03/10/2007: ALFA ROMEO di ARESE: LA FIAT LICENZIA TUTTI I DELEGATI E GLI ATTIVISTI DELLO SLAI COBAS


La Fiat ha licenziato sei operai in Cigs della Meccanica, tutti dello Slai Cobas.
Secondo un accordo firmato un anno fa da Fiat, Slai Cobas e tutti i sindacati dell’Alfa, i sei operai dovevano rientrare al lavoro il 4 ottobre alla Fiat FTP di Arese o all’Iveco dl Pregnana.
Ma la Fiat li ha licenziati perché non hanno accettato la mobilità lunga.
Alle elezioni RSU di un anno fa lo Slai Cobas aveva ottenuto in Meccanica il 75% dei voti, e 4 dei 6 licenziati erano i nostri candidati ai completo.
Nei giorni scorsi la Fiat si è anche liberata, con la mobilità lunga fino a 10 anni, di 170 dei 320 cassintegrati della carrozzeria di Arese.
Anche in carrozzeria tutti i delegati dello Slai Cobas (80% dei voti alle elezioni RSU) non sono andati in mobilità. Licenzierà anche loro?

CONDANNATI CASSINTEGRATI
I lavoratori che sono andati in mobilità, sono stati “convinti” con questa alternativa: o accettare la mobilità con buonuscita di Fiat e ABP o fare letteralmente la fame. Infatti la Cigs “per ristrutturazione” di 470 euro lordi al mese in vigore ad Arese da settembre è decurtata dalla Fiat di altri 140 euro al mese perchè la Corte d’Appello di Milano ha incredibilmente cassato la sentenza Atanasio che ordinò l’annullamento della Cigs 2002/2003.

LA COMPLICITA DELLE ISTITUZIONI
Nel 2002 la Fiat mise in Cigs oltre 1.000 lavoratori di Arese.
Nel 2003, 2004 e 2005 Regione, Provincia e comuni hanno sottoscritto con i sindacati accordi per ricollocare i lavoratori sull’area dell’Alfa, i cui proprietari (americani, bresciani, Brunelli) sono vincolati ad assumere almeno 550 cassintegrati da convenzioni ed accordi di programma.
Ma le istituzioni, che da mesi discutono dell’area dell’Alfa in prefettura nel “tavolo per Milano” con Prodi, Letta, Bersani, Formigoni e Moratti non solo non hanno garantito il rispetto di questi accordi ma, la scorsa settimana, hanno riconosciuto, a fronte delle motivazioni riportate dalla società ABP, l’oggettiva difficoltà ad adempiere alle assunzioni dei cassintegrati.
E ciò quando ad Arese, solo nel terzo dell’area dl proprietà degli americani, lavorano già circa 1.500 precari e sottopagati.

GRAVISSIME AGGRESSIONI E INTIMIDAZIONI
All’Alfa ci sono state negli ultimi mesi aggressioni e intimidazini
• Carmela Tassone e Vincenzo Lilliu, delegati Slai Cobas dell’Alfa Romeo di Arese, pestati in fabbrica da un “guardiano paramilitare”;
• Cariche della polizia ai picchetti e 300.000 euro di multa ai cassintegrqti per un sit-in su una stradina
• Furti sospetti, forzatura delle porte e animali morti sulle auto dei nostri delegati ecc. ecc.
E ad aprile scorso, quando stava per essere firmato con ABP un accordo sulle assunzioni, gli americani hanno improvvisamente fatto saltare tutto in coincidenza con i pieni poteri assunti sull’area di Arese da parte di Luigi Arnaudo, fino a ieri braccio destro di Agnelli all’IFIL.
600 cassintegrati nel 2004 hanno denunciato alla Procura la tangentopoli dell’Alfa Romeo di Arese.
Il PM dottor Gittardi, due mesi fa, ha chiesto al Gip di archiviare la denuncia penale, scrivendo però che i lavoratori sono stati truffati ed hanno tutte le ragioni di essere risarciti civilmente.
Ma intanto, grazie anche alla sentenza “civile” di cui sopra, con motivazioni emesse in l5gg anziché i soliti mesi e mesi, i cassintegrati sono alla fame!

LAVORO STABILE – SALARIO - DIRITTI
• A Termoli la Fiat ha licenziato il nostro compagno Luigi Cravero.
• E tutto il padronato, forte dell’asse Prodi-Montezemolo-CGIL-CISL-UIL estende licenziamenti e intmidazioni dalla Fiat alle altre fabbriche per imporre pace sociale, precarietà e bassi salari. DICIAMO BASTA!!

No ai licenziamenti

SLAI COBAS

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