01/11/2007: Primi successi contro la repressione attuata con il paragrafo 129a
Il mandato di cattura contro il sociologo e attivista di Berlino, Andrej H. è stato annullato. Alla fine di luglio lui, con altri tre uomini, era stato arrestato con l'accusa di appartenenza ad una "associazione terroristica" ["gruppo militante", mg d'ora in avanti, ndt].
Il 22 agosto gli era sta accordata, dietro cauzione e con l'obbligo di firma, l'uscita dal carcere, contro la quale la Bundesanwaltschaft (BAW, procura federale) presentò opposizione. Adesso la Bundesgerichshof (BGH, corte suprema federale) ha deciso che il mandato di cattura era illegittimo e lo ha cancellato. Da diverse parti la decisione viene valutata come una sconfitta per la BAW.
Il procedimento secondo il paragrafo 129a tuttavia prosegue contro i sette imputati.
Tre di loro, come sempre, sono in carcere sotto le condizioni dure del carcere preventivo. Gli avvocati dei colpiti e la Lega per la revoca del paragrafo 129a, chiedono appunto la revoca del procedimento contro tutti e sette gli accusati.
Come comunica l'ufficio stampa della BGH, il senato penale (di Berlino) competente sul territorio, già giovedì scorso ha dato risposta al ricorso della BAW contro la scarcerazione di Andrej H. La BGH, per conseguenza, non solo ha confermato l'uscita dal carcere, ma anche revocato il mandato di cattura. "Il ricorso della BAW non ha fondamento, tanto più nei confronti del mandato di cattura" sta scritto nella motivazione della decisione della corte suprema. Certamente le indagini avranno potuto cogliere "il collegamento degli imputati con l'ambiente dell'estrema sinistra berlinese" ed altri indizi, che stabiliscono un "principio di sospetto" per l'emissione di un mandato di cattura però manca l'importante sospetto di un reato. Questo non può essere emesso sulla base di "nude presunzioni". Di conseguenza la corte suprema giustifica sicuramente l'avvio di un procedimento d'inchiesta, per un mandato di cattura non vede nessun fondamento legale.
Gli avocati: revocare i procedimenti
In una conferenza del tardo pomeriggio avvocate e avvocati degli accusati hanno salutato la decisione della BGH. Questa avrebbe confermato "che le conclusioni della procura federale sono oscure e puramente speculative", ha detto Christina Clemm, che rappresenta Andrej H., "tutti i ricorsi in relazione ai diritti fondamentali, che il mio mandato ha dovuto subire nei mesi scorsi, sono alla fine illegittimi. Il prossimo passo sarà quello di revocare il procedimento".
Anche Ulrich von Klinggraeff, difensore di Florian L., valuta la decisione come un passo in direzione della revoca del procedimento. Le indagini sono fondate "in gran parte su congetture e montature" ha dichiarato. Questo vale anche per gli altri tre accusati, incolpati di nessun sospetto importante, per cui chiede la revoca del mandato di cattura contro Axel H., Florian L. e Oliver R., tutti in carcere dal 1. agosto.
Per la BAW la decisione è una chiara disfatta... "uno schiaffo" [valutazione che accomuna Verdi, partito della sinistra... ndt].
Decisione senza fondamento legale
Contro le aspettative la BGH non si è espressa sulla questione se l'impiego del paragrafo 129a in genere sia giusto, poiché il paragrafo contiene che gli esecutori perseguiti devono essere nella condizione di "intimidire in modo vistoso la popolazione" o di "rimuovere le strutture di base di uno stato ...o di recare danni vistosi".
Secondo l'avvocato Wolfang Kaleck: "Un incendio non è un reato terroristico" [si riferisce all'incendio di alcuni mezzi dell'esercito della RFT in segno di protesta del suo impiego in Afghanistan, ndt].
La decisione della BGH non è entrata nel merito, essa è stata dell'opinione di non dover trattare la questione della valutazione dei "mg". Una simile decisione è stata annunciata nel preludio e, per i tre arrestati, è di grande importanza, in quanto soltanto attraverso i paragrafi di indagine del paragrafo 129a essi si trovano in galera da tre mesi e in dure condizioni nel carcere Moabit di Berlino. Senza l'accusa di appartenenza ad una "associazione terroristica" a loro rimane soltanto l'accusa di tentato incendio. La difesa attende una simile decisione nell'udienza in cui verrà trattato il ricorso contro il mandato di cattura.
Confessioni di testi: ulteriore repressione
Intanto il Bundeskriminalamt (BKA, la polizia) prosegue nell'inchiesta.
Da venerdì (19 ottobre) sono stati tirati in ballo, da testi, per lo meno 19 persone dell'ambiente degli accusati. Per ottemperare al mandato di comparizione sono obbligati dalla legge a deporre. "In questi interrogatori prima di tutto si tratta di fare ricerca sull'ambiente personale e professionale degli accusati", chiarisce l'aiuto legale dei testi Alain Mundt. Benché siano stati minacciati di multe e di essere condotti in carcere, alcuni chiamati hanno rifiutato di testimoniare perché potrebbero facilmente finire con il divenire sospettati. Se si considera il costrutto della BAW, allora determinati temi, l'attivismo politico nelle fila della sinistra e il presunto "comportamento cospirativo", finiscono con l'offrire un sospetto in linea con il procedimento di indagine previsto dal paragrafo 129a.
Novità in altri procedimenti
L'avvocato Ulrich von Klinggraef ha riportato cose nuove anche in rapporto al procedimento del 9 maggio. Da uno scritto della corte suprema alla procura federale emerge che la BGH avrebbe "seri dubbi sulla competenza della procura federale e dello stesso giudice istruttore". Questo vuol dire che l'impiego del paragrafo 129a sarebbe illegittimo e che dovrebbero assumere le inchieste gli uffici criminali dei singoli lander. L'accusa di appartenenza ad "associazione terroristica" dovrebbe cadere per tutti gli accusati.
Un mese prima del vertice G8 di Rostock la BAW aveva ordinato la perquisizione di 40 fra abitazioni e centri di sinistra nel nord del paese e dato conoscenza che almeno contro 18 persone era aperta un'inchiesta sulla base del paragrafo 129a. Una parte riguarda il procedimento aperto nel 2001 contro presunti membri dei "gruppi militanti", "organizzazione terroristica" che avrebbe pianificato e portato avanti una "campagna militante" per l'impedimento del vertice G8.
Che cosa veramente è il terrorismo?
Con senso umoristico la Lega per l'abolizione del paragrafo 129a ha reagito alle discussioni attorno alla definizione di terrorismo. Si è messa in moto una concorrenza allo scopo di collaborare alla soluzione della questione. I contributi devono essere inviati entro il 30 novembre. Segue l'appello:
"La procura federale lo persegue. La coalizione rosso-verde ha tentato di ridefinirlo. La corte suprema lo deve esaminare e i nostri amici devono essere accusati per causa sua. Il fantasma del 'terrorismo'. Con il paragrafo 129a del codice penale l'attività e l'appartenenza ad una 'associazione terroristica' devono essere giuridicamente perseguiti, però la magistratura della repubblica non si sente completamente sicura di quel che si deve intendere. La ministra della giustizia pensa che l'11 settembre non sia proprio stato terrorista, ma tutti ne hanno paura. Il codice penale, l'ONU e anche l'UE addirittura non hanno fissato nessun concetto di terrorismo ed anche noi adesso ci chiediamo: che cosa è veramente il terrorismo? chi è un terrorista? E che qual'è un comportamento terrorista?"
da Indymedia, 25.10.2007
http://www.autprol.org/