28/01/2008: Assemblea a Roma contro l'estradizione
Il 23.01.08 la Corte d'Appello di Perugia, come da richiesta del pm Alessandro Cannevale, conferma per Avni Er e Zeynep Kiliç le pene inflitte in primo grado a sette e cinque anni di reclusione, più l'espulsione dal territorio italiano una volta espletata la pena.
Ricordiamo che Avni e Zeynep sono le sole due persone ad essere state condannate e incarcerate di tutti i fermati di quella grande operazione giudiziaria che nel 2004 ha coinvolto, con rogatoria internazionale, l’Autorità giudiziaria olandese, belga e tedesca e greca nonché la stessa magistratura turca che dispose l’arresto di 82 attivisti impegnati nel campo dei diritti umani e dell'informazione.
Contro di loro nulla, se non l'attività d'informazione che essi svolgevano attraverso il loro sito internet a Perugia sul ricorso sistematico alla tortura e all'eliminazione fisica degli oppositori politici da parte del regime fascista di Ankara.
La divulgazione da parte loro di comunicati emessi dal braccio armato del movimento rivoluzionario turco DHKP-C in seguito a operazioni da esso condotte in Turchia, è stata considerata dalla Corte “rivendicazione” di attentati terroristici e prova della loro appartenenza ai ranghi di questa organizzazione inserita nella famigerata lista nera.
La Corte d'Appello di Perugia ha evidentemente sancito che il popolo turco non ha il diritto di opporsi, anche con la violenza, all'ordine costituito neanche nel caso questo applichi sistematicamente metodi propri del fascismo e violi ogni libertà democratica.
La Corte d'Appello di uno Stato democratico sorto dalla guerra di Resistenza contro il nazifascismo, ha sancito che in Turchia non esiste il diritto a “resistere” contro un regime militarista, che questa Resistenza è Terrorismo e terrorista è non solo chi combatte in quel paese, ma anche chi fuori di esso, certo simpatizzando, fa opera di controinformazione.
Le violazioni del Governo di Ankara sono purtroppo note a tutti, accertate, e tali da rendere ancora oggi problematico il suo ingresso nella UE.
Ma la sudditanza alla politica della guerra infinita promossa da Bush e gli interessi economici enormi tra il nostro paese e la Turchia, non hanno impedito alla Giustizia italiana di calpestare i diritti fondamentali di un imputato, quale quello ad essere reso edotto di ciò di cui lo si accusa e di potersi difendere adeguatamente e di trasformare il processo italiano, in un processo “alla turca” permettendo a un ufficiale di collegamento turco di testimoniare incappucciato e fornire prove d'accusa che la Corte ha accolto come verità incontestabili.
E non sta impedendo all'Italia di venire incontro al partner turco consegnando nelle sue mani questi due militanti, in disprezzo delle stesse leggi che impongono di non estradare verso i paesi che praticano la tortura.
Lo Stato che ha promosso a livello europeo la moratoria contro la pena di morte, con la concessione dell'estradizione condannerà probabilmente a morte due comunisti rei di essersi impegnati in difesa della libertà e dei diritti umani.
Il 28.01.08 Avni Er inizierà lo sciopero della fame, ad oltranza, se il nostro paese il 7 di febbraio si pronuncerà positivamente per l'estradizione in Turchia, preferendo morire qui, piuttosto che essere ucciso sotto tortura, come già è accaduto a centinaia di compagni del suo paese. Con dignità.
Portando la barbarie che l'Italia condanna altrove in casa nostra e mostrando al mondo che di tale barbarie essa è complice e responsabile.
Contro l'estradizione di Avni Er e Zeynep Kiliç:
Assemblea pubblica il 1 febbraio 2008 a Roma
dalle h.14 alle h. 17 presso la Galleria d'arte De Serpenti, in Via dei Serpenti 32 (Metro Cavour-linea B)
L'Assemblea sarà preceduta da una conferenza stampa che si terrà alle h. 12 presso gli Uffici del Parlamento Europeo a Roma con la partecipazione degli europarlamentari Giulietto Chiesa e Marco Rizzo
Promuovono le iniziative:
Associazione Solidarietà Proletaria, Rete dei Comunisti, Partito dei CARC, Sindacato Lavoratori in Lotta per il sindacato di classe, Comitato Iqbal Masih , Comitato di Solidarietà Internazionalista Dino Frisullo
Invitiamo tutti ad aderire ed intervenire.
Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
CP 380, 80133 Napoli – Italia
Ass-solid-prol@libero.it
http://www.autprol.org/