06/01/2008: Continuità della lotta contro Hartz IV
Amburgo: lunedì mattina 10 dicembre 2007 alcune compagne e compagni si sono trovati davanti all'ufficio del lavoro per dare una risposta agli arbitri che quell'ufficio si permette contro chi cerca lavoro.
Per il vero l'ufficio del lavoro dovrebbe sostenere chi è senza lavoro a ritrovarlo. Invece gli uffici del lavoro si sono fissati sulla pura amministrazione, sull'inchiesta e l'esame dei rapporti personali delle persone interessate cioè disoccupate.
Con l'impostazione dei sussidi di disoccupazione, maternità ecc data dalla legge Hartz IV, i tagli e le misure d'occupazione dubbie sono all'ordine del giorno. In questo modo vengono tagliate le spese sociali e abbellita a più non posso, verso il basso, la statistica della disoccupazione. Per la realizzazione di questi obiettivi gli uffici del lavoro di Amburgo hanno consegnato numerose loro funzioni a cosiddetti terzi (privati che offrono lavoro).
Ormai l'ufficio del lavoro non offre più posti. Le società private per contro spuntano come funghi e sono specializzate nel costringere le persone disoccupate a rapporti di lavoro disumani. Queste società in gran parte sono agenzie del lavoro interinale o diretta espressione di padroni. Da costoro è impossibile ricevere un posto di lavoro corredato da un'assicurazione obbligatoria completa.
Le esperienze delle persone disoccupate mostrano chiaramente che queste strade conducono nel salario dumping (inferiore al costo della vita) o nella prassi della tariffa (contratto di lavoro collettivo) zero. Mediante contratti, dal punto di vista del contenuto, insensati, viene assicurato un profitto certo ai padroni appunto con il lavoro delle persone disoccupate. Tutto ciò fa bene alla statistica sulla disoccupazione e al teatrino elettorale locale; fa male, per contro, alle persone disoccupate.
Le iniziative contro questa situazione non sono accettate.
Ed infatti, appena abbiamo sistemato i nostri banchetti, si sono presentati due poliziotti. Presumibilmente l'ufficio del lavoro si è lagnato della nostra presenza. La polizia ha fissato la nostra presenza come manifestazione non autorizzata, perché eravamo più di cinque. Dopo il controllo dei documenti uno di noi ha contestato alla polizia il procedimento adottato, sfociato nel divieto del diritto alla libera espressione.
I poliziotti per contro hanno chiesto e ottenuto un rinforzo. Poi hanno preso di forza un nostro compagno, lo hanno portato in caserma, da dove è uscito dopo qualche ora. ...
Giustizia di classe
Hannover 11 dicembre 2007: nuove condanne contro manifestanti che hanno preso parte a iniziative contro Hartz IV.
Oggi ha avuto luogo davanti al tribunale di prima istanza il processo contro una compagna e un compagno che avevano preso parte alla manifestazione di lunedi 5 febbraio di quest'anno.
Entrambi erano stati condannati, a causa di "resistenza ad ufficiale giudiziario", al pagamento di 900 euro e avevano fatto ricorso.
Il 5 febbraio scorso la polizia aveva sciolto con la violenza una manifestazione e sequestrato a chi manifestava le casse (altoparlanti), poiché, secondo la polizia, le casse possono essere utilizzate soltanto in manifestazioni composte da almeno 50 persone.
Naturalmente i manifestanti cercarono di opporsi all'arbitrio della polizia impedendo il sequestro. Ne nacquero scontri, quattro manifestanti, fra i quali i processati di oggi, rimasero feriti e vennero arrestati.
Alla compagna è stato fatto carico di aver preso a schiaffi uno sbirro, il compagno viene accusato di violenze contro un altro poliziotto.
Di fronte alla palese falsità di queste affermazioni - nulla di simile è accaduto in quella manifestazione - la compagna e il compagno avevano fatto ricorso.
Circa 40 attiviste e attivisti del movimento disoccupate/disoccupati oggi hanno raggiunto il tribunale, ne hanno riempito l'aula, tanto che il giudice, sin dall'inizio, si è sentito in dovere di minacciare le persone entrate, di sanzioni in caso di "disturbi".
(Il processo si è concluso con la condanna nonostante diverse testimonianze abbiano chiarito che a manifestare c'erano "fra le 50-80 persone". La compagna e i compagni hanno fatto ricorso).
http://www.autprol.org/