04/08/2007: FIAT TERMOLI LICENZIAMENTO RAPPRESAGLIA. SE NON TI PIEGHI...TI LICENZIANO


La questione è vecchia, la solita storia del COLPIRNE UNO PER EDUCARNE CENTO è scientificamente collaudata.
Ma per Fiat c'era bisogno di “ricordare” a tutti i dipendenti chi comanda, e se poi può farlo colpendo l'unico sindacato da sempre a difesa dei lavoratori, lo SLAI COBAS appunto, il quadro è perfetto.
Dopo anni di attacchi allo SLAI COBAS adesso si passa alle vie di fatto con un altro nostro dirigente sindacale LUIGI CRAVERO.
Ancora non si è smorzato l'eco del clamoroso licenziamento di STEFANO MUSACCHIO (reintegrato per ben 2 volte!!!) che il gigante industriale torna a fare la sua politica.
Anche stavolta però, lo SLAI COBAS non si accontenterà di far reintegrare il lavoratore ma darà battaglia alla Fiat su tutta la linea.
E' una forma di legittima difesa, se vogliono DECAPITARE lo SLAI COBAS avranno “sindacalmente” quello che meritano.
Alla Fiat Powertrain diciamo: DI FARE SUBITO MARCIA INDIETRO !!!
Il nostro compito adesso, come COMPAGNI, DIRIGENTI SINDACALI, LAVORATORI TUTTI, è sostenere il lavoratore nella sua battaglia legale e sindacale per il reintegro e il risarcimento oltre a combattere e battere i datori che licenziano, maltrattano i lavoratori, fanno i prepotenti.

MARTEDI 31 luglio 2007 dalle ore 13.30 alle ore 14.30
SIT-IN DAVANTI ALLE PORTINERIE DELLA FIAT di TERMOLI.

Termoli, 27 luglio 2007

Coordinamento Prov.le Campobasso-Termoli
Sede prov. (CB) – Termoli, Via Luigi Sturzo, 17, 86039 Termoli, Tel.-fax 0875-977722

Cooordinamento nazionale SLAI COBAS

Slai Cobas www.slaicobas.it
Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
Sede nazionale: Viale Liguria 49, 20143 Milano, tel.fax 02/8392117, @mail: slaimilano@slaicobasmilano.org http://www.slaicobasmilano.org
Sede legale: Via Masseria Crispi 4, 80038 Pomigliano d’Arco (Na), tel.fax: 081/8037023, @mail: cobasslai@fastwebnet.it http://www.slai-cobas.org

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da Slai Cobas Termoli

Ancora una volta il Capitalismo affila i suoi denti aguzzi su un povero operaio.
Alla FPT di Termoli (ex Fiat), un attivista dello Slai-Cobas (membro del direttivo) viene colpito con la “massima pena”: LICENZIATO.
Tempo fa il compagno veniva destinato ad un altro posto di lavoro, dove lui (causa problemi fisici “documentati”) per tre volte chiedeva di essere spostato, dicendo che non riusciva a tenere la produzione richiestagli.
Ma il suo capo ed il responsabile dell’Unità non ritenevano necessario spostarlo (evidentemente la produzione che per l’operaio sembrava poca, a loro andava bene).
Soltanto che pur non spostandolo, cominciarono le prime disapprovazioni tra lui e il capo.
Le venivano più volte contestate le sue assenze dal posto di lavoro (comunissime “pisciate”) che soltanto per lui venivano cronometrate.
Due furono le contestazioni seguite da provvedimenti disciplinari.
Sappiamo che una giusta causa o giustificato motivo possono dare effetto di licenziamento.
Il terzo provvedimento è causa quindi di licenziamento.
Pochi giorni fa il compagno Luigi ha avuto una lettera che testualmente:

“Le contestiamo formalmente il comportamento da Lei tenuto il giorno…… sul primo turno lavorativo, avente inizio alle ore 06.00 e termine alle ore 14.00, consistente nell’aver svolto il lavoro assegnatoLe con ingiustificata lentezza, nell’aver abbandonato il proprio posto di lavoro senza giustificazione né autorizzazione alcuna e nell’essersi rifiutato di svolgere il proprio lavoro rivolgendosi inurbanamente al suo Capo Unità, arrecando grave disguido all’organizzazione del lavoro della sua U.T.E. di appartenenza e provocando una fermata e relativa perdita produttiva, pari a 25 cambi.
Ella, infatti, addetto alla preparazione degli alberini retromarcia, dalle ore 06.00 alle ore 10.30 eseguiva il lavoro assegnatole con ingiustificata lentezza causando una fermata produttiva dei carrelli filoguidati, dalle ore 10.30 alle 10.40 e dalle 11.00 alle 11.15 della mancanza dei particolari da Lei non preparati. Abbandonava la propria postazione senza giustificazione né autorizzazione alcuna dalle ore 10.30 alle ore 10.40 e, al Suo ritorno in postazione, il suo responsabile di Unità, accompagnato dal Suo capo UTE, le contestava di aver eseguito la produzione con ingiustificata lentezza e la invitava a riprendere la preparazione degli alberini retromarcia al fine di evitare il prolungarsi della fermata produttiva dell’area montaggio cambi. Ella gli rispondeva proferendo la seguente frase: “fatteli tu”. Da quel momento, si rifiutava la mansione specifica ed inoltre dichiarava di voler star seduto sulla Sua postazione senza effettuare la produzione. Comportamento da Lei tenuto fino alle ore 11.15, inizio pausa refezione mensa. Infine, Lei risultava ingiustificatamente assente dalla Sua postazione di lavoro dalle ore 13.50 fino alle ore 14.00.
Detti comportamenti sono stati preceduti, negli ultimi due anni, da ripetute mancanze per le quali Le sono stati comminati i seguenti provvedimenti disciplinari:
- in data 15/11/2006 provvedimento disciplinare di 3 giorni di sospensione
- in data 15/02/2007 provvedimento disciplinare di 3 giorni di sospensione
Ella potrà presentare le Sue giustificazioni al “personale”, anche con l’assistenza di un rappresentante sindacale, entro 5 giorni dalla presentazione della presente.
Ci riserviamo di adottare, nei Suoi confronti, i provvedimenti adeguati alla gravità dell’accaduto, anche ai fini del risarcimento del danno per la perdita produttiva arrecata all’Azienda e conseguente al Suo comportamento.”

LA DIREZIONE
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Lo Slai-Cobas di Termoli non si lascerà intimorire da questo ulteriore attacco e sarà solidale col compagno Luigi.

http://www.autprol.org/