04/08/2007: Lettere dal carcere in solidarietà al CPO Gramigna


Cari compagni,
ho appreso con dolore dai telegiornali di regime la notizia dell'ennesimo attacco repressivo da parte della giunta Zanonato, ai danni di una realtà che si è sempre battuta con determinazione per il cambiamento di questa società senza mai piegare la testa.
Oggi il Gramigna è stato sgomberato dopo quasi 7 anni di occupazione, dopo centinaia di iniziative che l'hanno fatto vivere, dopo decine e decine di denunce, dopo infiniti attacchi di terrorismo mediatico, dopo gli arresti del 12 febbraio, dopo le continue minacce di sgombero dai vari merdosi di turno e dopo tutto il duro lavoro svolto per farlo vivere e renderlo sempre bellissimo (!!!).
Questo sgombero è la dimostrazione (l'ennesima dimostrazione) dell'intenzione del governo di sradicare una realtà scomoda appartenente ad un movimento rivoluzionario e di classe che rifiuta le istituzioni e che ha sempre reagito con determinazione ad ogni tentativo di controllo e repressione.
Arresti, intimidazioni, terrorismo mediatico, sgomberi e manganellate. Ormai solo questo ci si può aspettare da un governo che vive di sfruttamento, guerre e repressione.
Ancora una volta siamo stati attaccati da un regime "democratico" che nega qualunque forma di libertà, non riconosce alcun diritto ad esprimere i propri ideali e fa pagare ai lavoratori la crisi economica che ha creato con la sua politica capitalista e imperialista.
Hanno arrestato 14 compagni, li hanno infamati, hanno condannato la solidarietà che si era scatenata, hanno arrestato altri 2 compagni, li hanno infamati, hanno condannato la solidarietà che si è ri-scatenata, hanno cercato di intimidirci e hanno sgomberato il Gramigna. Un quadretto repressivo degno di un regime fascista... Non siamo ancora stati fucilati ma poco ci manca, sicuramente se potessero l'avrebbero già fatto.
Oggi è stato sgomberato un Gramigna che per molti è stato l'inizio di una militanza politica comunista e rivoluzionaria. E' stato chiuso uno spazio che per molti è significato tanto, ma che non è morto, anzi! Il Gramigna è uno spazio che lotta da 20 anni per esistere, che ha affrontato 13 sgomberi e non si farà certo fermare dal 14°.
Ancora una volta Zanonato ha riconsegnato uno spazio al degrado e ancora una volta ci prenderemo uno spazio da far vivere con iniziative, concerti e molti altri momenti di aggregazione.
Un caloroso saluto a pugno chiuso a tutti/e i/le compagni/e.

NON UN PASSO INDIETRO!
L'ERBA CATTIVA NON MUORE MAI!

25/07
Federico

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Vi scrivo, per esprimere tramite vostro, la mia solidarietà e il mio saluto ai compagni del C.S. Gramigna.
Ho avuto oggi notizia dello sgombero, richiesto e annunciato in parlamento e no dai famelici esponenti della borghesia imperialista, interdetti dalle innumerevoli manifestazioni di solidarietà nei nostri confronti, di cui il Gramigna è stato animatore.
Nelle difficoltà e nella lotta si tempreano i comunisti e questa può essere un'ulteriore tappa, ben sapendo a cosa è dovuta l'animosità della borghesia nei nostri confronti.
Buon lavoro. Saluti comunisti

25 Luglio
Bruno

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Care/i compagne/i
Ho da poco sentito al TG3 che hanno sgomberato il CPO Gramigna a Padova. E poco prima ho saputo dello sgombero della palazzina occupata dagli studenti a Milano.
Vi scrivo per portare tutta la mia solidarietà alla vostra lotta.
Ormai hanno imparato bene. Le bastonate più pesanti ai proletari le danno sempre in prossimità delle ferie estive.
Così è per i peggiori accordi contro i lavoratori come quest'ultimo che regala la fabbrica a vita e una pensione da fame ai giovani.
Così è per gli sgomberi dei luoghi di aggregazione di giovani che hanno scelto di esistere al di fuori delle logiche della mercificazione e del profitto e che praticano l'autogestione come forma di determinazione che non delega a nessuno il proprio futuro.
E' così che i giovani del CPO Gramigna hanno sempre tenuto fuori dalla loro porta l'individualismo e il controllo borghese.
E' così che in 20 anni di vita sono sempre riusciti a riprodursi senza cedere alle lusinghe delle varie amministrazioni comunali che volevano vedere il Gramigna trasformato in un concertificio privo di contenuti in cui i rapporti fossero sempre regolati dal dio denaro.
Invece coerentemente e con determinazione dalle mura dei molti centri sociali che il CPO Gramigna ha occupato, si sono levate le grida della critica e della lotta alle nefaste politiche del lavoro, al precariato giovanile, alla mercificazione della cultura e del divertimento, alla barbarie della guerra.
Si sono levate le grida di sostegno alle lotte dei lavoratori, ai proletari in lotta per la casa, ai popoli in lotta contro le vili aggressioni dell'imperialismo.
Ancora più alto si è levato il grido per una società senza più sfruttamento e senza più guerre. Per una società socialista.
Ma alla borghesia tutto questo non va bene. Le risulta odioso.
Preferisce vedere i giovani prostituirsi nelle discoteche e ammazzarsi con le più disparate droghe prodotte dalle sue multinazionali. Per la borghesia i giovani non devono pensare, devono adeguarsi, appiattirsi all'esistente che viene loro offerto, al limite agognare lussuose carriere tra le sue file all'insegna dell'individualismo e dell'egocentrismo.
Oppure li preferisce agghindati nella moderna versione fascista nel tentativo di mettere giovani contro giovani, proletari contro proletari.
Padova è un perfetto spaccato di questa situazione dove la giunta di centrosinistra, con in testa il sindaco Zanonato, permette ai fascisti di scorrazzare impunemente per la città, concede loro cortei in cui si inneggia al duce, e, con gli occhi bene aperti (nemmeno ha il pudore di chiuderli), con loro va a braccetto alle ricorrenze fasciste. Nulla importa che queste bande si siano già prodigate in numerose aggressioni a danni di immigrati, giovani proletari e compagni (queste ultime senza risultati finora!).
Quando il riformismo non è più buono per tenere a bada i proletari, la borghesia adotta la maschera dell'autoritarismo e della repressione di stampo socialfascista e si scaglia contro tutto ciò che ne svela la vera natura e vi si oppone. Ma il CPO Gramigna non è mai stato semplicemente le 4 mura che ogni volta si è conquistato.
E' un portato di esperienze, di idee, di critica al sistema borghese in grado di riprodursi ovunque tra i giovani, che ha sempre forgiato la molla per nuove occupazioni, per liberare nuovi spazi dal degrado in cui sono lasciati e trasformarli, con nuovo slancio ed entusiasmo, in nuovi luoghi di aggregazione, di dibattito, di divertimento non mercificato e autorganizzato, di lotta per il socialismo.

MASSIMA SOLIDARIETA' AL CPO GRAMIGNA E A TUTTI GLI SPAZI OCCUPATI DAI GIOVANI E DAI PROLETARI
L'ERBA CATTIVA NON MUORE MAI
A PUGNO CHIUSO

OPERA 25/07/07
Bortolo

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Care compagne e compagni,
la mia rabbia si unisce alla vostra di fronte all'ennesimo attacco repressivo rappresentato dallo sgombero del CPO Gramigna, ma oltre alla rabbia deve crescere la consapevolezza che questo è solo un altro sintomo della loro paura.
La tigre di carta affila l'artiglio della repressione quando sa che il vento del cambiamento potrebbe spazzarla via, così si scatena, come in questi mesi, con arresti, perquisizioni, denunce, intimidazioni, campagne massmediatiche infami.
Del resto non gli rimane che questo per controllare il malcontento che unisce sempre più proletari.
Il centro-“sinistra" al governo non ha fatto altro che ricalcare la politica del governo precedente in difesa del sistema capitalista ormai in piena crisi strutturale.
I manifesti "rassicuranti" della campagna elettorale sono stati sostituiti dal rifinanziamento delle missioni, dallo scippo del TFR, dal mantenimento della legge Biagi e dei CPT e dalla conferma di progetti come l'ampliamento della base USA a Vicenza e della TAV, tutto questo strappando ai lavoratori sempre più diritti, con la complicità scontata dei sindacati, e tagliando su tutti i servizi sociali più elementari (istruzione, sanità, trasporti, case popolari, pensioni ecc).
Ciò che la borghesia teme è il diffondersi delle lotte e la possibilità che queste si uniscano passando dal piano delle rivendicazioni a quello politico.
E' per questo che da un lato fomenta la mobilitazione reazionaria, lasciando sempre più spazio ai gruppi e partiti dichiaratamente fascisti, e dall'altro reprime e criminalizza ogni realtà e avanguardia di lotta che si alzi con voce limpida.
Il Gramigna rappresenta questo: uno spazio in cui i proletari possono incontrarsi, discutere, creare momenti di controinformazione, slegato dalle logiche dei partiti istituzionali impegnati nel controllo sociale fino a cercare di INFILTRARSI (loro si!) per condizionare le idee e i momenti di lotta.
Il Gramigna; come altre realtà, si è distinto per essersi sempre schierato senza compromessi al fianco dei popoli che resistono contro l'occupazione imperialista, al fianco delle masse popolari in lotta contro lo sfruttamento e la precarizzazione della nostra vita di proletari, per questo è stato sgomberato.
Difendere gli spazi occupati, come il Gramigna, significa difendere gli spazi di agibilità politica, significa difendere la possibilità per la classe di organizzarsi autonomamente, del resto il futuro non può che essere nelle nostre mani.
Perciò, care compagne e compagni, questo ennesimo attacco non può che alimentare la determinazione!

L'ERBA CATTIVA NON MUORE MAI!!

Con infinito amore e forza
Sempre a Pugno Chiuso

29/07/2007
Amarilli

P.S. Scusate il ritardo ma qui le notizie arrivano in differita!

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Ciao compagni, stamattina un detenuto ai passeggi mi ha detto di aver letto nei titoli in sovrimpressione al TG2 che il Gramigna era stato sgomberato. Conoscendo il soggetto confidavo in un'allucinazione da galera ma nel pomeriggio la faccia del Che dipinto sulla facciata nella foto de "Il Manifesto" mi confermava la notizia.
Ovviamente subito il pensiero è corso a tutti i momenti passati lì dentro. Dall'occupazione, le giornate passate ad individuare il posto e i sopraluoghi per verificarne le condizioni, fino al giorno in cui siamo entrati, con gli abitanti della zona che ci raccontavano che negli anni in cui lo stabile era abbandonato era diventato un covo di topi e lasciato al degrado, sede di ogni tipo di traffico di droga e sfruttamento della prostituzione.
Nonostante qualche lamentela dei vicini durante qualche concerto particolarmente rumoroso, c'era sempre gente che, passando, ci faceva i complimenti quando ci vedeva intenti a tagliare l'erba del parco, a spianare il campo da calcio, a rifare il tetto o dipingere i muri del centro.
Con gli anni abbiamo messo in piedi una biblioteca, una sala prove; c'era il cineforum, si organizzavano concerti, serate e cene popolari; tornei di calcio partecipatissimi da giovani del quartiere e del resto della città. Assemblee contro la guerra a fianco dei popoli oppressi e riunioni per organizzare manifestazioni o altre iniziative al fianco delle lotte delle masse popolari. Avevamo anche un po' di terra che davamo a chi voleva coltivarla e farci il suo orto; uno di loro era un signore che prima il suo orto ce l'aveva dove adesso c'è lo stadio, gli era stato espropriato per costruirlo.
E' questo un centro popolare occupato, un posto dove la gente si autogestisce e si organizza per sviluppare quelle attività e quella socialità che altrove è impossibile sviluppare se non concedendosi alle ormai proibitive leggi del mercato. Chi lo occupa e lo tiene in piedi sono quei proletari, studenti e lavoratori, che denunciano la politica delle giunte comunali, cieche davanti ai problemi della gente ma ben attente quando c'è da speculare su ogni stabile o casa popolare. Questo è successo al CPO Gramigna: attorno al centro, negli anni, nascevano nuove case come funghi finché anche quella vecchia scuola pericolante ha acquistato un interessante valore commerciale. E allora via, chissenefrega di tutto quello che c'era lì dentro e di tutte le iniziative che lì venivano organizzate; tutti per strada in nome del dio denaro. E' lo stesso credo che porta a speculare sulle case popolari triplicandone i canoni quando, una volta ristrutturate, non vengono vendute direttamente ai privati. E' questo il nobile operato della giunta, e sì che, in una nostra inchiesta, gli abitanti del quartiere ci avevano detto che i problemi lì erano ben altri: la mancanza di case popolari, il degrado, la carenza di servizi e di trasporti, etc... ma si vede che le priorità di questa giunta, come le precedenti, sono ben altre.
Di fronte a questa realtà in cui i bisogni della gente non vengono ascoltati, c'è chi il suo spazio se lo prende e lo occupa. A fianco alla denuncia dell'operato delle giunte comunali ci si organizza per lottare contro le politiche antipopolari dei governi fatte di tasse, sfruttamento e guerre; posti come il Gramigna diventano realtà dove i proletari si organizzano e lottano al fianco delle masse e dei lavoratori; con i popoli che resistono alle aggressioni imperialiste; al di fuori dei partiti istituzionali complici di rapine e guerre.
E' per questo che il CPO Gramigna da anni rappresenta una minaccia per gli interessi dei borghesi a capo della nostra città; è per questo che viene sgomberato. Ogni volta però abbiamo sempre rioccupato: motivi per lottare ce ne sono ogni giorno di più e ad ogni occupazione sempre nuovi compagni scelgono di lottare contro i soprusi della borghesia e del suo imperialismo.
Sono certo che anche di fronte a questo attacco saprete resistere e rispondere con la determinazione e la forza di sempre. Vi porto la mia solidarietà e quella del compagno chiuso con me, certo che presto riceverò vostre notizie perchè l'erba cattiva non muore mai!
Vi abbraccio forte tutti e tutte.

10,100,1000 CENTRI POPOLARI OCCUPATI!
MAI VINTI!

26-7-'07
Max




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