29/05/2008: Lettera dal carcere di San Michele (Alessandria)
Carissimi compagni come va? Cogliamo l’occasione con questa missiva per mandarvi un forte abbraccio.Dall’insediamento di questo nuovo governo abbiamo pensato di scrivere una nostra riflessione.
Sicuramente il nuovo ministro della giustizia [Angiolino Anfano, giovane avvocato di Agrigento ndr], da quello che leggiamo, deve essere un garantista. Siamo certi che portando avanti i propri programmi di riforma della giustizia garantirà al meglio gli interessi della classe al potere. E questo non solo per quanto riguarda la magistratura, perché, da quello che si sente, è legato a doppio filo con Berlusconi e Dell’Utri, e cercherà di creare una corrente contrapposta alle famose toghe rosse. Il risultato finale saranno due correnti che perseguiranno gli interessi delle diverse fazioni della classe dominante e a farne le spese saranno, alla fine, sempre le classi più deboli.
E ancora peggio nelle galere per chi segnato da una pericolosità che gli dà pochi diritti.
I carcerati sperano che non si dimentichino le proposte di legge in tema di miglioramento delle condizioni di detenzione e di abolizione dell’ergastolo. Sarà difficile si possa aprire un dibattito a nostro favore, viste le tendenze forcaiole della coalizione al governo.
Certamente sarebbe importante anche che l’Europa sollecitasse nuove leggi per adeguare il codice penale italiano alle tendenze degli altri paesi europei, finché ci sarà una società divisa in classi le galere serviranno a garantire il dominio di una classe sulle altre. E’ questo che guida la mano della giustizia borghese. Per queste giuste battaglie contro l’ergastolo, come condanna a morte lenta, legalizzata dallo stato.
Lottare contro la tortura dell’isolamento e del 41bis, anche se non interessa ai nostri democratici parlamentari. Come sempre, queste lotte vanno unite ad una critica di tutta la società e dei suoi valori basati sul profitto, lo sfruttamento e la guerra. Sarà sempre questa la direzione che il nuovo governo Berlusconi, forte di una solida maggioranza e di una compiacente opposizione, si accingerà a seguire. Dalle prime intenzioni che emergono si capisce che vogliono peggiorare le condizioni dei lavoratori con la detassazione degli straordinari (i quali allungano l’orario di lavoro) e con la riforma dei contratti collettivi (la quale mira a indebolire i lavoratori).
Loro vogliono rafforzare l’impegno dell’Italia nelle varie missioni di guerra imperialista; allungheranno l’età pensionabile e taglieranno la spesa pubblica.
Soltanto mandandoli tutti a casa si potrà porre fine a tutti i loro soprusi e a tutte le loro oppressioni. E solo allora, anche noi carcerati, avremo qualche speranza di far valere i nostri diritti, che così non saranno più in balìa delle varie emergenze sicurezza usate a scopi propri, per motivi propagandistici e anche per coprire i crimini e le ruberie dei governi.
Il piacere dell’utopia si accompagna al piacere di non restare indifferenti alla realtà!
Tanti saluti affettuosi a tutti, Antonino e Max
Alessandria, 17 maggio 2008
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