24/11/2007: CONTRIBUTO DELL’ASSEMBLEA ANTICARCERARIA TENUTASI A NAPOLI IL 17 e 18 NOVEMBRE SULLO SCIOPERO DELLA FAME PER L’ABOLIZIONE DELL’ERGASTOLO
Il 1° dicembre inizierà uno sciopero della fame per l’abolizione dell’ergastolo. Aderiscono al momento 737 ergastolani e circa 8353 detenuti non ergastolani, familiari e simpatizzanti; alcuni porteranno avanti lo sciopero a tempo indeterminato, fino alla morte se dovesse occorrere, altri a rotazione settimanale.
Alcuni di questi detenuti hanno sollecitato un nostro intervento sull’argomento, per cui abbiamo organizzato l’incontro del 17 e 18 novembre a Napoli.
Teniamo a precisare che il sostegno alle lotte dei prigionieri a partire dal rifiuto totale dell’istituzione carceraria e dalla critica radicale alla società che la produce è da sempre parte del nostro percorso di lotta antiautoritario, nonché insito nella tensione verso una società libera da meccanismi di oppressione, sfruttamento e mercificazione che da sempre muove il nostro agire. Il nostro coinvolgimento sulle tematiche anticarcerarie e la nostra solidarietà ai prigionieri sono dunque consequenziali ad una progettualità libertaria e rivoluzionaria, che prescinde dalle scadenze di questa mobilitazione, ma ne riconosce la potenziale conflittualità nei confronti del rituale di quotidiana sottomissione della vita carceraria.
I compagni e le compagne presenti all’assemblea hanno deciso di sostenere questa lotta innanzitutto per essere nata direttamente all’interno delle galere. Siamo consapevoli del fatto che, se questa battaglia non sarà capace di sviluppare dentro e fuori una propria autonomia, cadrà inevitabilmente preda del recupero strumentale da parte della politica istituzionale, che potrebbe approfittare di questa situazione per ripulire la propria facciata democratica. È di esempio la proposta infame di personaggi della sinistra al governo sulla sostituzione dell’ergastolo con la certezza di un fine pena, altrettanto inaccettabile, stimato in 28 anni.
Vogliamo qui sottolineare come la prospettiva dalla quale ci poniamo rispetto alla questione della reclusione e della pena sia comunque inconciliabile con qualsiasi riforma giuridica, perché rifiutiamo il principio stesso per cui ad ogni comportamento “deviante” corrisponde un castigo, lungo o breve che sia. Proprio per non concedere campo libero a chi vorrebbe speculare sulla vita stessa dei prigionieri ottenendo pubblicità a buon mercato, ci sembra importante fare emergere come la mobilitazione dei detenuti, per il carattere autorganizzato, per l’ampia partecipazione, anche di detenuti non ergastolani e familiari, rompa con la logica disgregante imposta nelle carceri italiane dalla legge Gozzini, che persegue il fine dell’individualizzazione del trattamento e della desolidarizzazione fra i prigionieri, in un ottica di controllo e pacificazione all’interno delle carceri. Allo stesso modo la scelta da parte di alcuni prigionieri di proseguire se necessario lo sciopero della fame fino alla morte, come esplicitamente dichiarato da alcuni di loro, mette chiaramente a nudo l’ipocrisia progressista di una classe politica che, mentre da una parte si autocelebra come paladina dei “diritti umani”, promuovendo una mistificante moratoria internazionale contro la pena di morte, dall’altra avalla l’ergastolo, che non è altro che la negazione della vita giorno dopo giorno, una pena di morte differita. È necessario pertanto ribadire come di carcere si muoia tutti i giorni, come le patrie galere siano luogo di torture fisiche e psicologiche quotidiane, al pari dei Centri di Permanenza Temporanea per immigrati e delle strutture psichiatriche: istituzioni totali che hanno la propria ragion d’essere nel terrorizzare e nell’annientare chiunque sia refrattario o incompatibile alle imposizioni del dominio. Del resto criticare il sistema carcerario significa criticare direttamente l’organizzazione sociale dominante che ha nella galera il proprio modello di riferimento.
Dall’assemblea è emersa la volontà di rincontrarsi una settimana dopo l’inizio dello sciopero della fame per valutare lo sviluppo della lotta e delle iniziative di solidarietà.
Le compagne e i compagni presenti all’assemblea Anticarceraria del 17 e 18 - novembre 07 a Napoli
L’appuntamento sarà per l’8 dicembre alle 13.00 a Torre Maura occupata, via delle averle n°10, Roma. Bus 312/105/556 – trenino Roma Pantano
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