18/03/2008: FIAT SATA di Melfi: Referendum non democratico


Nella Fabbrica di Melfi l’esito del Referendum sul contratto nazionale è stato di sonora bocciatura con l’87% di NO, forse il più alto in Italia e noi dovremmo esprimere tutta la nostra soddisfazione, ma purtroppo non siamo affatto contenti perché abbiamo dovuto assistere ad un voto non democratico.
Hanno potuto votare solo 1.097 lavoratori su circa 6.000 e non per il blocco precedente della fabbrica, per una settimana, ma per una scellerata scelta della FIOM che ha letteralmente imposto il voto a fine assemblea (non annunciata) appena si è rientrati in fabbrica martedì sera 26 febbraio.
Mentre a Torino nella fabbrica di Mirafiori, giovedì 28 ancora si votava, a Melfi alla chetichella la FIOM ha diffuso il risultato già mercoledì pomeriggio 27 febbraio.
Senza organizzare le urne nei punti strategici dell’azienda e senza nominare gli scrutatori il funzionario FIOM De Nicola ha tirato fuori uno scatolone alla fine delle assemblee ed ha fatto votare, di fronte alla sorpresa ed all’imbarazzo di tutti.
Una cosa inaudita e chiaramente antidemocratica.
Il segretario della Fiom CILLIS, appena escluso dalla segreteria regionale confederale della Cgil, ci ha abituato a questi colpi di genio e di teatro perché vede tutto ed organizza tutto, con sempre meno fedelissimi, solo in funzione della propria carriera e dei propri personali rapporti con la Fiat.
Anche nell’intera Provincia di Potenza, dove è prevalso il NO con il 61%, hanno votato in tutto solo 2.000 operai sui circa 15 mila addetti nel settore.
Noi dovremmo gioire per la bocciatura di un Contratto, che prevede per il 3° livello 67,94 Euro netti in tre rate, dilazionati in 30 mesi (l’elemosina di 27,18 Euro l’anno cioè 2,26 euro al mese) portando la paga base oraria da 7,29 a 7,59 Euro, con un aumento lordo di solo 30 Cent (mentre i metalmeccanici tedeschi hanno “portato a casa” un aumento di salario del 5,20 %), l’aumento da 4 a 5 giorni di straordinario obbligatorio ed il furto di un Permesso retribuito, trasformato in giornata lavorativa da recuperare l’anno seguente, MA così non è, perché siamo seriamente preoccupati per l’abbassamento del “tasso di democrazia” fra i lavoratori.
Avevamo chiesto, che fra gli addetti al voto ci fossero anche i rappresentanti del NO per assicurare la correttezza del voto ed invece questa volta non c’erano nemmeno gli scrutatori dei sindacati maggiormente rappresentativi.
ALLA Fiat di Melfi LA DEMOCRAZIA ARRETRA SEMPRE DI PIÙ e SEMPRE PIÙ PER RESPONSABILITÀ DEL GRUPPO DIRIGENTE DELLA FIOM.
Noi di Alternativa Sindacale-USI consideriamo questo Referendum come non svolto, perché ci interessa di più la partecipazione e la crescita culturale e sindacale degli operai
ché risultati di comodo che ci danno ragione, essendo noi stati strenui sostenitori della bocciatura di un Contratto che abbiamo definito “una vera vergogna”.

Lì 1° Marzo 2008
Per Alternativa Sindacale-USI
IL SEGRETARIO (Vito Fernando ROSA)

http://www.autprol.org/