24/01/2008: Lettera di Nazan Ercan dal carcere di Roma


Cari compagni e compagne, prima di tutto vorrei ringraziare per la vostra solidarietà. La solidarietà ci unisce e così sappiamo che non siamo mai soli! Particolarmente oggi questa solidarietà è più importante che mai per impedire l'estradizione di Avni Er.
Come sapete adesso siamo in attesa dell'udienza per l'estradizione che è stata fissata il 7 Febbraio. Lo stato italiano e la giustizia italiana, dal giorno del nostro arresto, ha mostrato la sua grande collaborazione con la Turchia. La condanna che abbiamo avuto a Perugia era frutto dell'accordo che è stato fatto fra i due paesi. Però, per lo Stato italiano, non dovrebbe essere così facile estradare un comunista per una manifestazione che è stata fatta 7 anni fa e alla quale, personalmente, Avni non ha partecipato. Non dovrebbe essere cosi facile estradarlo in un paese come la Turchia che proprio in questi giorni sta facendo una vasta operazione contro il mio popolo, il popolo Kurdo.
Un paese dove fino a un anno fa, per sette anni, è stato portato avanti uno sciopero della fame che ha causato la morte di 122 persone nelle carceri di tipo F ed ancora i prigionieri politici sono sotto un regime d'isolamento totale e della repressione.
Un paese dove la tortura è istittizionale. Un paese dove il vero potere è nelle mani dei militari e quelli, applicando la regola universale dei sovrani "dividi e governa", stanno creando un ambiente sciovinista contro le etnie dell'Anatolia che oggi è diventato una vera "caccia alle streghe" contro i kurdi, gli armeni, i cristiani, gli alevi ecc cioè tutte le etnie, le religioni e le diversità che noi consideriamo la ricchezza della Anatolia.
Noi amiamo il nostro paese, lo amiamo più di tutto e ad ogni costo però il nostro ritorno in Anatolia sarà una nostra libera scelta, non con le manette italiane!
Cari compagni/e ora vorrei salutarvi però un'altra cosa vi volevo chiedere; voi sapete che Zeynep Kilic è solo il nome che stava nel documento che usavo quando sono stata affestata? Il mio vero nome è Nazan Ercan. Però tutte le comunicazioni continuano ad arrivarmi con il nome Kilic e anche in carcere non lo hanno cambiato, volevo solo essere sicura che voi lo sapeste, ma non c'è problema se nelle vostre comunicazioni usate Zeynep. Non c'è bisogno di cambiare. Tanti saluti. Un abbraccio forte a tutti voi. Ciao!

Roma, 20/01/2008
Nazan

http://www.autprol.org/