27/06/2008: Report "a caldo" del presidio (con corteo spontaneo) a Gerenzano (VA) e appello per il corteo SABATO 28 GIUGNO a Saronno


Il presidio di oggi a Gerenzano (VA) è stato caratterizzato da una forte presenta di immigrati, circa un centinaio.
Da subito è emersa, in modo autonomo da parte di questi, la precisa volontà di indire un corteo per sabato a Saronno.
Numerosissimi gli interventi al microfono da parte di tutti, sia in arabo che in italiano. I temi ricorrenti:
- condizione di super sfruttamento dei lavoratori immigrati, ricattati dalla necessità del permesso di soggiorno e dall'impossibilità di far valere i propri diritti;
- razzismo ed indifferenza della popolazione italiana di fronte ai loro problemi;
- infame campagna razzista dei mezzi d'informazione;
- pacchetto sicurezza, aggravante per "clandestinità", detenzione fino a 18 mesi per gli "irregolari";
- necessità di unirsi, lottare, rompere il silenzio.

Gli interventi si susseguono serrati e il presidio si trasforma quasi in una assemblea in cui gli immigrati discutono molto fra loro.
Più tardi, sempre per iniziativa degli immigrati presenti, nasce un corteo spontaneo, che sfila per le strade del paese. Si susseguono, gridati davvero a gran voce, i cori: "Basta razzismo!" e "Perché hanno sparato?".
C'è molta rabbia e commozione.
Il corteo è veloce, rumoroso, determinato.
Il presidio/corteo si scioglie intorno alle nove, rinnovando l'appuntamento di sabato.

Non lasciamoli soli! Basta indifferenza e rassegnazione!
Contrastiamo le campagne xenofobe e sosteniamo la lotta dei migranti!
Partecipiamo tutti al: CORTEO A SARONNO (VA), SABATO 28 GIUGNO
(info e aggiornamenti: resist.noblogs.org)

Contro razzismo e sfruttamento.
Viva la lotta autorganizzata!

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A Gerenzano, martedì 17 giugno, un lavoratore egiziano, accompagnato dal fratello e da un amico è andato alla ditta Katon, per chiedere per la terza volta il pagamento del suo stipendio di due mesi prima. Il figlio del titolare, invece di pagare lo stipendio ha sparato e ucciso Said, fratello dell'ex dipendente.
Ma allora quanto vale la vita di un lavoratore immigrato, costretto alla precarietà o al ricatto del permesso di soggiorno?
Ci fanno credere che il lavoro sia un favore che ci concedono i padroni. Ci costringono a lavori precari, senza diritti e senza sicurezza. E magari qualcuno è disposto anche ad uccidere, piuttosto che pagare per il lavoro svolto, come è successo a Said o a Ion Cazacu, operaio rumeno, ucciso a Gallarate nel 2000 perché non voleva più lavorare in nero e chiedeva di essere assunto.
Un clima aggravato da una campagna di odio, razzismo e xenofobia che trova sostegno nel pacchetto sicurezza, i cui obiettivi sono:
- terrorizzare i lavoratori immigrati per impedirne l'organizzazione e la lotta;
- creare divisioni tra le comunità di immigrati, tra regolari e cosiddetti irregolari;
- contrapporre i lavoratori italiani a quelli immigrati.
Gli operai continuano a morire sul posto di lavoro con una media di quattro al giorno per un salario miserabile. Stipendi da fame, che spesso non vengono pagati, come succede nei cantieri soprattutto ai lavoratori stranieri.

È ORA DI DIRE BASTA!

Martedì 24 giugno a Gerenzano c’è stato un presidio con un corteo spontaneo per il paese, al quale hanno partecipato alcune centinaia di persone, con una numerosa presenza della comunità egiziana.
Al presidio su proposta della comunità egiziana si è deciso di organizzare un’altra mobilitazione a Saronno.

*CONTRO RAZZISMO E SFRUTTAMENTO*
*SABATO 28 GIUGNO A SARONNO*
*ALLE ORE 16 RITROVO E PRESIDIO*
*IN PIAZZA SAN FRANCESCO DI FRONTE ALLA STAZIONE*
*ALLE 17 CORTEO*

Comunità egiziana, Antirazzisti Varese e provincia, Cobas scuola Varese, CUB Varese,
SDL Intercategoriale Varese, Socialismo Rivoluzionario di Saronno
http://resist.noblogs.org


http://www.autprol.org/