09/10/2007: Per un Movimento Nazionale di Lavoratrici e Lavoratori Autoconvocati
I delegati ed i lavoratori che hanno sottoscritto l’Appello contro la negazione dei diritti sindacali e per la democrazia nei luoghi di lavoro hanno promosso a Roma, Sabato 6 Ottobre, la seconda Assemblea Autoconvocata.
Gli interventi (tra cui quelli di lavoratrici e lavoratori Atesia, Sirti, Telecom, Alitalia, Roma Multiservizi S.p.A., Marcegaglia, Siemens, Cantieri Navali "Megaride" di Napoli) hanno sottolineato come il percorso di solidarietà di classe tra i lavoratori e le lavoratrici firmatari dell’Appello, intrapreso qualche mese fa per dare una risposta necessaria alla compagna repressiva contro quei delegati o lavoratori combattivi (del sindacalismo confederale ed extra-confederale) che con le loro lotte (ed al prezzo di richiami, sospensioni, espulsioni e persino di alcuni licenziamenti) si sono posti al di fuori delle compatibilità imposte da Governi (di centrodestra e di centrosinistra) e Confindustria, non deve interrompersi!
Tale campagna, sostenuta anche dai vertici confederali, ha avuto l’obiettivo di negare l’autonomia delle lotte dei lavoratori (che mai intenderanno delegare a nessuno la difesa dei propri interessi) impedendo sul nascere una reale opposizione conflittuale del movimento operaio alle riforme antisociali (TFR, Pensioni, Precarietà e, per ultimo ma non ultimo, Protocollo del 23 Luglio) oltre che ai continui accordi al ribasso e alla svendita dei diritti conquistati.
Gli interventi hanno ribadito che l’obiettivo dell’Assemblea non è la costruzione di un nuovo sindacato ma l’impellente necessità di dotarsi di strumenti di "spinta" complementari che favoriscano l’unità delle lotte dei lavoratori aldilà delle sigle sindacali di appartenenza.
Per fare questo i firmatari dell’Appello ed i partecipanti alla seconda Assemblea Autoconvocata hanno deciso di elaborare strumenti comuni di controinformazione (un nuovo sito ed un nuovo Giornale) che facciano da collegamento tra le lotte e le iniziative unitarie, contribuendo così ad un processo autonomo di ricomposizione della classe lavoratrice (troppo spesso succube di manovre padronali o dei teatrini delle burocrazie sindacali, entrambi funzionali al mantenimento dei profitti e dello sfruttamento).
Questo non toglie l’importanza dello strumento Sindacato che, quando riesce a svolgere il proprio lavoro e non abbandona il proprio terreno, rimane uno strumento fondamentale per difendere gli interessi immediati dell’intera classe lavoratrice e per incidere concretamente nel miglioramento delle condizioni di lavoro.
La consapevolezza di questa condizione, e la presa di coscienza che la situazione potrà cambiare solo a partire da un rilancio di un protagonismo di massa delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale, ha posto come priorità assoluta la costruzione di un Coordinamento tra Assemblee territoriali di Lavoratrici e Lavoratori autoconvocati, attraverso cui produrre una collaborazione stabile tra le lotte a partire, innanzitutto, da quelle in cui già ora ciascuno di noi è protagonista sul proprio posto di lavoro.
Il Coordinamento cercherà di introdurre, nelle vertenze in cui è presente, alcuni elementi generalizzabili per tutti i comparti produttivi (siano essi la lotta al lavoro nero, alla precarietà, per la sicurezza e CONTRO LE MORTI DA LAVORO, per la democrazia e la libertà nei luoghi di lavoro, con assemblee, e per la regolarizzazione ed il riconoscimento anche ai lavoratori immigrati di tutti i diritti formalmente "sanciti", in controtendenza alla continua frammentazione della classe che rende questi ultimi "schiavi" e causa il peggioramento progressivo delle condizioni di vita e lavoro di tutti noi).
Forte è la consapevolezza che piccoli o grandi risultati si potranno ottenere principalmente dai rapporti di forza e dal livello di conflittualità che gli operai ed i lavoratori metteranno in campo, senza i quali nessuna norma o legge (per quanto parziali e "palliative") verrà mai abolita o applicata.
Senza interferire con le lotte che ognuno di noi sta già sviluppando, ma per avviare un processo sempre più esteso di collegamento tra queste, si è deciso di partire da alcuni obiettivi preliminari:
- Rafforzamento dei collegamenti territoriali, demandando alle realtà presenti l’impegno a sviluppare, nei limiti del possibile, ulteriori legami e contatti con vecchi e nuovi fronti di lotta del mondo del lavoro;
- Coordinamento delle Vertenze, al fine di far emergere i punti condivisi e sostenere trasversalmente le vertenze stesse al di là delle varie appartenenze di categoria o O.S., per curare gli interessi dei lavoratori coinvolti e che gli stessi abbiano deciso e condiviso. Questa capacità di coordinamento dovrebbe esprimersi sia su un piano locale che all’interno di un comparto dove siano presenti differenti realtà, come già successo tra noi, solo pochi mesi fa, nella mobilitazione per la bocciatura della bozza di piattaforma confederale per il rinnovo di contratto dei Metalmeccanici;
- Sostegno alla mobilitazione dei lavoratori immigrati per il riconoscimento dei propri diritti elementari (diritto di cittadinanza slegato dal contratto di lavoro, diritto di organizzazione, ecc...) che si concretizzeranno nelle Manifestazioni di Brescia e Roma rispettivamente del 27 e del 28 Ottobre, e per le quali si auspica un contributo generale di tutto il Movimento delle Lavoratrici e dei Lavoratori, non solo immigrati;
- Adesione e Sostegno all’Assemblea Nazionale Contro le Morti da Lavoro che si terrà a Roma il prossimo 26 Ottobre
Delegati e Lavoratori Autoconvocati riuniti in Assemblea
stopcriminalizzazione@yahoo.it
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