11/11/2007: Resoconto del terzo incontro di domenica 4 novembre sulla proposta di mobilitazione per la sentenza di primo grado per i fatti di Genova 2001


Alcuni compagni solidali con gli imputati al processo per i fatti del luglio 2001 a Genova si sono incontrati per la terza volta domenica 4 novembre al centro di documentazione proletario Borgorosso di Genova.
Sebbene in ritardo rispetto alla tempistica processuale che riguarda gli imputati per le giornate del luglio 2001, contestualizzando il corso degli avvenimenti e delle lotte degli ultimi 6/7 anni,si può e si deve riconoscere già un percorso che si identifica nella critica e nella pratica di opposizione radicale a questo sistema.
Nel mentre i pubblici ministeri Anna Canepa e Andrea Canciani hanno chiesto complessivamente per i 25 imputati 225 anni di carcere. Inoltre l'avvocatura di stato costituitasi parte civile ha chiesto più di centomila euro di “risarcimento” per imputato...
Quest'ultimo incontro ha visto una nutrita partecipazione di compagni di varie città.
All'ordine del giorno oltre alle iniziative ipotizzate durante gli scorsi incontri, si è discusso della manifestazione indetta per il 17 novembre.
Sebbene sia stata contestata la modalità in cui è stata indetta, la sua tempistica e la scarsa volontà di confronto con le altre esperienze del movimento, è emersa la volontà di non contrapporsi a quel percorso.
Si è quindi lasciata “libertà” ai singoli di partecipare o meno a questo appuntamento, tenendo presente che l'Assemblea Antifascista Permanente di Genova parteciperà con un proprio spezzone autonomo a tale mobilitazione.
Chiarito questo punto, la riunione è proseguita decidendo di concentrare la propria attenzione e indirizzare i propri sforzi rispetto alle iniziative precedentemente ipotizzate.
Il prossimo incontro in un luogo da definirsi a Genova il 18 novembre (assicurando ai compagni interessati ospitalità per chi dovesse venire il 17), giorno in cui sarà disponibile il manifesto stampato.

Presenza davanti al tribunale durante le dichiarazioni in aula di alcuni degli imputati che avverrà il 30 novembre o il 4 dicembre.
Iniziative locali a livello internazionale di chi si ritrova nello spirito delle proposta da svolgersi autonomamente tra il 26 e il 30 novembre.
Manifestazione a Genova il sabato immediatamente successivo alla sentenza.
L’appello emerso nei precedenti incontri, è già stato tradotto in più lingue e fatto circolare, con la finalità di dare alla mobilitazione per il processo un profilo il più possibile internazionale.
Questo è il testo dell'appello precedentemente redatto.

Da Seattle a Genova centinaia di migliaia di persone sono scese per le strade dando vita ad una rivolta che ha posto in maniera chiara il proprio rifiuto alle attuali condizioni di vita imposte dalle politiche mondiali.
Le ragioni che hanno portato in piazza 300.000 persone a manifestare contro il G8 sono le stesse che ci spingono a mobilitarci tuttora contro la guerra, la devastazione ambientale, il carcere e la precarietà sociale…
Chi processa i compagni imputati per la propria partecipazione attiva a quelle giornate vuole innanzitutto stravolgere e rimuovere il significato politico di quel “movimento” e le ragioni che lo ispirano, mentre chi li sostiene vuole difendere con essi i contenuti e le pratiche espresse in quei giorni.
L’opera della magistratura è in ideale continuità con la pratica delle forze dell’ordine che si sono accanite contro i manifestanti: a noi non interessano le differenze tra “buoni” e “cattivi” che sono proprie dei politicanti e della magistratura, utili solo a creare divisioni per garantirsi un maggiore controllo.
L’azione diretta non delegata, né sponsorizzata da alcuna organizzazione istituzionale, qualunque forma assuma rimane per i nostri fini di trasformazione dell’esistente la più opportuna e la più efficace: è questo il portato dell’opposizione agli ultimi vertici internazionali, così come questa estate in Germania, passando per l’11 marzo dell’anno scorso a Milano e a Torino nel 2005.
Riteniamo che in piena continuità con questo percorso si pongano le iniziative da mettere in cantiere contro il prossimo incontro di tutti i ministri della difesa del mediterraneo che si terrà prossimamente a Cagliari e il G8 del 2009 alla Maddalena.

Le discussioni, avvenute in questi due incontri, hanno riguardato anche il panorama di alcuni processi “politici” in corso e il significato che hanno assunto certe sentenze specifiche per “concorso in devastazione e saccheggio” e per “associazione sovversiva”.
Il “concorso morale in devastazione e saccheggio” è stato usato con il fine di criminalizzare la presenza ad una iniziativa di piazza, mentre l’associazione sovversiva è stata usata per colpire sulla base della semplice conoscenza e frequentazione tra compagni, realtà politiche extra-parlamentari.
Questo è parte di uno scenario repressivo più ampio che tende a disconoscere la legittimità alle forme di lotta più incisive e alle esperienze di cooperazione più minacciose, mentre incentiva le forme di collaborazione a tutti i livelli con lo stato, i suoi apparati e le sue articolazioni.
Siamo convinti che un movimento che non si rivendichi i propri compagni sotto processo non possieda gli anticorpi per andare da nessuna parte, non lasciamo che il potere imponga i suoi “giudizi” stravolgendo la natura delle lotte passate e presenti, e ponga delle forti ipoteche su quelle future.

- L'Assemblea del 4 Novembre ha deciso infine di non dare una indicazione specifica sulla partecipazione al corteo del 17 novembre promosso da una parte del “movimento”.
L'Assemblea Permanente Antifascista di Genova, che ha contribuito all'assemblea del 4 novembre, parteciperà in maniera autonoma con un proprio spezzone a quella mobilitazione poiché da quando è nata questa esperienza è sempre scesa in piazza qualora ci fosse una manifestazione in città.
– Una assemblea da tenersi a Genova il 18 Novembre per costruire la mobilitazione dopo la sentenza, in cui sarà pronto il manifesto stampato.
– Varie iniziative locali a livello internazionale da svolgersi tra il 26 e il 30 Novembre, gestite autonomamente da coloro che decidono di farle secondo le proprie modalità.
– Presenza davanti al tribunale durante le dichiarazioni in aula di alcuni degli imputati che avverrà il 30 novembre o il 4 dicembre.
- Un corteo a Genova il sabato immediatamente successivo alla sentenza.

I partecipanti all’ Assemblea del 4 novembre a Genova

noaibirri@libero.it

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