30/01/2008: Lettera aperta ai proletari immigrati e italiani


Siamo un gruppo di immigrati e antirazzisti milanesi e abbiamo deciso di organizzarci per contrapporci alla campagna razzista che governo, partiti (di centrodestra, centro-sinistra) e mass-media portano avanti.
Vogliamo innanzitutto contrastare gli effetti concreti che questa campagna sta producendo: famiglie rimpatriate, lavoratori (in regola o in nero) licenziati, baraccopoli dei rom sgomberate o date alle fiamme, donne e uomini aggrediti da bande fasciste.
Contro tutto questo, è necessario sviluppare la massima unità e solidarietà dal basso: l’unico approccio vincente è quello di partire dagli interessi generali dei lavoratori (qualsiasi colore della pelle abbiano) e di tutti gli sfruttati.

Ai lavoratori immigrati diciamo che è ora di organizzarsi: per difendersi; per contrastare con decisione il tentativo dei governi di dividerci per nazionalità, etnie, religioni; per poter finalmente lottare con forza e ottenere i pieni diritti per tutti.
E’ fondamentale, però, abbandonare qualsiasi illusione verso i partiti parlamentari, i sindacati istituzionali, le istituzioni statali.
La politica del governo Prodi ne è stata l’ultima chiara dimostrazione: in campagna elettorale aveva promesso la cancellazione della legge Bossi-Fini e la chiusura dei CPT, e poi ha fatto scelte che vanno in direzione opposta, con una serie di misure (primo fra tutti il nuovo pacchetto sicurezza) che aumenta il livello di repressione fino all’espulsione di chi è disoccupato, mette pesantemente in discussione il diritto alla salute (un aborto per una cittadina “irregolare” costa 800€) e all’istruzione (vedi il caso di Milano dove viene negato l’ingresso negli asili).

Ai lavoratori italiani diciamo che il razzismo è innanzitutto un’arma contro di loro e che sostenere l’obiettivo dei pieni diritti per tutti, è un nostro fondamentale interesse. Infatti è grazie alle leggi razziali, che legano il permesso di soggiorno e l’accesso ai diritti al possesso di un contratto di lavoro, che si è permesso ai padroni di disporre di manodopera ultra ricattabile, da utilizzare a piacimento, da far lavorare in nero con paghe da fame, abbassando, con ciò, il potere contrattuale di tutti i lavoratori e creando pesanti divisioni all’interno della nostra classe sociale.
Così come è necessario ribaltare il concetto di "sicurezza" che vorrebbero farci digerire. La sicurezza che ci serve, non si basa sulla caccia all'immigrato e sulla militarizzazione del territorio. A noi interessa: la garanzia di un salario degno, un tetto sulla testa senza svenarci o essere sfrattati, un posto di lavoro dove non si muore per mancanza di misure di sicurezza, cure mediche adeguate, una scuola gratuita per i nostri figli, vivere in territori non contaminati dai rifiuti o distrutti dalla speculazione.

Crediamo quindi che sia urgente trovare insieme, lavoratori e sfruttati, italiani e immigrati, una via d’uscita, contrastando in maniera unitaria, con la lotta, la crescente precarietà, i salari da fame, la povertà crescente, la progressiva negazione dei diritti fondamentali, che spingono un numero sempre più alto di persone verso l’emarginazione e il degrado sociale.
Solo unendo le forze in una grande e permanente mobilitazione di massa potremo riuscirci.

Invitiamo tutte le comunità degli immigrati, i comitati antirazzisti, le organizzazioni dei lavoratori, i collettivi studenteschi, le realtà di lotta presenti sul territorio ad un’assemblea cittadina dove discutere e decidere obiettivi, forme di lotta e di organizzazione adeguate.

Domenica 3 febbraio alle ore 16 a Milano
Istituto Tenca in P.le Biancamano ang. Bastioni P.ta Volta

328 4380809 – 339 6939389 viaadda@altervista.org

http://www.autprol.org/