05/05/2008: Firenze - Il 7 maggio udienza preliminare per i fatti di Vicolo del Panico (presidio e altro)
ALLE VECCHIE MURA
Comincia il processo per i fatti di Vicolo del Panico.
L'11 ottobre 2005 opponemmo una decisa resistenza alle forze dell'ordine venute in forze a sgomberarci dallo storico circolo anarchico di Vicolo del Panico, occupato dal primo maggio del 1979.
Il 7 maggio prossimo venturo, in sede di udienza preliminare, il tribunale di Firenze deciderà se rinviare a giudizio più di venti persone in relazione a quei fatti. L'esito è, ovviamente, pressochè scontato. Le accuse vanno dall'occupazione al danneggiamento di immobile, dalla resistenza alle lesioni a pubblico ufficiale fino al tentato incendio. Come al solito nell'impianto processuale non mancano teoremi e deliri polizieschi, ma non è questo l'essenziale. L'essenziale è che, quell'11 ottobre di più di due anni fa, diversi compagni hanno deciso di contrastare con fermezza la rapina di un pezzo di storia del movimento anarchico da parte dell'amministrazione comunale: quattro mura che sudavano vita, emozione, rabbia; quattro mura strappate, la bellezza di ventisei anni prima, ad un centro storico sempre più mercificato; espropriate con l'azione diretta, con il vecchio ferro sovversivo dell'occupazione. Quattro mura che il mondo dell'autorità e della merce intendeva riprendersi con una concertazione asettica e indolore, anestizzando politicamente ogni tensione ribelle. Gli è andata male: l'azione diretta si è ripresentata, mandando all'aria ogni calcolo da bottega.
Ne è passata, da allora, di acqua sotto i ponti. Riempiti di fogli di via, siamo rimasti a Firenze collezionando una denuncia dietro l'altra, da nemici di ogni espulsione quali siamo. Abbiamo rioccupato più volte, siamo stati sgomberati più volte: Piazza Ghiberti, S.Salvi, S. Spirito in allegra compagnia e di nuovo S. Salvi. Dentro diverse mura continuiamo a vivere e ad agire insieme. Come ci siamo presi gli edifici ci siamo presi le strade con presidi, feste, libere derive senza mai chiedere permesso ai padroni della città e ai loro servi in divisa. Non siamo feticisti delle quattro mura. Amiamo i luoghi dove abitiamo, ma amiamo soprattutto vivere una vita senza capi, gregari e permessi. Una vita da portare, da diffondere ovunque.
E allora perchè difendere gli spazi?
Perchè siamo convinti che i posti occupati possano essere qualcosa di più che semplici sedi dove dispensare "controcultura" e "socialità". Siamo convinti che uno spazio conquistato e difeso in autonomia possa costruire l'autonomia delle lotte, essere presidio di resistenza contro una società sempre più onnivora e assassina.
Siamo convinti, nella fattispecie, che la resistenza in Vicolo del Panico e tutto ciò che ne è seguito abbiano aperto nuove strade, nuove prospettive, nuovi "spazi" non solo materiali. Come sempre ponti, e non mete. Per la libertà e per l'anarchia.
Adesso lo Stato si prepara a presentarci il conto attraverso i suoi giudici.
Non vogliamo rimanere in silenzio ed intendiamo denunciare questi servi in toga per quello che sono: agenti di chi svende la città al profitto di pochi speculatori e palazzinari, di chi avvelena la vita degli umani e del pianeta, di chi calpesta ogni desiderio di una vita realmente diversa.
Il 7 maggio PRESIDIO sotto il tribunale di Piazza S.Firenze a partire dalle 1O
A seguire Mostra/Banchetto Itinerante contro la repressione per le vie del centro
il Panico anarchico ieri in Vicolo e oggi a S. Salvi
Gio, 01/05/2008
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