10/12/2007: Lodeserto missionario!!!!!!!!!


Nella serata di venerdì 7 dicembre, una dozzina di pecorelle (nere) smarrite si sono recate dove erano certe di trovare alcuni pastori… Nella chiesa di San Guido, a Lecce, si teneva infatti una messa officiata dall’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, per conferire l’incarico di missionario a don Cesare Lodeserto, inviato a svolgere le sue caritatevoli funzioni in Moldavia, dove la Fondazione / Fundatia “Regina Pacis”, di cui è presidente, è specializzata nello sfruttamento della disperazione, arrivando a gestire ben nove strutture.
Le pecorelle (nere) sono entrate in una chiesa gremita di gente, ma anche parlamentari, politici locali, agenti della Digos, della scorta personale (!) di don Cesare e poliziotti vari. Due pecorelle (nere) hanno provato a raggiungere l’altare per aprire uno striscione con scritto “Mi$$ionari della violenza”, ma sono state bloccate mentre lo facevano e trascinate di peso fuori dalla chiesa, passando dal retro, ed inseguite da alcuni poliziotti della scorta che provavano a malmenarle, tentando anche di estrarre la pistola. Intanto, le altre pecorelle (nere) lanciavano volantini nella chiesa e urlavano slogan contro don Cesare, prima di essere a loro volta spinte fuori dall’edificio, tra strattonamenti e qualche cazzotto.
Quando sembrava essere tornata la calma, le pecorelle (nere) sono tornate dall’esterno sul lato della chiesa, e sostando all’altezza dell’altare hanno fatto arrivare dalle vetrate, parlando col megafono, il loro augurio a don Cesare, “mi$$ionario della violenza”, ed il più sincero in bocca al lupo per la sua missione, certi che anche in Moldavia sapranno apprezzare la sua bontà, dispensata con croce e manganello. Le pecorelle (nere), hanno anche augurato al prelato una buona latitanza, dato che alcuni malpensanti affermano che la mossa dell’andare missionario in Moldavia sia dettata dalle tante condanne che la giustizia italiana gli ha comminato, non essendo riuscita a riconoscere come caritatevole la sua opera nella gestione di quello che fu il Cpt di San Foca.
Nuovamente allontanate da un consistente gruppo di sbirraglia, le pecorelle (nere) si sono recate nei pressi del Duomo di Lecce, a distribuire il volantino precedentemente lanciato in chiesa, prima di tornare a disperdersi, restando sempre fuori dal gregge.
Di seguito il testo del volantino che è stato diffuso.

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Chi lascia la via vecchia per la nuova…
L’esperienza non gli manca, le capacità gestionali nemmeno, il suo curriculum infatti vanta ottime referenze da carceriere e torturatore. In questi anni il candidato Cesare Lodeserto, si è distinto per aver gestito con impareggiabile pugno di ferro un lager per migranti, quello di San Foca, balzato agli onori della cronaca per la violenza e la crudeltà che si perpetrava al suo interno. Varie sono state le denunce a carico suo e di alcuni suoi degni collaboratori: brutalità e abusi erano la quotidianità della sua opera. In alcuni casi essa ha suscitato anche l’attenzione della magistratura leccese che ha intrapreso contro il benefattore Lodeserto sei procedimenti, di cui tre giunti a condanna di primo grado.
Così il buon prete aguzzino ora si appresta a prendere residenza in Moldavia, dove farà il missionario.
La scelta non è casuale. In Moldavia la Fondazione Regina Pacis, specializzata nello sfruttamento della disperazione, ha messo da tempo solide radici arrivando a possedere ben nove strutture senza temere concorrenza alcuna. Nella regione in cui opera, la Transnistria, nota per essere una zona franca per la fabbricazione e il traffico di armi, non è ammessa la presenza di nessun altro organismo straniero.
Spesso le missioni cattoliche non sono state altro che degli avamposti di colonizzazione culturale ed economica nel mondo, ma ora la parola missione assume significati ancora più tetri. Se la guerra di conquista ad opera degli eserciti armati si fregia del titolo di missione di pace, se ne potrà fregiare anche, a buon diritto, l’opera di speculazione umanitaria della Chiesa in generale e della Curia di Lecce in particolare.
D’altro canto essa è stata sempre spacciata per carità e beneficenza, con l’aiuto di media e personaggi potenti, anche laddove l’evidenza della realtà dimostrava il contrario.
Ma noi, da tenaci malpensanti, auguriamo al neo missionario una buona latitanza, magari allietata dall’incontro con qualcuno che fu suo ospite nel Centro di Permanenza Temporanea di San Foca, qualcuno che certamente non potrà dimenticare il servizio resogli fra quelle mura di detenzione e abuso.

Alcune pecorelle (nere) smarrite

utopia73@libero.it

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