08/09/2007: Appello alla mobilitazione nel 30° anniversario dell’eccidio di Stammheim
Il 18 ottobre 1977, nel carcere-lager di Stammheim, nella Repubblica Federale Tedesca, i compagni Andreas Baader, Gudrun Ensslin, Jan Carl Raspe, militanti della Frazione dell’Armata Rossa (Raf), vennero barbaramente massacrati dalle forze della controrivoluzione. Il loro martirio si aggiungeva a quello di Holger Meins, assassinato nel novembre 1974 in maniera “morbida” durante uno sciopero della fame, di Sigfried Hausner, morta il 4 maggio1975 poichè lasciata senza assistenza sanitaria in carcere, e di Ulrike Meinhof, anch’essa ammazzata in carcere il 9 maggio 1976. Tutti questi compagni furono uccisi quando erano sottoposti al regime di isolamento, al quale seppero sempre opporre una strenua difesa della loro identità politica di comunisti.
Il regime della Rft rispondeva in questa feroce maniera a una delle più significative esperienze rivoluzionarie nella storia dell’Europa Occidentale, capace di riproporre, contro il tradimento del revisionismo e del riformismo, la questione della violenza proletaria e dell’abbattimento dello stato borghese. Una lotta che seppe unire la prassi combattente nella metropoli a quella del Tricontinente, dando così sostanza all’internazionalismo proletario. Basti pensare che, poche ore prima dell’eccidio di Stammheim, tre guerriglieri arabi, protagonisti di un’azione di dirottamento aereo per rivendicare la liberazione dei prigionieri palestinesi e della Raf, vennero uccisi dall’intervento dei corpi speciali tedeschi all’aeroporto di Mogadiscio.
L’importanza che questa ricorrenza oggi assume deriva dunque da tre elementi imprescindibili:
- rivendicare la storia della Rote Armee Fraktion, del suo percorso rivoluzionario e dei suoi caduti, come parte del patrimonio del movimento proletario internazionale. In un periodo nel quale la borghesia e il revisionismo puntano a eliminare l’idea stessa di contraddizione e lotta di classe, soprattutto nei paesi del centro imperialista, riaffermare la legittimità e il valore delle organizzazioni e dei compagni che osarono combattere per il comunismo significa tenere teso il filo rosso della Resistenza nel proseguire delle fasi storiche.
- trarre insegnamenti dallo straordinario e vasto movimento di solidarietà che si sviluppò, a livello internazionale, nei confronti dei prigionieri della Raf
- denunciare, a partire dal ricordo dei martiri di Stammheim, la barbarie dell’isolamento, della differenziazione carceraria e di ogni mezzo per piegare l’identità dei prigionieri politici. Ciò è fondamentale oggi, nell’epoca della crisi generale del sistema capitalista, per opporsi alle strategie borghesi della controrivoluzione e repressione interna e della guerra di occupazione e di genocidio sul piano estero.
Le sbarre e le mura di Stammheim sono le stesse che, nel presente, imprigionano i compagni sottoposti al regime del 41 bis in Italia, rinchiusi nei moduli Fies in Spagna e costretti alla detenzione nelle celle di tipo F in Turchia. La resistenza che i prigionieri esprimono oggi in tutti questi luoghi di sequestro e tortura è la stessa che trent’anni fa animava i compagni Andreas, Gudrun e Jan.
Ci rivolgiamo pertanto a tutti i compagni e le compagne, alle forze soggettive e alle realtà del movimento contro la repressione e il carcere imperialista per costruire assieme momenti di mobilitazione, controinformazione e dibattito in vista e in occasione di tale scadenza.
“Se nell’isolamento non fai lo sforzo costante e continuo di definire la realtà e di definirla in modo materialistico: lotta- lotta di classe concepita come guerra-, impallidisci, ti allontani dalla realtà, ti ammali e assumi verso la realtà un rapporto malato. Questo significa tradimento oltre che resa incondizionata dinanzi alla realtà della tortura e difronte allo sforzo che la resistenza ti richiede. Altrimenti, resistenza, è solo una parola.”
Da una lettera di Ulrike Meinhof, marzo 1976
LA MEMORIA E LA SOLIDARIETA’ SONO ARMI DEGLI OPPRESSI, USIAMOLE!
Compagni e Compagne per la Costruzione del Soccorso Rosso in Italia
cccpsri@libero.it
http://www.autprol.org/