13/04/2008: Info su estradizione di Avni Er
Ieri 10 aprile 2008 la Corte d’Appello di Sassari si è riunita per la seconda volta, dopo il 7 febbraio scorso, per decidere in merito alla richiesta di estradizione avanzata dalla Turchia per Avni Er.
Il procuratore generale, Stefano Fiori ha chiesto alla Corte di rigettare l'istanza di estradizione in base al principio "ne bis in ibidem", in base al quale Avni, che già sta scontando in Italia una pena a 7 anni, non potrebbe essere giudicato un’altra volta in Turchia per lo stesso capo di imputazione.
La Corte, presieduta da Giovanni Antonio Tabasso, ha preso quindi tempo per decidere e depositare la sentenza finale, che potrebbe essere resa pubblica già tra cinque giorni.
Il fatto che la sollecitazione a rifiutare la domanda di estradizione, venga dallo stesso PM, è senza dubbio un segnale da interpretare positivamente. È un segnale che fa presagire un epilogo positivo di questa brutta e scandalosa vicenda.
Ma la motivazione su cui è basata la richiesta di rigetto serve in maniera evidente gli interessi di Italia e Turchia.
Le Autorità italiane poste infatti, dalla mobilitazione sviluppatasi a sostegno di Avni, nell’impossibilità di portare avanti impunemente il loro criminale progetto di scambio, fanno ora un passo indietro, cercando però di contrariare al minimo il loro importante partner commerciale.
“Vi abbiamo reso comunque un servigio riconoscendo e condannando Avni Er come terrorista. Non possiamo più consegnarvelo, ma non intaccheremo in qualsiasi modo la vostra immagine di paese democratico”.
Un compromesso utile agli interessi di entrambi questi Governi, per cui la vita umana e il rispetto dei diritti dell’uomo sono evidentemente secondari agli interessi economici e politici.
Se l’estradizione di Avni Er non verrà concessa, sarà comunque una vittoria importante per Avni e per quanti hanno creduto e si sono impegnati in questa campagna di solidarietà.
Certo che, se le motivazioni in base alle quali la Corte decidesse di respingerla fossero diverse da quelle avanzate dal procuratore generale, il risultato sarebbe ben più grande anche per tutti quanti coloro che attribuiscono un valore reale alla parola democrazia e civiltà.
Avni non è un terrorista!
Contro ogni forma di fascismo e di oppressione, difendere le libertà democratiche e il diritto all’opposizione politica!
No all’estradizione, no all’espulsione di Avni Er e Zeynep Kiliç!
11.04.08
Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
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