07/06/2008: Baviera: nuovo diritto per manifestare – uno sguardo d’insieme


Il governo regionale della Baviera, primo fra tutti laender federati nella repubblica federale tedesca (RFT), pianifica l’introduzione di una nuova legge in materia di manifestazioni (raduni). Accanto all’altrettanto astruso quanto rigoroso “Militanzverbot” [divieto della militanza], sono previsti ulteriori inasprimenti delle regole tuttora vigenti. Il progetto di legge diventerà rapidissimamente realtà, ciò è evidente dato il vantaggio del partito di maggioranza (la christliche-soziale Union, CSU, l’Unione cristiano-sociale, alla quale appartengono i due terzi dei deputati della dieta, e da 50 anni) sull’opposizione nella dieta bavarese.
Chi adesso dice: “La Baviera! Ancora lei...”, dovrebbe essere cosciente del fatto che non è la prima volta che in Baviera vengono sperimentate con successo misure repressive, le quali poi si estendono a tutto il paese.
- Diversamente dall’attuale regolamento, quello in progetto stabilisce che per compiere una riunione non occorrono 3 persone, ma bensì soltanto 2.
- Sui biglietti di invito ad una manifestazione deve essere stampato il nome della/del iscritto (o anche partecipanti).
- Iscritte e iscritti devono tanto prima che durante una manifestazione prendere misure appropriate per impedire un “corso violento della manifestazione”... devono dichiararla chiusa qualora essa prenda una svolta violenta. Questo significa, per iscritte e iscritti, “mettersi a disposizione della polizia per sedare i disordini”. Chi non mette fine ad una manifestazione nel tempo previsto è condannato ad 1 anno di carcere convertibile in pena pecuniaria.
- Chi non si “allontana immediatamente” da una “manifestazione sciolta dall’intervento della polizia” può essere condannato ad una multa di 3.000 euro
- Il tempo di annunciare alla polizia in anticipo l’inizio di una manifestazione passa dalle attuali 48 ore a 72.
- “Una manifestazione può venir vietata o limitata se riduce in maniera inaccettabile il diritto di terzi.
- Il centro di Monaco dove già oggi sono vietate le manifestazioni, viene ulteriormente ampliato. Chi infrange il divieto verrà condannato al pagamento di 20.000 euro.

La legge accennata entrerà in vigore il 1° ottobre 2008.
Il pretesto del governo bavarese per dar vita a questa legge, cioè vietare future parate o altre attività nazi, è ridicolo, in quanto un solo paragrafo della legge stabilisce esplicitamente il divieto di manifestazioni nei giorni e nei luoghi che hanno
un’ “importante forza simbolica e significato con l’arbitrio e la violenza nazionaliste”. Tutti gli altri paragrafi di riferiscono de facto esclusivamente alla sinistra radicale. Dopo questa legge tutte le manifestazioni degli autonomi saranno senz’altro messe fuori legge.
Questo attacco generale alla sinistra bavarese è tanto più sorprendente, se si tiene conto che nel land essa è relativamente piccola e marginale. Anche se negli ultimi 2-3 anni è visibile un lento ma crescente sviluppo di una sinistra autonoma – per esempio in connessione con la protesta contro il G8 2007 la polizia ha compiuto a Monaco ben 15 perquisizioni.
Questa legge è in generale espressione (e in questo land in misura massima) di una formazione autoritaria avanzante in questa società (borghese). I metodi della polizia, quali il rilevamento di tutti i dati dell’auto sulle autostrade, l’immagazzinamento dei dati relativi al collegamento telefonico, al cellulare, il controllo video dello spazio pubblico ecc., vanno di pari passo con il crescente abbattimento dello stato sociale, con la creazione di un gigantesco settore precario del mercato del lavoro a buon prezzo, con la precarizzazione di ampie parti della popolazione assieme alla delimitazione crescente repressiva verso l’esterno, nei confronti dei flussi migratori – causati dai rapporti capitalistici dominanti.
Queste contraddizioni risultanti dalla logica della valorizzazione capitalistica distruttiva, generalmente valida, evidentemente, possono essere tenute sotto controllo soltanto attraverso misure sempre più repressive. Nel mondo questo si esprime nella forma della guerra e nella repressione violenta dei movimenti sociali, qui in Germania e Baviera, nel controllo sempre più ampio di sempre più persone e con leggi sempre più repressive. La nuova legge sulle manifestazioni in Baviera è dunque espressione di acute contraddizioni sociali presenti in tutto il mondo – anche nella RFT. La lotta contro questa legge deve perciò tematizzare anche il contesto che le corrisponde.
Tanta gente pensa che questa legge cadrà davanti alla Corte costituzionale. Forse alcuni paragrafi spariranno, ma questo non significa che la legge verrà rifiutata nella sua completezza.
Il sindacato dei servizi, ver.di., per il momento compie sforzi considerevoli contro questa legge. È chiaro che questo deve essere preso in considerazione con un sano scetticismo. Alla sinistra autonoma – principale destinataria della legge – si pongono di nuovo all’ordine del giorno questioni fondamentali: in queste circostanze essa deve ancora annunciare le manifestazioni? Come sottrarsi all’apparato repressivo e ciò nonostante riuscire a comunicare effettivamente i propri contenuti? Non è forse meglio che determiniamo NOI, quando dove, che cosa fare e non gli sbirri? Meglio che niente è importante dare grande risalto alla legge pianificata – a tal proposito le compagne e i compagni in Baviera necessitano dell’incondizionata solidarietà dall’esterno. Il governo in carica sta in sella per caso e bisogna tener conto che in settembre in Baviera si terranno le elezioni regionali. Le condizioni politiche sono dunque relativamente sufficienti...

In questo senso:
PRENDIAMOCI LA LIBERTA’ DI MANIFESTARE!
BASTA CON LE OSCENITA’ DEL SISTEMA-CSU!
CON IL COMUNISMO/CON L’ANARCHIA/ECC.!

Karl Valentin,
Da indymedia, 18.04.2008

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