30/01/2008: Solidarietà con la lotta dei cittadini napoletani contro i rifiuti e la devastazione ambientale; Dal Sud al Nord la stessa lotta contro gli stessi responsabili
NO alle speculazioni. Tonnellate di spazzatura che sommergono le strade di Napoli non sono un'“emergenza”, ma il risultato di decenni di malaffare tra imprese, Stato e camorra che hanno gestito lo smaltimento dei rifiuti in Campania, facendola diventare la pattumiera d'Italia. Un sistema affaristico e amministrativo marcio che, come sempre, vuol far pagare le sue colpe alle fasce più deboli della popolazione.
La riapertura della discarica di Pianura non è una soluzione accettabile: per 43 anni è stato il luogo in cui sono stati ammassati rifiuti di ogni tipo, non solo campani, tanto da farla diventare il simbolo dell'attentato alla salute pubblica in nome del profitto. L’aumento delle percentuali di malattie croniche e mortali, delle malformazioni infantili e i procedimenti giudiziari in corso (!) lo dimostrano.
I cittadini di Pianura e di Napoli si sono giustamente e legittimamente opposti all’ennesimo sopruso della riapertura della discarica e lottano per il diritto a vivere in condizioni igieniche ed ambientali dignitose.
Il governo ha deciso di far valere con la forza militare gli interessi di quanti hanno speculato e speculano sulla vita di milioni di persone e ha nominato De Gennaro [già protagonista del macello durante il G8 di Genova] responsabile dell'attuazione del piano “emergenziale”: apertura forzata delle discariche, degli inceneritori e di nuovi impianti a devastante impatto ambientale e, comunque, pericolosi per la salute pubblica.
I mass-media continuano a fornire un'informazione manipolata di quanto sta accadendo a Napoli, facendo passare tutti i napoletani per camorristi, continuando a dare voce ai politicanti, di destra e di sinistra, che giocano allo scaricabarile.
Ma sono evidenti le responsabilità di una classe politica che ha fatto esclusivamente gli interessi delle imprese che hanno speculato sui rifiuti, convivendo con le organizzazioni camorristiche.
Chi sono i responsabili?
Una fra le principali aziende che hanno speculato sullo smaltimento dei rifiuti in Campania è l'Impregilo di Romiti, ammanicata con il clan Bassolino dal quale ha avuto mandato di gestire gli “affari di famiglia”. L'impregilo ha sede proprio a Sesto San Giovanni, in viale Italia.
Crediamo che il modo migliore per rafforzare la lotta dei cittadini napoletani e per esprimere loro la nostra solidarietà, sia denunciare la devastazione ambientale ed i suoi responsabili, non dimenticando che anche a Sesto San Giovanni è in funzione un inceneritore che ci sta avvelenando con la sua diossina, tanto che ne è stata decisa la chiusura anticipata.
Questo sistema, basato sul profitto a tutti i costi, che prevede immunità e privilegi per i padroni, che riserva miseria e immondizia per i lavoratori e tutti gli altri cittadini, è marcio e pericoloso.
La divisione tra poveri è il privilegio dei ricchi!
SI alla solidarietà popolare!
Che siano i veri colpevoli a pagare!
Anche l'inceneritore di Sesto San Giovanni è un pericolo per tutti noi e va chiuso!
Venerdi 01 febbraio ore 17:00
Iniziativa di denuncia e solidarietà
C/o l’Impregilo in Viale Italia, 1 - MM1, fermata Sesto Marelli
Promuovono: CPO La Fucina di Sesto San Giovanni, Partito dei CARC - Sezioni di Milano e Sesto San Giovanni
333 2101130
carc.sesto@libero.it
cplafucina@yahoo.it
http://www.autprol.org/