20/12/2007: SOLIDARIETÀ CON TERESA TODA E TUTTI I MILITANTI ABERTZALI ARRESTATI


Il 30 novembre è iniziata nel Paese Basco un’operazione di polizia per arrestare 46 dei 52 militanti processati nel maxiroprocesso “18/98” per la propria appartenenza a differenti organismi politici, d'informazione, sociali, culturali, della sinistra independentista; questo nonostante la sentenza non fosse stata ancora resa pubblica.
Il tribunale speciale “antiterrorismo” spagnolo, “Audiencia Nacional”, li avrebbe condanati, dopo un processo costellato di irregolarità e violazioni, finanche a 18 anni di carcere per collaborazione e partecipazione a banda armata, con pene superiori a quelle richieste dalla stessa accusa.
L’operazione si è saldata per il momento con 33 arrestati inviati in prigione e 6 in libertà provvisoria dietro il pagamento di costosissime cauzioni.

Questi arresti ci toccano particolarmente, anche per l’incarcerazione della giornalista, e portavoce degli imputati del processo 18/98, Teresa Toda.
Abbiamo recentemente chiesto a Teresa Toda e pubblicato sull’ultimo numero di “Senza Censura” un materiale in cui si spiegava chiaramente come le condanne di questo processo fossero gia state decise in anticipo. Si tratta di condanne che scaturiscono da una decisione politica, a prescindere da una base giuridica. Questo del resto è il compito principale di un tribunale speciale come l’Audiencia Nacional.
Niente da stupirsi quindi che questa abbia riconfermato il teorema del tristemente noto giudice Garzón, su cui è fondato il processo 18/98, secondo cui chiunque lotta per il diritto a decidere del futuro di Euskal Herria appartiene a ETA.
Di questo tipo di operazioni conosciamo una lunga lista, che in questi ultimi mesi ha subìto un’impennata dopo l’ennesimo rifiuto dello stato spagnolo di prendere in considerazione la possibilità di una soluzione negoziata del conflitto nel Paese Basco. Citiamo a titolo di esempio l’arresto dei componenti della direzione collegiale di Batasuna, o di numerosi militanti di Segi, con le medesime accuse inconsistenti con cui si regge il processo 18/98.

Le condanne di questo processo rivestono una particolare importanza.
Intanto perchè si presentano come un cardine dello smantellamento sistematico della libertà di pensiero e di organizzazione che gli stati spagnolo e francese stanno attuando, anzitutto nel tentativo di ridurre al silenzio le sempre più forti istanze per l’indipendenza del Paese Basco. Aprendo così la strada per gli altri processi analoghi attualmente in corso contro i militanti baschi, e per la criminalizzazione futura di qualsiasi posizione in favore del diritto alla decisione per il popolo basco.
Inoltre perché chiudono una sperimentazione, avviata da alcuni anni, su una procedura giudiziaria strutturata a livello dell’UE, e che potrà essere in qualsiasi momento rivolta contro chiunque, in Europa, esprima il proprio dissenso.

Esprimiamo la nostra forte solidarietà a Teresa Toda e agli altri accusati del processo 18/98, così come a tutti i militanti abertzali colpiti dalla repressione.
Ci impegnamo per garantire con tutte le nostre possibilità, qui in Italia, che questo ennesimo attacco alle libertà fondamentali nel cuore dell’UE non passi sotto silenzio e trovi una condanna quanto più vasta.

Libertà per tutti gli accusati del processo 18/98!
Libertà per tutti i militanti abertzali!
Chiusura dell’Audiencia Nacional!
Euskal Herria Askatu!

13 dicembre 2007
Il colletivo redazionale di Senza Censura

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