12/05/2008: Materiali sul Libano da arabmonitor.info
Hassan Hamadeh: lo scontro in Libano si è consumato tra la corrente saudita e una orgogliosamente sovrana.
Beirut, maggio - Hassan Hamadeh, analista politico libanese, ha spiegato ad Arabmonitor ciò che è avvenuto nelle ultime ore in Libano con l'apparente disfatta delle milizie vicine alla maggioranza parlamentare.
"Come insegna la storia, il popolo che ha fame va a divorare i propri governanti. Dopo le scelte del governo Siniora, che tengo a precisare è stato esecutivo golpista che ha esercitato il potere in violazione della legge sin dall'autunno 2006, di sfidare Hezbollah, il leader di Hezbollah ha tenuto un discorso molto duro, molto libanese per denunciare questo sindacato del crimine organizzato al potere nel Paese. Qui siamo di fronte a una situazione semplice: da una parte c'è una linea saudita, dall'altra una libanese orgogliosamente sovrana. Lo scontro è avvenuto tra queste due correnti di pensiero e la reazione dell'opposizione è stata molto rapida ed efficace. Le milizie filosaudite sono state eliminate".
D: Ma Saad Hariri ha cercato tutto sommato di trovare una soluzione di compromesso quando ha parlato di malinteso tra governo Siniora e opposizione.
R: "Saad Hariri ha tenuto un discorso televisivo pieno di allusioni e minacce a una possibile guerra settaria tra sunniti e sciiti, dicendo: o fate in un certo modo oppure ci sarà lo scontro. Del resto, il giorno prima lo stesso Mufti sunnita libanese Qabbani ha toccato gli stessi tasti, cercando di aizzare l'odio interconfessionale".
D: Come valuta la condotta delle forze armate libanesi in questa crisi?
R: "E' stata molto appropriata. Hanno accompagnato da tutte le parti gli uomini dell'opposizione e hanno assunto il controllo dei locali conquistati e preso in consegna i miliziani di Hariri che sono stati fermati. Violenze, vandalismi sono stati evitati, eppure in molte sedi del movimento al Mustaqbal (di Hariri) sono state trovate armi, lanciarazzi, bottiglie molotov, tutto materiale che con l'attività politica non ha nulla a che vedere".
D: Perché è avvenuta la forzata chiusura dell'emittente tv Future di Hariri?
R: "Come membro del Consiglio dell'audiovisivo libanese posso testimoniare personalmente che quell'emittente non ha avuto alcun rispetto per le leggi libanesi in materia ed è stata una tribuna per propagare l'odio interconfessionale".
D: Ma alle operazioni militari da parte dell'opposizione hanno partecipato quali forze?
R: "Essenzialmente quelle di Hezbollah e una piccola parte di Amal. Le altre forze, da quelle maronite, alle druse, a quelle sunnite schierate con l'opposizione, hanno sorvegliato la propria area, affinché miliziani armati della maggioranza parlamentare non potessero raggiungere Beirut. Hanno monitorato il proprio territorio".
D: E i vertici della Chiesa maronita come hanno reagito agli avvenimenti?
R: "Il patriarca Sfeir, che deve avere delle antenne particolarmente sensibili, anche questa volta è partito prima della tempesta, diretto nel Qatar e negli Stati Uniti. Mi sembra quattro giorni fa. In aeroporto ha avuto ancora la poco felice idea di dichiarare che la crisi libanese va internazionalizzata. Vorrebbe trasformare il Libano in un'altra Serbia".
D: Cosa succederà adesso?
R: "La maggioranza schiacciante del Paese è schierata con le forze dell'opposizione. Dovrà essere formato un nuovo governo e dovranno essere regolate le questioni della nuova legge elettorale, del governo di unità nazionale e dell'elezione del presidente della Repubblica".
D: Quindi anche le decisioni del governo Siniora di dichiarare illegale il sistema telefonico di Hezbollah e la sostituzione del capo della sicurezza all'aeroporto dovranno essere revocate?
R: "Non devono essere revocate. Sono da considerare non avvenute visto che il governo è fuori dalla legge".
D: Ma sarà necessario formare un governo di emergenza?
R: "Penso di sì".
D: Affidato a chi?
R: "Per esempio a Selim al Hoss (ex premier sunnita)".
D: E le istituzioni internazionali come reagiranno?
R: "Ci saranno le solite condanne, che siano le Nazioni Unite o la Lega araba. I fatti sul terreno sono un'altra cosa. Ci sono dei rapporti di forza in Libano che le istituzioni internazionali non possono modificare".
D: Che tipo di reazione attende dai governi arabi?
R: "I regimi arabi sono stati irreggimentati come se fossero delle milizie. Non esiste più la diplomazia araba. Esistono gli ordini impartiti dalla Rice a cui buona parte dei regimi si adegua".
D: E se i governi occidentali cominciassero ad evacuare i propri cittadini dal Libano che conseguenza avrebbe?
R: "Sono liberi di farlo, ma nessuno è andato a dare il benché minimo fastidio ai cittadini stranieri presenti in Libano".
10 maggio 2008
fonte: http://www.arabmonitor.info/
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Nasrallah: il Libano non ha più un governo, ma solo dei banditi che lo comandano
Beirut, 8 maggio - Il leader di Hezbollah Seyyed Hassan Nasrallah ha detto nel corso della sua conferenza stampa, trasmesso da Al Manar, che le recenti decisioni prese dal governo di Foaud Siniora "sono una dichiarazione di guerra". Nasrallah ha spiegato che il sistema di telecomunicazioni usato da Hezbollah è la chiave che ha consentito la vittoria della resistenza nel 2006. Il sistema esisteva già prima del Duemila, ma è stato aggiornato in modo da evitare che possa essere intercettato e ascoltato dal nemico, cosa che in passato aveva provocato la morte di molti membri della resistenza.
Nasrallah ha rivelato che mesi fa la questione del sistema era stato sollevato dalla maggioranza parlamentare e Hezbollah aveva dato assicurazioni che non sarebbe mai stato sviluppato ed esteso ad aree sensibili dove la magggioranza aveva le proprie roccaforti come la Montagna libanese, lo Chouf, o in zone maronite. La maggioranza ha chiesto quindi che l'opposizione smobilitasse il sit-in in corso da un anno e mezzo nel centro di Beirut per chiudere la faccenda, ma Hezbollah ha rifiutato il ricatto.
Il segretario generale di Hezbollah ha affermato che Fouad Siniora è ormai "solo un impiegato di Walid Joumblatt", aggiungendo che l'obiettivo dei governanti attuali è di condurre una guerra contro la resistenza libanese per conto di Israele e Stati Uniti e spingere l'esercito libanese nello scontro con la resistenza. "La nostra risposta è: chiunque ci lanci la guerra, lo affronteremo, difenderemo noi stessi e le nostre armi, è stata superata ogni linea rossa, non saremo indulgenti con nessuno ..., è vietato colpire la gente della resistenza". Quindi l'estremo ammonimento: "Coloro che ci arresteranno, verranno arrestati. Su coloro che ci sparano, apriremo il fuoco. Walid Joumblatt ha ammesso di essere un bugiardo, un assassino. Chi guida il Paese oggi? Questa non è una maggioranza. Questa è una banda".
Circa la rimozione del comandante della sicurezza dell'aeroporto di Beirut, il leader di Hezbollah ha detto che è avvenuta per poter trasformare lo scalo in un'area dove possano muoversi liberamenete Mossad, Fbi e Cia. "Non lo tollereremo", ha avvertito, "la rimozione del generale Shuqeir è illegale ..., tradimento e collaborazionismo non hanno religione". Nasrallah ha anche sottolineato più volte che non c'è una guerra civile nel Paese, ma ci sono venti di guerra "ma si tratta di una situazione che gli altri ci hanno imposto, noi non vogliamo la guerra con nessuno ..., la nostra resistenza non è a carattere settario ..., non chiedo sostegno, non chiedo aiuto, ma chiedo comprensione e non trascinateci su un sentiero di cui gli unici beneficiari sarebbero gli Stati Uniti e Israele che celebra il suo sessantesimo compleanno sulle nostre rovine".
Citato dall'Ansa, il segretario generale di Hezbollah ha ricordato pure che "Non ci sarà alcun cambiamento nella nostra politica nei confronti dell'Unifil. Abbiamo accettato che tale forza venisse in base alla sua missione ben definita ... Gestiamo i nostri rapporti con l'Unifil in maniera positiva, la cooperazione tra noi è reciproca, anche nel confrontare ogni tipo di pericolo che tale forza potrebbe trovarsi di fronte".
9 maggio 2008
fonte: http://www.arabmonitor.info/
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Libano: le forze armate revocano i provvedimenti anti-Hezbollah di Fouad Siniora
Beirut, 10 maggio - Il comando delle forze armate libanesi ha annunciato che i provvedimenti anti-Hezbollah del governo Siniora sono stati revocati: il comandante della sicurezza dell'aeroporto inmternazionale di Beirut rimane al suo posto e il sistema di telecomunicazioni di Hezbollah potrà rimanere in funzione "in modo che non danneggi né il pubblico interesse né intacchi la sicurezza della resistenza". Le forze armate chiedono che tutti gli uomini armati si ritirino dalle strade.
La decisione che cerca di accontentare sia il movimento Hezbollah, sia la maggioranza parlamentare, è la testimonianza che l'esecutivo di Fouad Siniora è ormai un contenitore vuoto. Se questo annuncio dei militari non dovesse raffreddare la situazione, nessuno sarà più in grado di evitare un scontro a tutto campo tra i due schieramenti.
11 maggio 2008
http://www.arabmonitor.info/
http://www.autprol.org/