01/04/2008: Una lettera da Mauro


Due sere fa mi sono sentito male e venni portato nel centro clinico dove mi venne fatta una puntura per il forte dolore al fegato.
Nel bagno della cella sono caduto e sono stato soccorso da un compagno di cella che ha chiamato la guardia.
Tengo a precisare che il compagno di cella, credo, è un prigioniero di nazionalità tunisina, è stato arrestato sei mesi fa a Milano con altri suoi due compagni a causa di intercettazioni telefoniche con l'accusa di terrorismo internazionale.
Comunque non intendo mollare quanto ho deciso di portare avanti ad oltranza, se non altro fino alla morte. Di quello che stabilisce il D.A.P non me ne frega niente e di conseguenza non temo la sua arroganza repressiva nei miei confronti sia in quanto comunista che quanto anarchico.
La mia è una lotta legittima come è legittima la mia rivendicazione di essere comunista e anarchico, pertanto continuo a rivendicare quel "fottuto" diritto di essere curato non come un animale ma come una persona dignitosa.
Un mio sincero e grande saluto rosso comunista e anarchico a te e a tutti i compagni che seguono il mio caso.

Lun, 31/03/2008 – 09:28
Mauro


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