati dell’economista Ivan Cicconi, (reperibili nel sito www.notav-valsangone.eu), il costo effettivo delle tratte Torino-Milano-Napoli ancora incomplete, già ha raggiunto mediamente i 61 milioni di euro al Km, contro i 10 della Francia e i 9 della Spagna. La nuova linea Torino-Lyon avrà costi facilmente superiori a 40-50 miliardi
di euro.
Impediamo che saccheggino e devastino ulteriormente la nostra città. In Val Susa lo hanno già fatto e lo rifaranno. Adesso tocca anche a noi di Torino metterci di traverso, e dire no ad un’opera inutile, dannosa, costosa!
Dire no a chi pretende di decidere sulle nostre teste e sul nostro futuro.
SALDATURA - rete contro le nocività di Torino e dintorni
338 6594361
http://www.saldatura.org
http://www.autprol.org/