18/03/2008: STORICO SCIOPERO NEI CANTIERI NAVALI DI TUZLA (TURCHIA) CONTRO GLI OMICIDI SUL LAVORO


Migliaia di lavoratori dei cantieri navali hanno dichiarato sciopero oggi, nonostante la pesante repressione della polizia. Lo sciopero, proclamato dal sindacato DISK/Limter-Is, giunge dopo la morte di 18 lavoratori in 8 mesi. Gli incidenti, chiamati “incidenti sul lavoro” dai padroni e “omicidi sul lavoro” dal sindacato, hanno creato un’ondata di rabbia tra i lavoratori.

Tuzla: simbolo di sfruttamento capitalista
I cantieri navali di Tuzla, il cuore della produzione navale della Turchia, sono stati paralizzati oggi dallo sciopero dei lavoratori. Un successo storico della classe operaia, in quanto questo è il primo sciopero avvenuto in una regione a larga frammentazione e piena di sub-appalti. I cantieri navali di Tuzla sono il simbolo della barbarie capitalista. Qui una significativa porzione di lavoratori non è registrata, molti operai muoiono a causa dei cosiddetti “incidenti sul lavoro” e lo sfruttamento non ha alcun limite legale. La morte di molti operai non viene registrata, poiché i padroni pagano con soldi “sporchi di sangue” le famiglie operaie povere e disperate per imporre loro il silenzio. In questo modo molti crimini rimangono impuniti.

Sindacalisti arrestati e torturati
La tensione nella regione dei cantieri navali è salita dall’agosto scorso, quando morirono (o, per meglio dire, furono “uccisi”, perché queste morti sono il risultato inevitabile delle condizioni barbare di lavoro) 18 lavoratori. In 8 mesi, a partire dalla crisi finanziaria globale iniziata nel mese di gennaio, le morti degli operai sono aumentate drammaticamente. Ogni giorno vi erano operai che rimanevano feriti, o morivano.
Il sindacato Limter-Is ha proclamato uno “sciopero di fatto” nella regione per i giorni 27 e 28 febbraio, per fermare questi omicidi sul lavoro e dimostrare la forza degli operai ai padroni. Lo sciopero doveva iniziare alle 6 di mattina e durare per 48 ore.
Lo Stato ha dimostrato la sua contrarietà ai lavoratori e il suo favore verso gli spietati capitalisti attaccando gli operai durante una pioggia torrenziale. L’attacco brutale della polizia è arrivato mentre i sindacalisti del Limter-Is bloccavano la strada principale verso i cantieri invitando gli operai a non andare al lavoro.
In totale 75 operai e sindacalisti sono stati arrestati, pesantemente picchiati e torturati dalla polizia. Tra i fermati vi erano il Presidente del sindacato Limter-Is Cem Dinc, il Segretario generale Kamber Saygili e il vice Presidente Hakki Demiral. Molti altri sindacalisti appartenenti a sigle sindacali differenti e arrivati a dare solidarietà sono stati anch’essi arrestati.

La resistenza operaia vince
Ma l’incendio non si è spento e 500 lavoratori si sono radunati nella stazione ferroviaria di Aydintepe, cominciando a marciare verso il luogo dello sciopero. Il loro numero è aumentato rapidamente e alla fine, verso mezzogiorno, erano presenti 5000 operai, che avevano lasciato il posto di lavoro per aderire allo sciopero.
Il lavoro nei cantieri è stato interrotto, con una partecipazione allo sciopero pari al 60% .I cantieri non hanno potuto adempiere ai loro contratti per la consegna delle navi. I lavoratori hanno richiesto l’immediato rilascio dei loro sindacalisti e dei loro compagni: nel pomeriggio, intorno alle 16.00, i 75 trattenuti sono stati rilasciati dai comandi di polizia.
Il Ministro del Lavoro del Governo neoliberale AKP, Faruk Celik ha attaccato i lavoratori pubblicamente, affermando che “simili azioni non hanno alcun significato, perchè il Ministero ha già iniziato ispezioni e controlli nella regione”. Sindacati e istituzioni progressiste hanno però attaccato il Ministro, dichiarando che “controlli e ispezioni non risolveranno il problema, che essi sono solo strumenti utili ad illudere. Il solo modo per fermare gli omicidi sul lavoro è l’organizzazione sindacale nei cantieri navali”

Richiesta di solidarietà internazionale
Il Ministero ha sempre collaborato con i padroni dei cantieri, affermando che questo è un settore molto importante per le esportazioni della Turchia. Ha chiuso gli occhi davanti alle morti dei lavoratori, poiché i cantieri navali producono un significativo ingresso di valuta in dollari per l’economia. Soltanto dopo le lotte del sindacato Limter-Is e dopo la lunga serie di morti sul lavoro, il Ministero è stato costretto “a fermare parzialmente la produzione” in tre cantieri navali.
Il sindacato Limter-Is sollecita “la solidarietà internazionale e la condanna del Governo pro-imperialista e dei padroni dei cantieri navali”. Potete inviare il vostro messaggio all’indirizzo e-mail del Ministero del Lavoro ( basin@csgb.gov.tr ), indirizzato a Mr. Faruk Celik. Inoltre potete inviare un altro messaggio all’organizzazione dei padroni dei cantieri navali GISBIR (gisbir@superonline.com), indirizzato a Mr. Murat Bayrak. Inviate per favore anche una copia delle e-mail a: varyos@ttmail.com

27/02/2008

Tradotto da:
Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
CP 380, 80133 Napoli – Italia
e-mail: Ass-solid-prol@libero.it

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