04/05/2008: Lettera dal carcere di Alessandria
Ciao compagni, queste mie due righe sono per portarvi i miei saluti per il 25 Aprile e per il 1° Maggio, scadenze che, oltre al significato che hanno per il patrimonio storico della lotta di classe, devono essere una nuova occasione per rilanciare la mobilitazione di proletari e lavoratori.
Le elezioni di questi giorni, con la vittoria della destra, ci preannunciano altri anni di sacrifici e rapina.
D'altronde l'ha già detto il "cavaliere" che saranno tempi duri (...per noi o per lui?).
Lo scenario che si prepara sarà lo stesso degli scorsi anni: attacchi al lavoro, tagli a scuola, sanità e pensioni, missioni di guerra e servilismo americano (che si è visto quali vantaggi porta); con "all'opposizione" gli industriali di Calearo e i teorici della flessibilità e dell'abolizione dell'articolo 18 come Ichino...!
In questo periodo di crisi un risultato simile era prevedibile.
Le sempre peggiori condizioni di vita delle masse non potevano più essere tenute nascoste, e sempre più si sentiva parlare della difficoltà di arrivare a fine mese, di morti sul lavoro, di mala sanità, ecc...
C'era il rischio che la gente s'incazzasse sul serio... meglio incanalare il malcontento verso la mobilitazione reazionaria pubblicizzando le varie emergenze sicurezza o la caccia all'immigrato, fomentando la guerra tra poveri, piuttosto che prendesse piede qualche altra stravaganza che portasse ad individuare in chi sta al potere la causa del disagio e del malessere.
Naturalmente con questo non voglio togliere nulla al merito che ha avuto sull'esito delle elezioni la splendida performance di governo della "sinistra" e del suo riformismo.
Questi si stanno ancora interrogando su quale misteriosa congiura astrale ha determinato una tale sconfitta quando, dopo le promesse fatte in campagna elettorale, hanno consolidato la flessibilità del mondo del lavoro e l'aumento dell'età pensionabile (alla faccia dell'abolizione della legge 30!); hanno promosso c.c.n.l. truffa, ritirato i soldati dall'Iraq... per metterli al comando della missione in Libano... e intanto sindacati e "sinistra radicale" garantivano la strada libera per tutte queste misure antipopolari del "governo amico"...ma di chi?!
Solo la lotta di classe può portare avanti gli interessi delle masse.
I lavoratori e i proletari possono difendersi dai continui attacchi alle loro condizioni di vita solo organizzandosi autonomamente e al di fuori dei meccanismi di delega dei partiti istituzionali.
Solo un vero partito comunista che porti avanti una politica rivoluzionaria, dotandosi degli strumenti necessari per affrontare i diversi piani dello scontro, potrà porre fine allo sfruttamento e ai soprusi della borghesia.
Vi saluto a pugno chiuso
Alessandria, 24 aprile 2008
Max
http://www.autprol.org/