04/01/2008: Lettera di Claudio Latino dal carcere


12 dicembre 1969 12 dicembre 2007
DALLA STRAGE DI STATO ALLO STATO DELLE STRAGI

2700 militari italiani stanno combattendo contro il popolo afghano la loro “guerra umanitaria” assieme agli altri eserciti imperialisti.
E' uno dei fronti della guerra infinita condotta dagli imperialisti, USA in testa, contro i popoli del continente (Asia, Africa, America Latina); prima fase della terza guerra mondiale che ha come obiettivo la nuova spartizione del mondo tra le diverse potenze imperialiste come già accaduto per la prima e seconda guerra mondiale. Gli italiani con i loro elicotteri d'attacco “mangusta A19” da settembre danno “appoggio tattico ravvicinato” ai reparti angloamericani” e alle truppe ausiliarie dei mercenari AFGAML. Questo vuol dire che ad ogni attacco lanciamo sul “nemico”, cioè sui villaggi dove c'è il sospetto che si annidi la Resistenza, missili e razzi esplosivi, incendiari e perforanti e sparano nastri di proiettili di cambio pesante. Un inferno tecnologico made in Italy contro costruzioni di mattoni e fango.
Squadre speciali antiguerriglia italiane e di comsubin (incursori della marina) e dei ROS (reparto operativo speciale dei carabinieri), da maggio affiancano i ranger USA in azioni da rastrellamento utilizzando armi anticarro, artiglieria e mortai e usufruendo dell'”appoggio aereo” di caccia bombardieri F18.
Questa è la concretizzazione della linea pacifista del governo Prodi, linea approvata a suon di votazioni parlamentari dalla cosiddetta sinistra parlamentare (PRC, PDC, VERDI). Votazioni che hanno approvato, oltre al finanziamento della “missione di pace”, anche l'invio di sistemi d'arma più distruttivi come gli elicotteri Mangusta e gli aerei Predator senza pilota. Tutto ciò accompagnato dalla sottoscrizione di vincoli operativi di urgenza che hanno posto, a tutti gli effetti, le forze d'elite del contingente italiano e le loro dotazioni, così rinforzate, sotto il comando unificato ENDURING FREEDOM, cioè diretta dipendenza dai macellai USA.
Questo è quello che hanno permesso e approvato i “compagni” che sostengono il governo “amico”.
Il governo che, oltre che degli imperialisti USA, é amico solo dei padroni, come hanno ampiamente dimostrato i provvedimenti sulle pensioni e sul lavoro precario, è lo stesso che ha dato il via all'attacco controrivoluzionario del 12 febbraio 2007 e, attraverso la magistratura che gli è più vicina, la procura di Milano, sta istruendo il relativo processo contro di noi.
Decine di inchieste, centinaia di arresti e indagati in tutta Italia, mostrano come viene trattato quello che è oramai un vero fronte interno che è necessario pacificare in funzione della guerra esterna, della guerra imperialista e del suo inevitabile sviluppo.
Questa è la posta in gioco anche nel nostro processo. “Non esiste opposizione a questo stato di cose”, “non esiste alternativa alla guerra”, questo è il messaggio scritto tra le righe dei mandati di cattura e che trasuda dall'ipocrisia dei pacifinti governativi che hanno sulla coscienza il sangue che sta versando il popolo afgano.
L'alternativa è invece la Rivoluzione proletaria ed è proprio questa alternativa che l'operazione repressiva contro di noi cerca di criminalizzare con l'intento di isolare un'avanguardia rivoluzionaria che se ne fa portatrice.
L'udienza preliminare fissata per il 12 dicembre è una coincidenza straordinaria.
Nel 38 esimo anniversario della strage di stato di piazza Fontana lo stesso stato che ha assolto sé stesso, oggi processa chi tiene alta la bandiera della lotta rivoluzionaria contro il capitalismo e l'imperialismo.
La stessa magistratura che ha archiviato il processo sulla strage, mandando assolti gli esecutori fascisti e i servizi segreti al soldo della CIA, organizzatori del massacro di decine di innocenti, oggi vuole condannare avanguardie operaie e proletarie che cercano la via rivoluzionaria per emancipare la loro classe dallo sfruttamento e i popoli dall'oppressione.
Oggi come allora noi ripetiamo:
la strage è di stato
l'unica giustizia è quella proletaria
morte all'imperialismo, libertà ai popoli.

Claudio Latino

http://www.autprol.org/