26/06/2007: QUANTO COSTA IL CORAGGIO DELLA VERITA’?


A Michele Fabiani è costato, per ora, una denuncia per calunnia da parte del maresciallo dei carabinieri Biagioli, il quale ha inteso silenziare così il clamore della denuncia politica fatta dal compagno anarchico di Spoleto, in merito alle violenze, minacce e ingiurie, subite nella notte tra il 13 e il 14 marzo 2007, ad opera dello stesso maresciallo e di altri due carabinieri. Ricordiamo brevemente i fatti:
Quella notte i carabinieri M.C. Biagioli Alvaro, Brig. C Venanzi Giuseppe e Asp. Mariucci Roberto, dopo un’incursione senza mandato a casa del compagno e di due suoi coinquilini con la scusa di cercare droga, nonostante l’esito negativo della perquisizione, hanno condotto i giovani in caserma e qui li hanno trattenuti fino alle 3 del mattino. La reale motivazione della perquisizione è emersa con l’”interrogatorio” di Michele, che tutt’altro che la droga aveva in oggetto.
Chiuso in una stanza della caserma ha subito insulti, minacce, maltrattamenti e intimidazioni fasciste e paramilitari, rivolti alla sua identità anarchica. La provocazione dei carabinieri, si è resa inequivocabilmente politica quando il maresciallo Biagioli ha cominciato a infierire sugli anarchici, dicendo che “quelli come Michele, che non rispettano le istituzioni, meritano di essere massacrati di botte per strada, senza le forze dell’ordine che intervengano, dato che di esse non abbiamo bisogno!” aggiungendo che al compagno “avrebbe spaccato la faccia in 2 se avesse potuto”. Il tutto mentre stringeva con le mani il viso e colpiva con le dita il petto di Michele, “rassicurandolo” sul fatto che “se mai avesse avuto un’altro incidente stradale (Michele ne ha avuto uno qualche mese fa, dopo una dimostrazione sotto Montecitorio contro la tortura bianca e di Stato) loro non sarebbero venuti a salvarlo questa volta” e suggerendogli di stare “attento”, di non muoversi, non parlare, non fare niente, altrimenti lo avrebbero “preso a pugni…’sto anarchico, stronzo, pezzo di merda…[…] e se qualcuno fosse venuto a spaccargli la faccia, loro (i caramba) non lo avrebbero fermato”…
Michele non crede nelle leggi dei potenti e dei padroni e ha rinunciato a sporgere denuncia di quanto subito alla magistratura.
Ma alla lotta politica non ha rinunciato, non ha rinunciato a denunciare pubblicamente la verità e ha subito per questo un ulteriore “avvertimento”.
Sappia però il Maresciallo Biagioli Alvaro, che Michele non rinuncerà neanche adesso a denunciare pubblicamente le violenze, le minacce e le intimidazioni fasciste e paramilitari che i “nostri ragazzi” compiono impunemente e nel pieno silenzio mediatico, sulla pelle dei proletari e dei ribelli.

DISABITUIAMOCI AL SILENZIO, VOCE AI SENZA VOCE
SOLIDARIETA’ AI RIBELLI
SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO MICHELE

Rete Antifascista Perugina

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