29/04/2008: Il Pentagono costruisce nel Marocco il comando militare per l’Africa (Africom)
Nel febbraio 2007 la Casa Bianca ha reso nota la volontà di creare il Comando Africano degli Stati Uniti (Africom), un nuovo centro di comando del Pentagono in Africa, da farsi prima del settembre 2008.
La penetrazione militare in Africa è stata presentata come una forma di protezione umanitaria che rientra nella cosiddetta “guerra contro il terrorismo”. Tuttavia, si capisce che il vero interesse risiede nel petrolio africano e nel controllo dei suoi sistemi di controllo e distribuzione globale, oltre al rivaleggiare con la Cina nel continente africano.
Il comando militare sarà sistemato a Tan Tan, alla frontiera fra Marocco ed il Sahara Occidentale.
Gli USA hanno scelto la costa atlantica del Marocco per piazzare Africom, il cui obiettivo sarà il controllo militare del continente.
Con il beneplacito del re del Marocco, Mohamed VI, il Pentagono, costruisce una enorme base militare (circa mille ettari d’estensione) sulla costa di Tan Tan, vicino all’antica colonia spagnola del Sahara Occidentale e di fronte all’arcipelago delle Canarie.
Dopo due anni di negoziati con vari paesi africani in cerca del sito per ospitare Africom, ecco il Regno alaui offrire l’ubicazione adatta; un porto sull’Atlantico per il rifornimento marittimo dagli USA e un aeroporto da cui spostare truppe in qualunque punto del continente.
Una relazione del Comitato di ricerca del Congresso ha valutato il Marocco come “il paese africano più affidabile per metterci Africom”. Fra le qualità del regno di Mohamed VI, insieme alla sua posizione geostrategica, vi sono la stabilità interna e la solida amicizia manifestata con gli USA dalla fine della seconda guerra mondiale.
Africom sarà operativo dal 30 settembre e la giurisdizione militare statunitense si estenderà a tutto il continente, eccetto l’Egitto, che continuerà ad essere sotto il comando americano di Centom, e il Madagascar, che continuerà ad essere sotto Pacom, la Zona del Pacifico.
Mary Carlin Yates, il comandante civile della base, ha confermato la scelta di Tan Tan e ha rivelato che una Commissione Speciale del Congresso aveva messo a punto le modalità dell’Accordo fra USA e Marocco.
Rassegnazione francese
Si è avuta la conferma anche da parte francese. Parigi, che non vede di buon occhio lo sbarco dei Marines in una zona geografica (Nord Africa e Sahel) che fino ad ora considerava sotto la sua influenza strategica, sembra rassegnarsi di fronte all’irreversibilità della decisione.
Michel Rogalski, responsabile nel Centro Nazionale di Ricerca Scientifica (CNRS) francese, ha confermato l’accordo fra il Pentagono e le autorità marocchine per la creazione di questo nuovo comando regionale.
Per risolvere i dettagli dell’operazione sono state svolte numerose riunioni tra i servizi segreti statunitensi, DIA e CIA, con i servizi segreti marocchini dell’esercito e degli esteri (DGED).
Esperti statunitensi hanno condotto uno studio topografico del terreno scelto per costruirci la nuova base; si trova alla foce del fiume Draa, sulla spiaggia a pochi chilometri dalla città di Tan Tan.
Secondo fonti dell’Intelligence marocchina, il Dipartimento della Difesa statunitense ha già cominciato a inviare strumenti per la comunicazione.
Gli USA, al momento, non hanno ancora sodati in Marocco.
Le basi nordamericane nel paese magrebino sono state chiuse nel 1963 e le facilitazioni alla US Navy, nel porto di Kenitra, sono finite nel 1978. Ma il Marocco ha continuato a cooperare con Washington fino ad oggi, consentendo alla forze d’intervento rapide con base in Florida, di fare scalo per il loro dispiegamento verso il Medio Oriente nelle successive guerre del Golfo.
L’Agenzia di Sicurezza Nazionale (NSA), da parte sua, ha continuato ad utilizzare le strutture di ricezione di Tangeri e la base di Ben Guerir per il controllo di satelliti, e come base alternativa per l’atterraggio della navicella spaziale Discovery della NASA.
Con la firma dell’accordo per la base di Africom, il Marocco ritorna al livello di cooperazione militare che aveva con gli USA negli anni seguenti la sua indipendenza.
Come funzionerà Tan Tan?
Africom, il 6° Comando Militare Regionale degli Stati Uniti, provvisoriamente situato ancora a Stoccarda (Germania), disporrà di un finanziamento di 50.000 milioni di dollari per la sua costruzione. Secondo quanto confermato le fonti marocchine a El Imparcial, inizialmente sarà una base “per l’uso congiunto”, secondo il modello giuridico spagnolo.
La struttura sarà costruita lungo la strada che porta dalla città di Tan Tan verso il porto. Tutta la zona lungo questo percorso, per circa 25 chilometri, è permanentemente pattugliata dalla Polizia Militare marocchina che impedisce la presenza di curiosi. In attesa che la base disponga della propria base di atterraggio, i militari statunitensi useranno l’aeroporto di Tan Tan, che sta ampliando le sue strutture.
I Marines conoscono già la zona, avendo qui svolto manovre congiunte con il Marocco, ed in occasione di manovre multilaterali condotte con altri paesi della Nato.
Petrolio e jihadisti
A nessuno sfugge che una grande base nel sud del Marocco permetterà al Pentagono di raggiungere obiettivi strategici di vitale importanza per i suoi interessi.
- In primo luogo il controllo dei movimenti jihadisti nella zona Sahara/Sahel. L’esercito americano, ormai da anni, ha svolto varie esercitazioni con gli eserciti dei paesi ai confini del Sahel nell’ambito dell’Iniziativa Antiterrorista Transahariana, l’Iniziativa Pan Sahel ed altre ancora, che anno avuto come scenario proprio la costa marocchina, il deserto mauritano e la regione nota come “il triangolo della morte”, situata tra Algeria, Marocco, Mauritania e Mali.
Le cellule islamiste del vecchio Gruppo Salafita di Predicazione e Combattimento algerino (GSPC), ora divenuto Al Qaeda del Magreb Islamico (AQMI), si muovono nella zona.
- In secondo luogo, il Pentagono assicura il transito delle supepetroliere che dal Golfo Persico arrivano all’Europa seguendo la rotta dal Capo di Buona Speranza. Quelle petroliere navigano in un corridoio di massimo interesse strategico, giacché vi scorre più della metà del greggio consumato dall’Unione Europea.
- In terzo luogo, gli USA vigileranno dalla Base di Tan Tan i complessi energetici del nord-est africano, così come la rete di gasdotti che attraversano il Sahara e il Sahel. L’“occhio” elettronico di Washington e le forze speciali situate permanentemente nella nuova base, consentiranno un accesso rapido ai campi petroliferi della Nigeria e del Golfo di Guinea, passando per i gasdotti che a metà del percorso attraversano il Sahel, in particolare il “Nigeria - Algeria”, la cui costruzione è già in corso d’opera.
08/04/08
da Rebelión - www.rebelion.org/noticia.php?id=65711
Pedro Canales - El Imparcial
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org del Centro di cultura e Documentazione Popolare
http://www.autprol.org/