15/02/2008: Dichiarazione di Avni Er all’udienza tenutasi il 7/02/08 a SS in Corte d’appello per decidere sulla sua estradizione


Signori della Corte,
dopo 3 mesi di attesa il signor procuratore generale di Sassari ha deciso di richiedere la mia estradizione verso la Turchia. Forse voi conoscete il mio paese solo come una località turistica del Mediterraneo, con belle spiagge, mare trasparente e tanto sole con cui abbronzarsi. Però l’altra faccia della Turchia è diversa.
Torture, massacri, violazioni dei diritti umani, violazione del diritto di espressione, massacri nelle carceri sono all’ordine del giorno. I democratici, i comunisti vengono uccisi sulla strada, nei posti di polizia, sottoposti a tortura, e successivamente rinchiusi nelle celle di isolamento, dove non possono godere di alcuna socialità, di visite di familiari e dove si rimane rinchiusi per 24 ore al giorno in celle di pochi metri, con la luce elettrica costantemente accesa ed isolamento acustico (pertanto con sottoposizione ad un regime detentivo integrante la deprivazione sensoriale). La vera faccia della Turchia è questa, manifestazioni legali tipo il 1° maggio, 8 marzo non vengono tollerate o permesse o sono costantemente sciolte con l’intervento della polizia o dell’esercito che, a tal fine, utilizza anche carri armati tank.
Le persone che partecipano ad una manifestazione dove si rivendicano diritti viene considerato un “separatista”, se, kurdo, o se turco pericoloso comunista “terrorista”.
I comunisti, i democratici non hanno alcuna sicurezza per le loro vite, noi non abbiamo sicurezza di vita in Turchia. Quando parliamo dello stato fascista turco sappiamo quello che diciamo e non è un’esagerazione. Turchia è una terra in cui lo stato permette ai “cacciatori di teste” fascisti, di collezionare trofei consistenti in parti mutilate dei corpi dei comunisti. La polizia turca usa la tortura per estorcere confessioni agli innocenti. Centinaia di persone hanno subito infatti gravi torture e a seguito delle confessioni così estorte, sono poi rinchiuse nelle celle di isolamento totale. Esistono tanti esempi di torture in Turchia, oggi non più riservate esclusivamente agli oppositori politici.
Il 20 agosto 2007 un cittadino nigeriano è stato arrestato e deportato nella caserma. Quando lui non accettò di confermare venne ucciso. Come ho detto esistono vari esempi di torture in Turchia, che per gli oppositori politici è una prassi eseguita sistematicamente. Anche io se sarò estradato in Turchia verrò sottoposto alla tortura a trattamenti disumani e degradanti, poi verrò rinchiuso nelle celle di isolamento totale.

Signori della Corte, io non voglio l’elemosina.
C’è un’ingiustizia contro di me che si consumerà in quel paese. La Turchia non rispetterà i miei diritti umani e farà scempio delle mie carni. Voglio giustizia, voglio il mio diritto di sopravvivere. Certamente amo il mio paese, il mio popolo. Chi non vorrebbe vivere nel suo paese, in liberta?
Le mie radici sono lì. Però purtroppo non ho alcuna garanzia che verrà rispettata la mia incolumità fisica in Turchia.
Che cosa è la democrazia se il parlamento decide contro il popolo? Se nel mio paese il popolo è controllato e costantemente sotto vigilanza dell’esercito?
Questo vuol dire che il popolo è considerato come un nemico, una minaccia.
Per evitare la mia estradizione verso la Turchia ho iniziato uno sciopero della fame dal 28/01/2008 illimitato. Forse morirò in carcere, però morirò con la mia dignità e non consentirò ai carnefici fascisti in Turchia di sottopormi a violenze atroci.
Desidero inoltre farvi sapere che se leggerete gli atti con attenzione vedrete che le accuse contro di me sono inconsistenti ed errate, in quanto attribuiscono allo scrivente la partecipazione ed attività e manifestazioni a cui il sottoscritto non ha mai presenziato, come nel caso della protesta la parlamento europeo contro il ministro turco.

11/02/08
Avni Er

http://www.autprol.org/