04/08/2007: Dopo il flop dei fondi pensione (solo 4 lavoratori su 100 hanno rinunciato al TFR) Cgil-Cisl-Uil-Ugl firmano senza alcun mandato la controriforma pensionistica di Prodi, peggiore di quella di Maroni


- 2008: 58 anni e 35 di contributi, luglio 2009: 59 e 36, 2010: 60 e 35, 2013: 61 e 36 (o 62 e 35) per andare in pensione.
- lavori usuranti: chi ne ha diritto sarà deciso in futuro, il costo sarà tutto a carico dei lavoratori (cui la finanziaria ha già aumentato i contributi pensionistici).
- dal 2010 saranno modificati i coefficienti del sistema contributivo, con una riduzione del 6-8% delle pensioni Inps e delle pensioni integrative, anch´esse agganciate. Dal 2013 i coefficienti saranno riesaminati ogni 3 anni, non più ogni 10.
Più uno è giovane, più gli riducono la pensione, più gli allungano l´età lavorativa, più gli aumentano i contributi.

OGGI E´ PRECARIO IL LAVORO, DOMANI LA PENSIONE
- No alla privatizzazione delle pensioni pubbliche
- Abolizione secca dello scalone e diminuzione dell´età per andare in pensione
- No al taglio delle pensioni (con la modifica dei coefficienti)
- SI a consistenti aumenti delle pensioni per poter vivere
- Ripristino del sistema di calcolo retributivo
- Contributi a carico del padronato per i periodi di disoccupazione dei precari

REFERENDUM ANTIDEMOCRATICO
Il referendum sull´accordo sarà antidemocratico perché fatto senza regole. Chi si oppone non può neanche verificare i voti. E´ come se alle elezioni l´opposizione non potesse partecipare allo spoglio delle schede.

A settembre sciopero generale contro l´accordo
Contro l´accordo-truffa sulle pensioni la lotta è già cominciata!
Lo Slai Cobas, che ha già indetto scioperi alla Fiat di Pomigliano e in altre fabbriche, propone di organizzare a settembre una grande mobilitazione unitaria.

LAVORO STABILE, SALARIO, DIRITTI
Slai Cobas - www.slaicobas.it
Sede nazionale: V.le Liguria 49, Milano, tel.fax 02/8392117, 3400021679
Sede legale: Via Masseria Crispi 4, Pomigliano (Na), tel.fax:
081/8037023, 3683600543

Flop dei fondi pensione
Solo 4 lavoratori su 100 hanno rinunciato al TFR
Dopo 6 mesi di campagna a senso unico a favore dei fondi pensione fatta da Governo, opposizione, sindacati confederali, Confidustria, banche, assicurazioni, e finanziata anche con spot di varie decine di milioni di € pagati con i soldi pubblici,
LA MAGGIORANZA DEI LAVORATORI HA DETTO NO:
- A fine 2006 aderivano già ai fondi il 15,3 % dei lavoratori;
- al 30/6/2007 le nuove adesioni ai fondi negoziali sono state solo 372.000 (+ 3,8%) (IlSole24ore, 14-7-2007), portando il totale al 19,1% dei potenziali aderenti.
Mancano i numeri dei lavoratori truffati col meccanismo illegale del silenzio/assenso (8% secondo alcune stime), ma è ormai certo che I LAVORATORI IN GRANDE MAGGIORANZA NON SI SONO FIDATI DELLA BORSA E DEI MERCATI FINANZIARI.

Lo Slai Cobas ha presentato un esposto penale contro il furto del TFR e propone:
* Abrogazione del silenzio assenso e della adesione forzata e a vita ai fondi pensione
* No alla privatizzazione delle pensioni pubbliche
* Abolizione secca dello scalone e diminuzione dell´età per andare in pensione
* No al taglio delle pensioni (con la modifica dei coefficienti), SI a consistenti aumenti per poter vivere
* Ripristino del sistema di calcolo retributivo
* Contributi a carico del padronato per i periodi di disoccupazione dei precari

SI A PENSIONI PUBBLICHE DIGNITOSE!
NO AI FONDI PENSIONE PRIVATI

Prepariamo nei prossimi mesi una vera mobilitazione nazionale unitaria
LAVORO STABILE, SALARIO, DIRITTI

CONTRO L´ACCORDO SULLE PENSIONI
CONTRO L´ATTACCO AI SALARI
SCIOPERO GENERALE A SETTEMBRE

Cigl-Cisl-Uil prima e Ugl poi, senza alcun mandato da parte dei lavoratori, hanno sottoscritto l´accordo sulle pensioni che sarà "perfezionato" lunedì 23/7/2007. Al di là di tutte le polemiche di questi giorni, governo e opposizione sono concordi sulla necessità di tagliare ulteriormente le pensioni, di allungare la vita lavorativa altrui e di comprimere i salari, usando così le disponibilità economiche risultanti per coprire i conti pubblici.
Per sostenere questa necessità entrambi si sono appellati alla necessità di un sistema pensionistico "più giusto" (ma per chi?) e sulla difesa delle nuove generazioni e così garantire loro una pensione in vecchiaia.
Ma le nuove generazioni avranno il sistema di calcolo pensionistico contributivo, per cui la loro pensione sarà calcolata in base ai contributi versati e non col sistema a ripartizione attuale. Questo significa che risparmiando sulle pensioni oggi non ci sarà alcun contributo per le pensioni di domani. I "risparmi" sulle nostre pensioni saranno utilizzati per altri sgravi fiscali ai padroni, l´assistenza e le ristrutturazioni.
I lavoratori, in modo particolare i giovani, pagheranno due volte: la prima con una riduzione delle pensioni e l´aumento della vita lavorativa, la seconda finanziando il padronato che li sfrutta e li precarizza .
L´ammorbidimento dello scalone è uno specchietto per le allodole, che nasconde l´obiettivo di modificare i coefficienti per ridurre le pensioni, demandato ad un´apposita commissione.
I tre anni di riduzione dell´età pensionabile per i lavori usuranti sono nuovamente demandati ad una futura analisi, come avviene da anni, mentre nei posti di lavoro la produttività aumenta logorando i fisici e la salute dei lavoratori e mietendo sempre più vittime del lavoro.
Quest´accordo è un altro passo verso il tentativo di privatizzare definitivamente le pensioni, nonostante il flop del versamento del TFR nei fondi pensione, cui hanno aderito solo 4 lavoratori su 100, pur con un´impressionante campagna a seno unico, finanziata con milioni di euro (risparmiati dalle pensioni?).
Di fronte a questo accordo, come sempre a luglio, va registrato il fallimento dell´intera sinistra governativa e "radicale", che avanza dubbi e perplessità da presentare in parlamento. La sua illusione di una "gestione più equa e sociale" del capitalismo italiano si infrange sui risultati che Montezemolo e la Confindustria portano a casa, incassando così l´appoggio dato al centro sinistra alle elezioni politiche.
La polemica politica su quest´accordo, in cui il centro sinistra vorrà far credere che ha reso più "eque le pensioni" e il centro destra che si sono persi i vantaggi acquisiti e peggiorati i conti pubblici, non nasconde il fatto che quest´accordo peggiora il sistema pensionistico più di quanto abbia fatto la controriforma Maroni.
Lo Slai Cobas si schiera risolutamente contro questo accordo e appoggerà tutte le mobilitazioni contro di esso che si svilupperanno nei posti di lavoro. Si impegna fin d´ora per preparare una forte mobilitazione unitaria e nazionale da costruire alla ripresa del lavoro, dopo le ferie, per contrastare la controriforma pensionistica e rilanciare l´iniziativa sul salario e contro la precarietà.
La mobilitazione già comincia: sabato 21 luglio lo Slai Cobas contro l´accordo truffa sulle pensioni ha indetto otto ore di sciopero (dalle 6.00 alle 14.00) dei lavoratori della Fiat e delle collegate aziende terziarizzate di Pomigliano d´Arco

SCIOPERO GENERALE A SETTEMBRE

20/7/2007
Slai Cobas
Sede naz: V.le Liguria 49, Milano
Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale

tel.fax 02/8392117, 340 0021679
http://www.slaicobas.it


http://www.autprol.org/