09/01/2008: LA GUANTANAMO SPAGNOLA


Lo Stato spagnolo segue alla lettera la dottrina ultra reazionaria della sicurezza globale; la Spagna ha fatto una lettura rigorosa della lotta contro il terrorismo utilizzandola come arma per asfissiare le rivendicazioni del paese basco. Aznar fu chi iniziò questa pratica: sospetto generalizzato, detenzioni preventive, illegalizzazioni massicce, privazione di diritti universali, giustizia politicizzata... La Spagna cambiò governo ma non politica. Zapatero ha dato continuità a questa spropositata politica antiterrorista: Tutto vale, meno la pratica dei diritti universali, contro la dissidenza basca.
Dal 30 di Novembre incominciò la massiccia cattura di 46 persone, militanti della sinistra basca che, previamente, furono giudicati senza garanzie processuali e che ora, sono imprigionati senza essersi dettata ancora la sentenza. È il risultato di una giustizia punitiva che, da prima di incominciare il giudizio, aveva deciso di punire a tutti i costi quegli imputati.

Di che cosa li si accusa?
Nell'anteriore bollettino (nº 199) facemmo riferimento al pezzo del macro sommario 18/98 relativo alla libertà di stampa. Il fatto di avere promosso un organo pubblico di informazione, il quotidiano Egin, che si vendeva apertamente nei posti di stampa come qualunque altro giornale, ha supposto ai suoi promotori una pena di prigione tra 14,18, 19 anni.
Un altro dei fatti catalogati come criminali, è quello di coltivare le relazioni internazionaliste. L'Associazione Europea Xaki lavorò facendo conoscere ad altri paesi la realtà di Euskal Herria, esprimendo la solidarietà del nostro paese con altri processi, ricevendo e canalizzando la solidarietà internazionale verso la nostra causa. I suoi obiettivi erano: spingere le relazioni tra le comunità basche fuori di Euskal Herria, resistere all'intossicazione esistente rispetto al nostro paese fuori dalle sue frontiere, fare conoscere il carattere storico e politico del nostro conflitto, fare arrivare al resto del mondo la scommessa della sinistra basca per raggiungere una soluzione politica e democratica. La sentenza contempla alcune condanne di tra 7 e 11 anni di prigione per esercitare questa attività.
Si è considerato delitto meritevole di gravi condanne il lavorare a beneficio della costruzione nazionale per recuperare la nostra identità come popolo. Si è giudicato come delitto l'avere dedicata gran parte della vita alla promozione del basco, l'avere lavorato nel campo socioeconomico per combattere la precarietà sociale e lavorativa, la promozione della cultura come elemento che favorisce il recupero della nostra identità?. Quanti hanno fatto tutto questo lavoro organizzati in Ekin sono stati condannati a pene tra 7 e 13 anni di prigione.
Giudizio e condanna rigorosa hanno meritato quanti hanno lavorato nella dinamizzazione del movimento popolare attraverso la Fundación Joxemi Zumalabe. Merita di sottolineare l'origine di questa Fondazione. Un economista che fu beneficiario di un'abbondante eredità considerò che doveva dedicare quei fondi a dinamizzare il ricco tessuto popolare di Euskal Herria ("voglio rendere un po' meno ingiusto questo mondo che critico"). La Fondazione che egli mise in moto aveva i seguenti obiettivi: formazione ed assistenza tecnica ai movimenti sociali, fomento del dibattito, aiuto alla conoscenza mutua dei differenti organismi che compongono il movimento popolare basco, elaborare una guida con tutti essi, mettere mezzi tecnici ed umani a disposizione di tutti questi agenti sociali e popolari. Chi realizzò questa attività è stato condannato a pene tra 7 e 10 anni di prigione.

Come si sviluppò il giudizio?
Raccogliamo alcuni degli apprezzamenti fatti dagli osservatori internazionali che accorsero alle sessioni del giudizio.
* Il tribunale giudice è un tribunale speciale che sospende diritti per mandato costituzionale, agisce per impulso politico.
* L'attuazione di detto Tribunale fu piagata di irregolarità: occultamento di dati alla difesa, atteggiamento negligente nel momento di trovare prove che presentavano come definitive, confusione nelle imputazioni di carattere economico (" dopo aver sentito il tribunale, non si sapeva se gli accusati finanziavano ETA o era l'inverso),...
* Considerarono autoritario l'atteggiamento del giudice che presiedeva il tribunale: interrompere gli accusati quando esponevano i motivi per i quali si rifiutava di dichiarare, evitare che gli incriminati contestualizzassero le ragioni della loro condotta che stava essendo giudicata, ignorare e disprezzare giurisprudenza superiore che è obbligato a contemplare ("Quello che abbia deciso il Tribunale Europeo di Strasburgo a me non importa")
* Stimarono la loro perplessità quando videro che il tribunale praticava la prova di" periti esperti ed indipendenti" prendendo dichiarazione agli stessi poliziotti che avevano partecipato alle investigazioni.
* Inorridirono per l'atteggiamento sgradevole del tribunale quando uno degli accusati si alzò e reclamò il suo diritto a domandare come mai uno dei" periti" era lo stesso maggiore che aveva partecipato alle sessioni di tortura che gli avevano applicato quando l'accusato si trovava detenuto.
Uno degli osservatori, l'avvocato tedesco Martín Poel assistette a varie sessioni del giudizio. Abbandonando la sala riassunse le sue impressioni in una frase lapidaria "avevamo conosciuto processi senza prove, è il primo giudizio che vediamo senza delitto"

La risposta alla barbarie
Persone di tutte le età e condizione sono state imprigionate prima che si dettasse la sentenza. Sono state imposte condanne superiori a quelle che sollecitava la procura. Per molti di essi può essere ergastolo poiché affrontano condanne di 12, 14, 19 anni quando hanno 65,68,72? anni di età.
Le istituzioni basche non hanno dato la taglia. Come ogni volta che si confondono i diritti della sinistra, si sono limitati a condanne verbali dissimulatrici. Altrettanto ha fatto il baschismo riformista di PNV, EA e Nafarroa Bai. Includiamo in questo comma il sindacato ELA. Hanno rifiutato di partecipare all'ora di sciopero che i condannati avevano convocato per il giorno 13. Ci sono altri sindacati che parteciparono allo sciopero. La sinistra basca, un'altra volta, sta rispondendo allo Stato in evidente minoranza, ma con l'onestà e coerenza che le è abituale.

Euskal Herria, 11 Dicembre di 2007.

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