15/02/2008: Rovereto - Sull'articolo 1 e il regime di sorveglianza speciale
Storari, nemico di tutti, amico di nessuno
Il 12 febbraio 2008 la procura di Trento e Paolo Storari hanno festeggiato una piccola (per loro) vittoria.
Ebbene si, sono riusciti di nuovo ad assegnare 8 mesi (prolungandolo quindi fino a ottobre 2008) di “articolo 1” ad un nostro compagno e fratello, Mike.
Come al solito le motivazioni sono ridicole, ma alla “giustizia” questo basta per privarci della vicinanza di una persona, per rinchiuderlo di notte in casa carceriere di se stesso, per provare a spezzargli l'animo... cosa ben difficile.
In particolare veniamo a sapere che le motivazioni di questo ennesimo attacco sono due, riconducibili alla disposizione numero 1 del “pacchetto sorveglianza” assegnato quasi in toto a Mike, sospetti dovuti a:
* un mezzo intestato a suo nome è stato parcheggiato per diverso tempo vicino all'ex Bimac occupata, diventando così strumento utile al disegno criminoso dell'occupazione
* Il testo del volantino intitolato “Remake” è firmato Mike, ingiurioso nei confronti di Storari e del tribunale di Trento e compagni.
Ora, non stiamo a soffermarci sul fatto che, in quel di Rovereto, il prestare l'automobile venga considerato un atto criminoso, nè che il descrivere l'accanimento repressivo nei propri confronti rappresenti un insulto all'odiato pm Storari.
Riflettere su queste sottigliezze non farebbe che incrementare la nostra rabbia.
Quello che invece possiamo fare è dare la nostra più totale solidarietà a Mike e a tutti coloro che sono incarcerati o sotto misure cautelari, affinchè pm di turno e nemici di vecchia data, questure e vertici sbirreschi, sappiano che i nostri amici e compagni non sono soli.
Ma che cos'è l'articolo 1?
Da un vecchio comunicato:
L’articolo 1, insomma, è l’esatta fotocopia di ciò che al tempo del fascismo si chiamava “ammonizione”. Gli antifascisti “ammoniti”, talvolta anche solo per una battuta o un discorso ostile al regime, venivano sottoposti a restrizioni identiche (a cui si aggiungeva, in alcuni casi, anche il divieto di camminare sul marciapiede).
L'articolo 1, legge fascista del codice Rocco, viene applicato a chi dallo Stato è considerato “socialmente pericoloso” e viene messo in “regime di sorveglianza speciale”.
Il regime di sorveglianza speciale (cumulato o no con l’obbligo o il divieto di soggiorno) si concretizza in una serie di regole di vita imposte a discrezione del Tribunale. La Legge parla di divieto di partecipare a riunioni pubbliche, divieto di trattenersi in osterie, divieto di detenere armi.
Queste regole possono essere imposte singolarmente o congiuntamente. Il Tribunale può però imporre a sua discrezione “tutte quelle prescrizioni necessarie alle esigenze di difesa sociale”, anche non comprese nell’elenco.
Quando viene imposto l’obbligo di soggiorno, normalmente viene prescritto all’interessato di presentarsi periodicamente in Questura o in Caserma per attestare che rispetta gli obblighi imposti.
Il Tribunale può imporre anche la sospensione dall’amministrazione dei beni personali (tranne quelli destinati all’attività professionale), quando ritiene che la disponibilità di essi può agevolare la condotta pericolosa.
La durata di questi provvedimenti non può essere inferiore a 1 anno né superiore a 5 anni. L’interessato può tuttavia presentare in ogni momento domanda al Tribunale affinché cessi l’imposizione degli obblighi a suo carico, adducendo che sono cessate le cause che hanno indotto il Tribunale a emanare il provvedimento relativo. Alla domanda risponde il Tribunale che ha emesso il provvedimento. Contro la sua decisione è possibile ricorrere alla Corte d’Appello e quindi a quella di Cassazione.
Alle persone sottoposte a sorveglianza speciale e/o obbligo o divieto di soggiorno, gli ufficiali (ma non gli agenti) di Polizia Giudiziaria possono, su autorizzazione della Magistratura del luogo dove l’operazione deve essere eseguita, mettere sotto controllo il telefono per verificare se continuano i comportamenti che hanno dato luogo alla imposizione delle misure di prevenzione.
La autorizzazione vale per 15 giorni ed è rinnovabile. Le informazioni così raccolte non possono costituire prova a carico della persona ai fini processuali, ma sono utilizzabili solo ai fini della valutazione di una eventuale domanda di revoca delle misure di prevenzione prima della scadenza fissata dal Tribunale.
Inoltre il “pacchetto Pisanu” (art. 14) ha apportato modificazioni alla disciplina in materia e, in particolare, ha previsto diversi casi di arresto, anche fuori flagranza, sia in ipotesi di violazione degli obblighi e prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale, con obbligo o divieto di soggiorno, sia in ipotesi di gravi delitti attribuiti al sottoposto alle misure di prevenzione.
Ulteriori obblighi possono essere: ritiro della patente, divieto di espatrio, obbligo di dimora nel comune di residenza, divieto di uscire di casa prima dell’alba e di rientrare dopo il tramonto, divieto di frequentare locali pubblici.
[buona parte di queste informazioni sono prese da “Un bel tacer non fu mai scritto”, scaricabile liberamente in formato PDF dal Sito www.autistici.org/reati_associativi]
Negli ultimi anni sono stati spediti più di una ventina di “avvisi orali”, in cui vengono avvertiti i destinatari che, qualora continuassero a tenere una condotta “non rispettosa delle istituzioni e dello stato”, verrà loro assegnato l'articolo 1.
Gli ultimi casi si possono registrare a Torino, Val di Susa, Milano, Firenze, Lecce e non solo.
L'articolo 1 è stato assegnato più volte, un caso di particolare accanimento è questo di Mike.
Chi è Paolo Storari?
Di una scorreggia di questo calibro, di cose da dire ve ne sono molte.
Indagato anche lui per violazione del segreto d'ufficio sulla base della vicenda della presunta fuga di notizie nell'affare Telekom Serbia e sullo scandalo «Appaltopoli» dopo esser stato trasferito da Torino a Trento da sempre si è eletto a nemico numero uno degli anarchici di Rovereto e Trento, degli antifascisti, di chi lotta contro le carceri e contro i CPT.
In particolare ha trovato in Mike e Juan i suoi più acerrimi nemici, da spezzare, piegare e annichilire, con una serie di mirabolanti denunce che vanno dal 270 bis a quelle più elementari, in un parossismo di invenzioni legislative atte a rinchiuderli il più possibile.
Chi sono i ROS
Per quanto concerne i ROS, degni eredi del Nucleo Speciale Antiterrorismo anni '70 , vi consigliamo semplicemente la lettura di “Il ROS è nudo”, reperibile a questo indirizzo per farvi un'idea di chi è questa gentaglia.
Amici e Compagni da Tutta Italia
Mer, 13/02/2008 – 22:08
http://www.informa-azione.info/rovereto_sullarticolo_1_e_il_regime_di_sorveglianza_speciale
http://www.autprol.org/