11/01/2008: LA SARDIGNA PATTUMIERA D’ITALIA, ENNESIMA PROVOCAZIONE COLONIALE


Solamente la Regione Sardegna ha dato, per bocca dell’illuminato governatore Soru, il proprio assenso per “accogliere” i rifiuti campani. Le ricche regioni del settentrione italiano, Lombardia, Liguria e Friuli in testa, hanno invece subito comunicato la propria indisponibilità. Occorre sottolineare che proprio le regioni settentrionali sono tra quelle che producono le maggiori quantità tra i cosiddetti rifiuti “pericolosi”. Quei stessi rifiuti che qualcuno vorrebbe stoccare in Sardigna.
Il tutto viene accettato sulla base di un paradossale concetto di solidarietà: il Popolo Sardo dovrebbe essere solidale con i campani e allo stesso tempo col governo italiano, soggetto maggiormente in difficoltà in questo momento nella gestione dell’emergenza.
Il Popolo Sardo dovrebbe essere solidale con chi istituzionalmente rappresenta lo stato che da quasi 150 anni impedisce ai sardi la fruizione del diritto di autodeterminazione, che ci impone un modello economico che risponde ad interessi esterni, che ci affama e ci impoverisce per spingerci all’emigrazione, che ci impesta con poligoni e basi miltari che portano la ricchezza in italia e la morte in Sardigna. Quello stesso stato responsabile del tentativo in atto di genocidio contro il nostro Popolo.
In tutta questa vicenda la regione sarda, col governatore Soru in prima linea, mostra il suo vero volto: classe politica COMPRADORA, volta esclusivamente alla gestione e all’intermediazione degli interessi italiani in COLONIA, assolutamente indifferente alle sorti del proprio Popolo e interessata esclusivamente al profitto e alla carriera ROMANA.

NOI COMUNISTI INDIPENDENTISTI SARDI NON SIAMO ASSOLUTAMENTE DISPOSTI A SUBIRE QUESTA ENNESIMA UMILIAZIONE. LA NOSTRA TERRA, LA NOSTRA NAZIONE NON PUÒ CONTINUARE AD ESSERE CONSIDERATA ED UTILIZZATA COME CORTILE INTERNO (PATTUMIERA IN QUESTO CASO) D’ITALIA.
QUALSIASI TENTATIVO DI IMPORTARE I RIFIUTI CAMPANI IN SARDIGNA, COSÌ COME QUALSIASI TENTATIVO DI RIAPRIRE LA QUESTIONE DEL TERMOVALORIZZATORE DI OTTANA, INCONTRERÀ LA NOSTRA PIÙ TOTALE, FERMA E DETERMINATA OPPOSIZIONE.

Nuoro, 10 Gennaio 2007

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