07/07/2007: Verso lo Sciopero Generale del 13 luglio


Rilancio del sistema previdenziale pubblico, lavoro stabile e diritto al reddito, contro lo scippo del Tfr, salari europei e rinnovi veri, No alle basi, alle missioni e alle spese militari, diritto alla casa, No Tav, democrazia nei luoghi di lavoro
Le proposte del Governo su pensioni e precarietà sono assolutamente negative e lontanissime dalle esigenze dei lavoratori e dei pensionati. Occorre una mobilitazione generale per far sentire al governo e ai sindacati che stanno concertando il nuovo attacco al sistema pensionistico pubblico la voce di chi - lavoratori e lavoratrici, giovani e anziani - sarà colpito ulteriormente dalle riforme verso la privatizzazione delle pensioni.
Per questo le Organizzazioni Sindacali A.L. Cobas, CIB Unicobas, CUB, SdL Intercategoriale, USI, hanno proclamato uno Sciopero Generale di tutte le categorie pubbliche e private per l'intera giornata del 13 luglio 2007 e fanno appello a Rsu, comitati di lotta, altri sindacati di base, e quanti si sono già espressi pubblicamente per fermare l’ennesima controriforma pensionistica, a rompere gli indugi e passare dalle parole ai fatti, avviando un percorso condiviso verso lo sciopero generale. Una data a disposizione di tutti, quindi, per cominciare a lavorare insieme, a partire dai singoli luoghi di lavoro, per fermare accordi e concessioni portate avanti senza il mandato dei lavoratori.

Lo sciopero generale è stato indetto:
• per la difesa ed il rilancio del sistema previdenziale pubblico, l'aggancio delle pensioni alle dinamiche inflattive e retributive e contro lo scippo del Tfr, il mantenimento dei 35 anni di contributi e dei 57 anni di età per la pensione, il ritorno al sistema retributivo a ripartizione, la garanzia della qualità delle prestazioni previdenziali/assistenziali anche attraverso il mantenimento e il rafforzamento dei tre enti maggiori (Inps Inpdap Inail) e la separazione tra assistenza e previdenza, la scomparsa del silenzio-assenso nel passaggio truffa del TFR ai Fondi pensione e la possibilità di revoca dell'adesione ai Fondi;
• contro "scaloni e scalini" nel sistema pensionistico e per aumenti dei livelli retributivi delle pensioni;
• per la difesa dello stato sociale (scuola, sanità, casa, ecc..) - no alla decisione del governo di permettere che dal 14 ottobre gli sfrattati possono essere cacciati di casa, senza aver previsto le alternative legate al piano casa;
• per la redistribuzione del reddito, per salari europei e rinnovi contrattuali veri – per la democrazia nei luoghi di lavoro - la rappresentatività delle organizzazioni sindacali deve essere collegata ai voti e alle adesioni, i lavoratori devono decidere sugli accordi e sulle piattaforme;
• per il lavoro stabile e tutelato e il diritto al reddito e contro la precarietà, la legge 30 ed il pacchetto Treu;
• contro la guerra e per il taglio drastico delle spese militari e contro le basi.
• No TAV

Basta con le concessioni alle imprese: lavoratori e pensionati hanno già dato, come ci ricorda anche il “Rapporto sullo Stato sociale 2007” (a cura del Dipartimento di economia pubblica dell’Università di Roma La Sapienza e del CRISS, Centro di ricerca interuniversitario sullo stato sociale) presentato ieri l’altro dove si afferma che “sono i pensionati che finanziano il bilancio pubblico, e non viceversa”. Rapporto che governo e sindacati concertativi pare non conoscano.

29 giugno 2007
A.L. Cobas - Cib Unicobas - CUB - SdL Intercategoriale - USI

http://www.autprol.org/