05/05/2008: VERONA: UN'ALTRA VITTIMA PER MANO FASCISTA


Tragicamente, per quanti conoscono il clima politico e culturale che si respira a Verona, era del tutto prevedibile la matrice della mortale aggressione avvenuta la notte del primo maggio nel centro cittadino, a due passi dal romantico balcone di Giulietta, una zona dove sono avvenute tante altre aggressioni e intimidazioni contro soggetti ritenuti diversi o non conformi, anche solo per il vestire, e comunque non tollerati dai nazifascisti locali.
Un clima di normale intolleranza che individua e persegue come nemici tutte le esistenze che, per colore della pelle, estrazione sociale, collocazione politica o presunte deviazioni sessuali, sono ritenute estranee alla comunità.
Le prime notizie parlavano di un gruppo di cinque giovani veronesi, vestiti col bomber e due con testa rasata, che con un pretesto avevano intercettato tre ragazzi della provincia usciti da un locale, di cui uno con i capelli lunghi raccolti a coda. L'aggressione è velocissima, nello stile tipico di quelle che avvengono fuori dagli stadi, ma con esiti fatali: Nicola Tommasoli, caduto a terra, ha la testa devastata dai calci, probabilmente resi ancora più letali da calzature pesanti tipo "anfibi"; gli altri due amici rimangono feriti e sotto shock.
I giornalisti, invece, fanno di tutto per minimizzare e depistare, parlando genericamente di bulli, teppisti, balordi ed escludendo ragioni politiche, eppure i precedenti non mancavano, tra cui le gravissime ferite causate da ultrà neonazisti dell'Hellas, armati di coltelli e catene, contro due attivisti del centro sociale La Chimica.
Stavolta la gravità del fatto, tanto più ai danni di un ragazzo veronese, di buona famiglia e non etichettabile come un estremista, ha imposto indagini serie che il magistrato ha affidato subito alla Digos, sospettando con facilità appartenenza e provenienza dei picchiatori.
Sapendo di essere stato individuati dalle telecamere presenti nella zona, uno dei responsabili si costituisce alla polizia, un altro viene arrestato successivamente, mentre uno risulta irreperibile e altri due sarebbero in fuga all'estero.
Il profilo del reo confesso non lascia margini al dubbio: rampollo della Verona-bene, noto ultrà dell'Hellas Verona e aderente all'estrema destra scaligera, già denunciato per attività razziste e neofasciste.
Il sindaco leghista Tosi, lo stesso che in passato non ha avuto problemi a partecipare alle adunate anti-immigrazione dei nazifascisti venendo da questi appoggiato durante la campagna elettorale, adesso deve spiegare perché la sua politica dell'immigrazione, all'insegna della tolleranza zero, non aveva previsto che la sicurezza fosse messa in pericolo proprio dai suoi sostenitori. Tra l'altro, appena pochi giorni prima, Tosi aveva confermato la sua solidarietà alle tifoserie dell'Hellas ancora una volta sotto accusa per comportamenti di stampo razzista ed aveva ribadito che Verona "razzista non è, non è mai stata né mai lo sarà".
Come volevasi dimostrare...

PER DOMANI SERA E' STATO INDETTO UN PRESIDIO SUL LUOGO DELL'AGGRESSIONE (CON COLLEGAMENTO CON LA TRASMISSIONE SU RAITRE "CHI L'HA VISTO?")
PER IL PROSSIMO SABATO SI PREVEDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE

5/5/2008
Partito Comunista dei Lavoratori (sezione lodigiano-sudmilano)
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