31/08/2007: Sul concerto nazi a capoterra (cagliari)


Nella Sardegna assediata dai turisti per il primo fine settimana di agosto non potevano mancare i trogloditi naziskin e fascisti, con il loro bagaglio di idiozia, razzismo, vigliaccheria e lame, indicendo per il 4 agosto il loro raduno dal simpatico nome “Sei diventata nera”.
L’Assemblea Antifascista Kastedhu (AAK) si è mobilitata per non far passare sotto silenzio questa adunata dei nostalgici del ventennio. Dopo varie assemblee, che hanno visto la partecipazione di tante compagne e compagni di aree diverse, si è deciso per
il 2 agosto di fare un presidio a Cagliari per ricordare la strage di stato avvenuta in quello stesso giorno del 1980 per mano fascista e regia padronale e per dire no al raduno dei nazi. Al presidio hanno partecipato moltissime compagne e compagni che liberamente si sono mossi in corteo, attraversando le vie del centro. In viale Regina Margherita un gruppo di fascisti, approfittando della protezione della polizia, sostava provocatoriamente di fronte al covo di Riscossa Europea. Ovviamente il corteo ha reagito ricacciando i fascisti nella loro sede. La manifestazione è proseguita terminando poi con una partecipata assemblea per decidere le mobilitazioni successive.
I giornalisti, imbeccati da qualche sbirro, già dai primi tg della sera parlavano di aggressione ai giovani di destra da parte degli anarchici e indicavano il compagno G. Deroma come loro leader.
L’ovvio risultato è stato che durante la notte qualcuno ha tentato di incendiare il locale del compagno. Indichiamo come responsabili indiretti di questo fatto i lacché di videolina e i giornalisti vari. A Giuliano e ai compagni che lavorano con lui va la solidarietà dell’AAK.
Intanto Capoterra è stata invasa da un centinaio di nazi che, il 4 agosto, si sono rinchiusi in un villino privato per la loro adunata. Sfidando i controlli e gli sbarramenti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa noi antifascisti abbiamo raggiunto quello che doveva essere un sit-in di protesta indetto dal PRC. Ma giunti nella piazza ci si è resi conto che di sit-in quasi non c’era traccia, se non qualche decina
di compagne e compagni venuti da fuori paese. Il tutto dava l’idea di una trappola e si è rivelato tale quando le compagne e i compagni hanno tentato di andare via. Infatti, la polizia e i carabinieri hanno chiuso in una strada senza sbocchi i manifestanti, e con atteggiamento provocatorio attendevano un pretesto per dar sfogo ai loro manganelli. Così mentre i fasci erano liberi di urlare i loro sieg heil gli antifascisti erano tenuti in ostaggio senza possibilità di muoversi.
Dopo circa un’ora e mezzo il viscido vicequestore Gargiulo permetteva di andar via a piccoli gruppi.
Rileviamo da quello che è successo le seguenti conclusioni: l’atteggiamento dei vertici del PRC si è dimostrato ancora una volta ambiguo e calcolatore. Non solo nei confronti dell’AAK ma anche dei suoi giovani militanti di base, strumentalizzando la loro partecipazione attiva alle riunioni per crearsi una finta vetrina antifascista da un lato e decidere in maniera subdola tempi e modi di una resa già programmata. Ma il gioco non ha funzionato e quando il dirigente del PRC trattava con il vicario Gargiulo per far isolare i compagni e le compagne dell’AAK permettendo di passare solamente ai propri militanti, alcuni di questi si sono rifiutati e hanno deciso di rimanere con gli altri compagni sequestrati.
Il ruolo dei giornalisti, come già detto, dimostra il loro asservimento alle azioni repressive della polizia e agli atti intimidatori dei fascisti.
Alla luce di questi fatti l’AAK continua con più determinazione il suo percorso antifascista e ribadisce che la militanza costante e attiva è il primo e fondamentale passo per contrastare l’ascesa delle organizzazioni fasciste e la complicità delle autorità di destra e di sinistra.

ORA E SEMPRE RESISTENZA

ASSEMBLEA ANTIFASCISTA KASTEDHU

http://www.autprol.org/